“È finito tutto”. Nel pensare alla presentazione del libro “Il Patto – Da Ciancimino a Dell’Utri. La trattativa Stato e mafia nel racconto inedito di un infiltrato”, di Nicola Biondo e Sigfrido Ranucci (edito Chiarelettere), avevo in mente l’immagine di Antonino Caponnetto, colui che mise in piedi il mitico pool con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, subito dopo la strage di via D’Amelio. Quell’ unica frase che riusciva a pronunciare in quel video, che ogni tanto rivedo, dopo la morte del suo ragazzo, a poco più di un mese dalla morte dell’altro suo ragazzo, Giovanni Falcone, mi è rimasta subito dalla prima volta che l’ho vista nella mente come un incubo.
Un incubo. Dire “è finita”, è un incubo per me. Ci si pone ogni tanto la domanda: “Di che cosa ho paura?”. Ecco, vede signor presidente della Repubblica, ho paura di arrivare al punto di dire “è finita”, di non avere più speranza e fiducia nel futuro.
Vede signor presidente della Repubblica, io non le chiedo di non firmare il Ddl sulle intercettazioni, ho profonda stima per lei e rispetto del suo ruolo. Chiedere di non firmare sarebbe condurla nella battaglia politica e farle prendere una posizione, la quale lei non deve prendere visto il ruolo che riveste.
Ma, vede presidente, lei sa meglio di me che “qualunque regime autoritario e oligarchico che si nasconde dietro la faccia di democrazia ha bisogno per esistere di fondarsi sul segreto e sull’inganno”. Vede, io non penso che siamo al fascismo, ci riuniamo, manifestiamo, ancora la libertà d’espressione c’è l’abbiamo; però, signor presidente, ci sono segnali preoccupanti.
Non è un caso che la presidente dell’associazione di cui faccio parte, Sandra Bonsanti, ha parlato di “colpo di Stato Berlusconiano”. Da cittadini liberi abbiamo visto la progressiva esautorazione del Parlamento, che con l’approvazione, sottoposta a fiducia, del Ddl intercettazioni ha raggiunto il culmine. Il presidente del Consiglio, infatti, vincolando tutti i parlamentari di maggioranza (basta andare a vedere le sue dichiarazioni – diktat – il giorno prima del voto) a votare senza possibilità di scelta il Decreto ha fatto carta straccia dell’articolo 67 della Costituzione Italiana (e non solo di quello, ma di tutta la Costituzione come dirò più avanti): “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”. Tutto questo dentro a un conflitto d’interessi spaventoso, quel giorno subito dopo aver parlato da presidente del Consiglio ha preso le vesti di Ministro dello Sviluppo Economico ed ha attaccato la Rai (“da quanto è faziosa non firmerei il contratto”) come un qualunque datore di lavoro, un “padroncino” più precisamente, farebbe a un suo dipendente sentendosi in una posizione di netta superiorità.
Con l’approvazione al Senato dell’Ddl intercettazioni si va, signor presidente della Repubblica, verso la fine di qualsiasi organismo di garanzia, perché questo sono la Magistratura e l’opinione pubblica.
L’assalto finale alla Costituzione Italiana, di cui ci hanno già dato un assaggio il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, il leader della Lega Nord Umberto Bossi e lo stesso presidente del Consiglio, che l’ha definita “catto-comunista” e ha detto che è “un inferno governare” tenendone conto, sarà la cosiddetta “ciliegina sulla torta”.
Sono sicuro che anche lei presidente della Repubblica è convinto che non è la Costituzione ad essere colpevole dei difetti di funzionamento della democrazia, ma è la politica che non riesce a ragionare al di fuori delle sue convenienze. E sono altrettanto sicuro che vigilerà per non far si che la Res publica non diventi “Res privata” di un uomo solo al (tele-)comando.
Non le chiedo, quindi, di non firmare, le chiedo di non farci aver paura. Di non far avere agli italiani la paura di cui parlavo all’inizio. Perché, signor presidente della Repubblica, tanti cittadini, giovani, potrebbero far rivivere quell’immagine di Antonino Caponnetto il giorno dell’approvazione definitiva del Ddl intercettazioni dicendo “è finito tutto”, non vedendo speranza e fiducia nel futuro in una democrazia svuotata e svilita. Lei rappresenta la Costituzione e sono sicuro che non farà accadere una cosa del genere, anche perché come abbiamo visto, Antonino Caponnetto aveva torto. Non era finito tutto come hanno dimostrato i pm Nino Di Matteo e Antonio Ingroia, che senza perdere la speranza hanno continuato a cercare la verità, ed oggi siamo vicini ad essa.
* Stefano Canti, 23 anni, studente Scienze della Comunicazione a Urbino, coordinatore LeG Senigallia
Egregio Stefano Canti,
Spero che lei abbia il tempo di leggere questa mia. Sono uno di quegli idioti che circa cinquant’anni fa, sono emigrati non solo per cercare di migliorare la loro situazione e quella della loro famiglia, ma anche per il rifiuto delle regole non rispettate. Per essere breve, sulla mia busta paga, era indicaco il terzo del salario, giusto per superare la soglia, per acquisire
ildiritto all’assegno famigliare per il figlio. Vedo che 50 anni dopo, nulla é cambiato, al contrario, tutto é peggiorato, con il precariato
ISTITUZIONALIZZATO.
Ma la mia reazione primaria alla sua lettera al Presidente della Repubblica, é il fatto che la trovo molto ! troppo ! condiscendente, il fatto di non chiedere esplicitamente al capo della Stato, che NON FIRMI il ddl intercettazioni, é per me una abdicazione, soprattutto esposta da un giovane di 23 anni, di cui ha la vita in prospettiva davanti a se, in cui questo ddl INCIDERA’ negativamente, durante tutta la vita.
Si perché non vi fate illusioni, questo ddl, apre la strada a nuovi ed ulteriori sopprussi.
Mi duole, di non avere le capacità intellettuali, di scrivere al Presidente della Stato, come lei lo ha fatto. E’ appena se riesco ad esprimermi in un Italiano arcaico, come mi é stato già detto.
In conclusione, Sono felicissimo, che dei giovani come lei, prendano carta e penna, per esprimere le loro voglie di avvenire, che se non lo fate voi, nessuno lo farà per al posto vostro.
Basta vedere le sottomissioni di tutti i parlamentari, senza distinzioni, di classe e di partiti.
Mi sarei aspettato un grande impegno, di tutti i cittadini, non allineati a partiti di qualsiasi corrente.
No vi chiedo altro che si essere più INCISIVI – meno diplomazia – loro non ne hanno.
Un cordiale saluto. Egidio Guarino
E’ un piacere leggerti,ma è opportuno tu sappia che Napolitano prima di essere Capo dello Stato è un uomo politico,attivo come tale prima e dopo la discesa in campo dell’attuale capo dell’esecutivo (questa dovrebbe essere in atto la specifica funzione del presidente del consiglio dei ministri,presidente e consiglio senza potere legislativo,salvo delega del Parlamento su casi particolari) il quale viceversa è essenzialmente un imprenditore spregiudicato e temibile,temibile soprattutto per chi ha scelto la politica come mestiere esclusivo, che bada al sodo dei suoi interessi,diretti o riflessi.
Quindici anni di incontrastata attività legislativa pro domo sua, demolitrice nel contempo della Costituzione e della legalità(v.elenco a futura memoria compilato da OLGA PISCITELLI),sono lì a dimostrarlo.
ciao Stefano…molo bella la tua lettera, molto civile. Insito su questo termine, “molto civile”, ma purtroppo la persona a cui ti rivogli , anche se è evidente che non è responsabile “direttamente” dei fatti che hanno fatto andare in lenta agonia questo paese, non è persona a cui appellarsi
fa parte di un sistema “di condivisione” del potere che indirettamente ha fatto sorreggere uno all’altro senza mai un’interruzione del corto circuito che il paese ha subito “immediato” alla nascita di questa repubblica
sei molto giovane e la cosa è meravigliosa per me, per il paese che non è mai cambiato è a cusa di questo problema , cioè di quegli slanci disinteressati e freschi che avrebbero portato quel ricambio necessario
il nostro stato è ormai basato su tristissime storie che hanno portato danni al nostro patrimonio aritistico , paesaggistico e umano, migliaia di morti che sia della resistenza, sia delle mafie, delle stragi, delle strategie delle tensioni, delle vittime , degli svuotamenti economicifinanziari , hanno nascosto tutti gli intrecci piu mostruosi mai portati a galla nel loro effettivo disegno che si sa perfettamente e che gia negli anni del primo boom ,hanno portato a non fare gli italiani, di cui ora ci lamentiamo quelli completamente sedati , stanchi anche di sapere della storia del loro paese e perche mi si ritrova misero e ignorante
finche i vertici non racconteranno la storia, riparando in parte quello che non hanno fatto prima ,fermando il sacco alla democrazia ( che non ha bisogno di essere riconosciuto perche manca lo stato di polizia tipico delle dittature) , non ci sarà appello che tenga per primo Napolitano e i signori della destra del vecchio pci come quelli della destra della vecchia dc, sanno la storia di questo paese anche se i poteri forti , quelli economici imprenditoriali ( fra cui quello di silvio spa ma non solo) vogliono controllarla come sempre perchè come diceva orwell( regime in cui siamo) :chi controlla il passato , controlla il presente e chi controlla il presente che ormai è diventato un unico tempo , controlla il futuro .
è per questo che diffusamente, chi piu chi meno sedato, ha perso fiducia o speranza…prima si racconterà la storia e prima forse, un appelo come il tuo, colpirà alla coscienza e la dignità da uomo a uomo,senza nemmeno bisogno che di mezzo via siano le appartenenze ad un’associazione e a una presidenza della repubblica.
ciao 🙂