Riforme governo Meloni, Libertà e Giustizia: contrastare ogni deriva autoritaria

08 Mag 2023

La partita delle riforme costituzionali del governo Meloni è iniziata. Alla vigilia dell’incontro convocato dalla Presidente del Consiglio con i leader delle opposizioni, Libertà e Giustizia invita a contrastare ogni deriva autoritaria. 

Il governo ha dato inizio alle grandi manovre per modificare la Costituzione in senso presidenzialista, proponendo l’elezione diretta del capo dello Stato o, in alternativa, il premierato forte, con un capo del governo eletto direttamente dal popolo. La minoranza, già ridotta a comparsa parlamentare da una iniqua legge elettorale di impianto maggioritario, sarà ammessa a trattare su una bicamerale o una costituente a condizione che almeno un parlamentare del Pd e del Movimento 5 stelle sostenga il progetto. Altrimenti, ha dichiarato la presidente del Consiglio, verrà avanzata una proposta di maggioranza per l’elezione diretta del presidente della Repubblica o del premier, così da imporre “un sistema stabile e rispettoso della volontà dei cittadini”.

Come già avvenuto nel 2006 e nel 2016, Libertà e Giustizia chiama alla difesa dei valori e dell’assetto istituzionale scritto a chiare lettere nella nostra Carta, opponendosi a rinnovate mire di stravolgimento costituzionale, disastrose sia negli esiti perseguiti, sia nelle conseguenze insite in una palese strategia di evitamento dei problemi del Paese – riforma del patto di stabilità, guerra, Pnrr, dossier migrazione, ritardi sul Recovery, rapporti con l’Europa –  ogni giorno più difficili da affrontare. Meglio, per Giorgia Meloni e Matteo Salvini, gettarsi a capofitto nell’ideologia, ignorando, o fingendo di ignorare, che i presidenzialismi, o i semipresidenzialismi, non solo hanno fallito nel dotare le istituzioni democratiche degli strumenti necessari a governare la complessità, ma si sono dimostrati soggetti a mutarsi in tecno-populismi e a scivolare in una definitiva personalizzazione della politica.

Sta a noi scegliere tra politica partecipativa e democrazia decidente. Il processo di riforma che avrà inizio con le consultazioni del 9 maggio mira a occupare ogni ganglio dello Stato. La strada per chi in Italia vuol dirsi democratico è una sola: opposizione.

Presidenza di Libertà e Giustizia

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