Secondo il diplomatico italiano sulla libertà di stampa è manifesta l’ipocrisia dell’Occidente
Nel commentare la vicenda, il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin l’ha definita ”uno specchio dell’ipocrisia del Regno Unito e degli Usa, che si vantano di salvaguardare la libertà di stampa”.
Ambasciatore Alberto Bradanini perfino il Celeste Impero ci accusa di essere dei sepolcri imbiancati?
Non esistono imperi celesti, dunque nemmeno quello cinese lo è -risponde l’ex console generale a Hong Kong, già ambasciatore in Iran e a Pechino- Tuttavia, prima di chiedere il rispetto della legge morale a casa d’altri, sarebbe bene cominciare da casa propria. L’Occidente è anch’esso ben lungi dall’essere celeste, se con ciò intendiamo il Regno del Bene”.
Il relatore delle Nazioni Unite sulla tortura, Nils Melzer, aveva dichiarato che “con Assange siamo di fronte a un caso di tortura orchestrato da Usa, Gb, Svezia, Australia e Ecuador, su cui i governi democratici hanno steso un velo di omertà”. Che ne pensa?
Melzer ha chiesto invano a Londra di rimettere in libertà il giornalista, che ha la sola colpa di aver fatto conoscere al mondo migliaia di documenti riservati, tra cui alcuni file del Pentagono di interesse pubblico relativi a crimini di guerra compiuti dagli americani in Iraq e in Afghanistan.
Lei stesso qualche tempo fa si era fatto promotore di un appello per la liberazione di Assange
Se estradato negli Usa, il fondatore di Wikileaks potrebbe essere condannato, secondo l’Espionage Act, a 175 anni di carcere, sulla base di 18 imputazioni penali, per le quali in un mondo non distopico come il nostro avrebbe ottenuto un Premio Nobel.
In realtà l’accusa di ipocrisia si può rivolgere all’intero Occidente.
L’Occidente vive sotto il manto mistificatorio della grande menzogna. Tra le deformazioni del sistema rientra la pratica sanguinaria di esportare democrazia e diritti umani a suon di bombe. Nei nostri paesi sia funzionari politici, che grandi poteri mediatici, si piegano a sostenere tale falsa impalcatura per spirito di asservimento, soldi o per carriera.
Come valuta la proposta del leader dell’alleanza di sinistra Nupes, Jean-Luc Mélenchon -rimasta tuttora una proposta- “Assange dev’essere naturalizzato e ricevere un’onorificenza per servizi resi alla Francia”? Lo ha scritto in un tweet.
L’intento di Mélenchon di farsi carico del caso Assange esprime coraggio politico e valore morale. Se non rimanesse un proposito ipotetico, segnerebbe una svolta suscettibile di fare la differenza per la liberazione del fondatore di Wikileaks”.