‘Liberate Assange!’ Nobel per la Pace Esquivel rinnova appello e accusa l’ONU di immobilismo

31 Lug 2022

Rossella Guadagnini Consiglio di Direzione Libertà e Giustizia

‘Le Nazioni Unite sono un faro spento che deve tornare ad accendersi: vanno trasformate e democratizzate’, sostiene l’argentino. L’associazione italiana di cultura politica Libertà e Giustizia ha dato la propria adesione alla richiesta di Péres Esquivel

“Le sofferenze che Julian Assange sta patendo per la sua ingiusta detenzione sono provocate dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna che vogliono silenziare e punire un giornalista che ha avuto il coraggio e l’etica professionale di pubblicare informazioni sui crimini commessi dagli Stati Uniti in Iraq e in Afghanistan”. Così il pacifista argentino Adolfo Maria Pérez Esquivel, vincitore del premio Nobel per la Pace nel 1980, rinnova il suo “Appello urgente” per la liberazione del fondatore di Wikileaks.

Architetto e scultore, Esquivel è nato a Buenos Aires il 26 novembre del 1931. Ebbe il prestigioso riconoscimento per le denunce contro gli abusi della dittatura militare argentina negli anni Settanta del secolo scorso. E ora, a 90 anni, afferma: “Il trattamento inumano, fisico e psicologico, cui è sottoposto e i molti anni di persecuzione gli hanno provocato un deterioramento fisico e psicologico. L’annuncio della sua estradizione negli Stati Uniti, dove rischia una condanna a 175 anni di carcere, equivale a una condanna a morte.”.

Le conseguenze di questa “politica repressiva, che viola il diritto alla libertà di stampa, puntano a controllare i mezzi di comunicazione. Si vuole far tacere col terrore i giornalisti che provano a dare informazioni sulle violazioni dei diritti umani commessi dagli Stati Uniti e da altre potenze che fanno parte del Consiglio di Sicurezza dell’Onu”.

Di tutto ciò non si parla. “Si copre l’impunità dei crimini commessi contro i popoli, minacciando chi li denuncia -prosegue Esquivel- E’ deplorevole che la Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, presieduta da Michelle Bachelet non abbia la forza e gli strumenti giuridici per difendere la libertà di stampa, impedire l’estradizione di Assange e chiederne la liberazione”.

Le Nazioni Unite, secondo Esquivel, devono “essere trasformate e democratizzate. Attualmente questo Organismo non ha la possibilità di agire e di difendere la Pace e la vita dei popoli e delle persone. E’ un faro spento che ha bisogno della forza e della volontà dei popoli per essere nuovamente acceso e tornare ad illuminare l’umanità”.

“Mi appello ancora con forza alle associazioni di giornalisti, al mondo della cultura, ai giuristi, alle organizzazioni per i Diritti Umani: non rimanete indifferenti. Alzate la vostra voce per chiedere la liberazione di Julian Assange”.

Giornalista e blogger, si occupa di hard news con particolare interesse ai temi di politica, giustizia e questioni istituzionali; segue vicende di stragismo, mafia e terrorismo; attenta ai temi culturali e sociali, specie quelli riguardanti le donne.

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