Comitati No Ad, presidio il 21 a Roma per ritiro ddl da collegati a legge bilancio

20 Dic 2021

Rossella Guadagnini Consiglio di Direzione Libertà e Giustizia

“Ancora una volta – per il terzo anno consecutivo – il governo ha inserito come collegato alla legge di Bilancio un Ddl per l’attuazione dell’Autonomia Differenziata”. A sottolinearlo sono i Comitati No Ad, che riuniscono numerose sigle delle associazioni civili di tutta Italia, sindacati e rappresentanti politici. Con un appello diffuso oggi lanciano l’allarme per l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei diritti.

“Contrariamente a quanto successo in precedenza, questa decisione è stata presa senza che sia noto il testo del disegno di legge -si legge nel documento- In questo modo si impedisce a cittadine e cittadini, alle forze sociali e politiche di conoscere nei dettagli un progetto che provocherebbe la frantumazione dell’unità della Repubblica, con conseguenze irreversibili sulla vita di tutte e tutti”.

L’assemblea nazionale, tenuta a Roma il 31 ottobre scorso, ha riunito comitati, associazioni, sindacati, rappresentanti di partiti e parlamentari che, insieme, intendono sollecitare gli italiani sul “concreto pericolo di negazione dei diritti universalmente garantiti sul territorio nazionale, legato all’attuazione dell’Autonomia differenziata”. In quella circostanza si era costituito un Tavolo, finalizzato a coordinare le iniziative di mobilitazione, affinché il disegno di legge venga tolto dai 21 collegati alla Legge di Bilancio.

“La pandemia ha portato alla luce i limiti della ‘riforma’ del 2001 che, modificando il Titolo V della Costituzione, ha provocato disuguaglianze sociali e territoriali e disfunzioni nell’azione di governo e amministrativa, che l’Autonomia Differenziata approfondirebbe ulteriormente -sostengono i Comitati No Ad nella lettera aperta che il Tavolo ha inviato a tutti i parlamentari- Riteniamo inconcepibile che si pensi di procedere su questa strada, in questa situazione, che vede aumentare ogni giorno di più le diseguaglianze tra aree del Paese e, soprattutto, tra Nord e Sud; che vede i diritti fondamentali, sanciti dalla Costituzione, negati nei fatti a milioni di persone”.

Oggi, in una situazione di povertà e crisi “che la pandemia ha aggravato con le tensioni sociali, con la precarietà dell’occupazione e con le gravi difficoltà in cui versano interi settori sociali, l’Autonomia Differenziata potrebbe aprire scenari che minacciano concretamente l’unità e l’indivisibilità della Repubblica”. Si chiede quindi al Parlamento di adottare “un atto di indirizzo affinché il disegno di legge sull’Autonomia differenziata non sia più collegato alla legge di Bilancio, in modo da rendere possibile discutere e deliberare per riconsiderare questa materia in modo approfondito”.

Firmano il documento: Beni Comuni “Stefano Rodotà” – Carteinregola – Casa internazionale delle donne – Cittadinanza e Minoranze – Cobas – Comitati per il Ritiro di ogni Autonomia Differenziata, l’unità della Repubblica, l’uguaglianza dei diritti – Coordinamento della Democrazia Costituzionale – Coordinamento donne di Francoforte – Coordinamento Rae – Democrazia e lavoro (Cgil) – DiEm25 – Flc Cgil – Forum Diritto alla Salute – Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua – Giuristi Democratici – Indipendenza – Lavoro e Salute – Left – Liberacittadinanza – Libertà e Giustizia – Medicina Democratica – Movimento demA – Partito Comunista Italiano – Partito della Rifondazione Comunista -Partito del Sud – Possibile – Priorità Alla Scuola – Recovery Sud – Rete dei Numeri Pari – Rete delle città in comune – Rete Rosa – Rt nella Cgil – Sinistra Anticapitalista – Sgb – Sinistra Italiana – SudLab – UIL Scuola Rua – Uds – USB – Volere la luna.

Giornalista e blogger, si occupa di hard news con particolare interesse ai temi di politica, giustizia e questioni istituzionali; segue vicende di stragismo, mafia e terrorismo; attenta ai temi culturali e sociali, specie quelli riguardanti le donne.

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