Schlein, ‘Serve più occupazione femminile nei settori del futuro’

23 Lug 2021

Elly Schlein, vicepresidente della regione Emilia-Romagna, sarà sabato (10 luglio ndr.) al Teatro Comunale ospite di RepIdee. Per discutere di un altro welfare possibile con Flavia Franzoni e Linda Laura Sabbadini.

Schlein, partiamo dalle donne, le più colpite insieme ai giovani da questa pandemia. Che risposta, in termini di welfare, dare loro? «Bisogna essere molto chiari, prima, nel dire come mai sono state tra le categorie più colpite: già dalla crisi precedente hanno ereditato contratti e condizioni di lavoro più precari. La pandemia ha aggravato la loro condizione. Se ne esce sostenendo la formazione, la buona occupazione e l’imprenditoria femminili. Occorre anche uno sforzo maggiore sulle infrastrutture sociali, gli investimenti indicati nel Pnrr non sono sufficienti».

Che cosa intende? «Sulle spalle delle donne grava il lavoro di cura non pagato: è un dramma. Bene allora i 4 miliardi messi dal Pnrr per nidi e materne, ma non bastano. Dal Pnrr viene anche l’indicazione di una legge nazionale sulla non-autosufficienza. Come Regione dal 2020 abbiamo investito sui nidi 55 milioni e abbiamo già una legge a sostegno di anziani e disabili con risorse passate, in un anno, da 505 a 520 milioni. Bisogna trasformare la cura in lavoro retribuito e qualificato: aiuta a restituire la libertà alle donne di gestire la propria vita e dà lavoro ad altre. Questo significa agire sulle infrastrutture sociali, io dico che bisogna spingere per investire di più, è un problema del Paese. Tra l’altro migliorare la qualità del lavoro e l’emancipazione economica delle donne è anche uno strumento di contrasto alla violenza di genere».

Lei ha sempre detto anche che occorre investire adottando una dimensione di genere. «In tutte le politiche va adottato lo sguardo delle donne. Un esempio? Si deve investire in efficienza energetica e digitale, ma tenendo presente che sono i settori dove le donne sono meno occupate. L’Emilia-Romagna si è impegnata a una valutazione ex ante dell’impatto di genere sulle leggi regionali».

Il dibattito politico ora è acceso sul ddl Zan, lei cosa ne pensa? «Bisogna votarlo subito perché è troppo tempo che le persone che vivono discriminazioni continue sulla propria pelle, vedi gli ultimi pestaggi omofobi, attendono una legge che in altri Paesi europei è l’abc. I tentativi di modificare il testo sono strumentali, Renzi ha fatto un favore delle destre nazionaliste che hanno appena firmato in Europa il manifesto “Dio, patria e famiglia”. Si approvi in fretta il ddl così com’è».

 

La Repubblica, 7 luglio 2021

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