Maratona web – Commissariare la sanità lombarda e abrogare la legge 23/15 (07/11/20)

09 Nov 2020

La pandemia da SARS COV2 ha colpito e sta colpendo duro in tutta Italia ma soprattutto in Lombardia.
Una delle cause locali è stata l’impreparazione del “sistema” sanitario regionale, non si è trattato solo di sbagli di fronte a un evento che non si conosce compiutamente nemmeno ora, ma di un “errore sistemico” : il prodotto di decenni di smantellamento e deriva del servizio sanitario pubblico la cui ultima vetta è stata la cosiddetta “riforma Maroni” (LR 23/2015).
Definanziamento del servizio pubblico, ospedalocentrismo, riduzione e abbandono della medicina territoriale e dei medici di base, l’aziendalismo quale vettore di una logica privatistica anche nella sanità pubblica, monarchie dei direttori generali, gigantismo di ATS e ASST, si sommano con i limiti che il servizio sanitario nazionale ha mostrato.
Come associazioni abbiamo combattuto contro tale deriva da una posizione di minoranza, è il tempo di sollevare la testa e dettare noi l’agenda al governo regionale a partire da :
•Commissariamento della Sanità lombarda come chiesto da più di 90.000 cittadini.
•Abrogazione della “riforma Maroni” e blocco delle iniziative di “autonomia differenziata”.
•Revisione delle decisioni di chiusura e “fusione” tra ospedali.
•Ricostruzione di un servizio sanitario regionale basato sulle strutture pubbliche garantendo la partecipazione delle popolazioni interessate nella programmazione.
•Potenziamento della medicina territoriale e dei dipartimenti di prevenzione con idoneo sostegno e riformulazione delle convenzioni con i medici di base, costruzione delle “case della salute” come ambiti di incontro delle necessità delle persone in termini di salute nei luoghi di lavoro, di residenza e di tutela ambientale come pure di medicina scolastica, di genere e di salute mentale.
•Superare ogni logica privatistica eliminando i privilegi delle strutture private e ridurre le liste d’attesa nel pubblico.
•Ripubblicizzazione delle RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) e inclusione delle loro prestazioni nei Livelli Essenziali di Assistenza riconoscendone integralmente la valenza sanitaria di servizio;
•Abrogazione delle delibere regionali sui “cronici” coordinando la “presa in carico” della persona anziché le singole patologie ai “gestori”,per lo più privati o con approccio privatistico.

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