•Abrogazione della “riforma Maroni” e blocco delle iniziative di “autonomia differenziata”.
•Revisione delle decisioni di chiusura e “fusione” tra ospedali.
•Ricostruzione di un servizio sanitario regionale basato sulle strutture pubbliche garantendo la partecipazione delle popolazioni interessate nella programmazione.
•Potenziamento della medicina territoriale e dei dipartimenti di prevenzione con idoneo sostegno e riformulazione delle convenzioni con i medici di base, costruzione delle “case della salute” come ambiti di incontro delle necessità delle persone in termini di salute nei luoghi di lavoro, di residenza e di tutela ambientale come pure di medicina scolastica, di genere e di salute mentale.
•Superare ogni logica privatistica eliminando i privilegi delle strutture private e ridurre le liste d’attesa nel pubblico.
•Ripubblicizzazione delle RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) e inclusione delle loro prestazioni nei Livelli Essenziali di Assistenza riconoscendone integralmente la valenza sanitaria di servizio;
•Abrogazione delle delibere regionali sui “cronici” coordinando la “presa in carico” della persona anziché le singole patologie ai “gestori”,per lo più privati o con approccio privatistico.