Firenze dedica un giardino ad Anselmi e una piazza a Ginzburg

15 Ott 2020

Redazione

 

É stata la prima donna ministra in Italia. Imprevedibile, indipendente e poco incline ai compromessi, era abituata ad aprire la strada agli altri. Ma soprattutto, era abituata a fare scelte coraggiose. Così il Comune di Firenze definisce Tina Anselmi, il cui padre socialista, nella sua Castelfranco Veneto, venne presto perseguitato dai fascisti. E aveva fatto la prima scelta coraggiosa nel 1944, quando i nazifascisti costrinsero lei e altri studenti dell’istituto magistrale di Bassano del Grappa ad assistere all’impiccagione, nel viale alberato della città, di trentuno prigionieri. Da quel momento, prese parte attivamente alla Resistenza nella brigata Cesare Battisti: nome di battaglia Gabriella. A lei il Comune intitolerà uno dei giardini sul lungarno Colombo: ieri la giunta ha approvato l’apposita delibera proposta della vicesindaca e assessora alla toponomastica Cristina Giachi. 

Molto volentieri abbiamo accolto la proposta avanzata dalla giornalista e presidente emerita di Libertà e Giustizia Sandra Bonsanti – ha sottolineato la vicesindaca Giachi – il servizio sanitario nazionale a cui tutti, soprattutto in questo momento, stiamo dicendo grazie nasce nel 1978. E reca la firma di una donna: la ministra Tina Anselmi, appunto. Durante il suo mandato, dal 1978 al 1979, vennero approvate tre leggi pilastro della nostra storia civile e collettiva, oltre la legge che istituisce il servizio sanitario nazionale e la riforma dell’assistenza psichiatrica la sua firma è presente sulla legge 194 sull’interruzione volontaria della gravidanza. Ma il suo nome è legato anche alla commissione parlamentare di inchiesta sulla loggia P2, di cui fu presidente”.

La giunta ha anche approvato un altro toponimo femminile: a Natalia Ginzburg, scrittrice di primo piano della letteratura italiana del Novecento, sarà dedicata una piazza, l’area di circolazione con accesso da via Vecchia di Pozzolanico. 

 Via libera anche alla delibera di indirizzi, proposta sempre dalla vicesindaca Giachi, che prevede di intitolare altri sette toponimi della città ad altrettante donne: Norma Cossetto, Grazia Deledda, Maria Montessori, Elsa Morante, Ada Negri, Matilde Serao e la Regina Elena di Romania. 

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