Occorre dare contenuti al cambiamento che ci aspetta

Occorre dare contenuti al cambiamento che ci aspetta

Si comincia a pensare, giustamente per tempo, al “dopo”. Certo in modo sicuro, graduale, ecc., ma a un dopo DIVERSO. Lo dicono tutti e tutti siamo d’accordo.
Ma diverso come? Diverso cosa?

Diverso perchè più rispettoso dell’ambiente? Quindi basta inquinamento, basta polveri sottili, basta taglio indiscriminato di alberi, basta traffico di auto nelle città (e sulle autostrade, visto che i magazzini delle industrie attualmente circolano su ruote), basta combustibili fossili, basta consumo di terra… e quindi basta surriscaldamento, basta buco nello strato di ozono, basta consumismo e spreco…


Diverso perchè più rispettoso della vita umana? Quindi basta prevalenza del profitto sulla esistenza delle persone? Quindi basta luoghi di lavoro non sicuri (non si muore solo di coronavirus), basta disuguaglianza nell’accesso alla salute, all’istruzione, al cibo, alla casa…

O diverso perchè adeguato PER SEMPRE all’emergenza causata dalle contraddizioni che non si vogliono risolvere ? (vedi sopra) Quindi diverso, perchè dovremo abituarci a portare sempre la mascherina (come, appunto, nele aree più inquinate della Cina), per difenderci non solo dall’inquinamento, ma anche dai virus? Perchè dovremo accettare di essere tracciati in ogni nostro movimento, per facilitare la gestione di banche dati e la “sicurezza” sociale? Perchè dovremo accettare che, sempre in nome di quello che sarà definito il massimo “bene comune”, la vita, molto di ciò che siamo abituati a considerare “la democrazia” e che è sancito dalla nostra Costituzione venga considerato superato dalla realtà?

Vorrei chiarire: non amo affatto le varie ”teorie del complotto”,alcune delle quali circolano già. Ma Mi è molto ben chiaro come il “cambiamento”, quando viene invocato da tutti, significa cose assai diverse tra loro, edi solito prevale la visione dei più forti.sarà quindi meglio che, continuando a seguire le indicazioni che ci vengono date sul contenimento dell’epidemia, cominciamo però ad aggettivare e dare contenuti al cambiamento.

14 aprile 2020

1 commento

  • Giusto ma proponiamo regole che riguardano il contenuto. Ritengo per esempio che i due atteggiamenti che si fronteggiano nei riguardi del problemi delle persone indigenti debba essere guardato in modo completamente nuovo. Da una parte si dice: lo stato rifornisca di denaro le imprese che ingrandendosi daranno lavoro a chi ora non lavorando non percepisce la paga per vivere; dall’altra lo stato censisca i poveretti e li rifornisca direttamente di denaro in modo che possano comprare il necessario. Il risultato è stato in tutti due i casi la speculazione dell’imprenditore che usa la funzione di pagare i dipendenti come strumento efficace per chiedere aiuto allo Stato e ancora la speculazione di molti cittadini che si fanno passare per poveri senza esserlo per ricevere il sostegno dello stato. Se vogliamo escogitare modalità d’intervento dello stato che riguardano situazioni disaggi delle persone dobbiamo innanzitutto capire che il malessere anche se nei riguardi di quella persona raggiunge livelli di drammaticità è sempre disaggio e problema di tutto il contorno sociale in cui quel poveretto vive. Allora le misure dello Stato saranno efficaci quando riescono ad essere accomunanti di società civile.; devono creare organizzazione di partecipazione alla soluzione sia delle persona più coinvolta che di quella che viene investita dal disagio solo di riflesso. L’applicazione del criterio esposto si proponga quindi di rendere il più possibile amicali le relazioni fra le persone e questo è il miglior clima per promuovere la buona società.

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