A Firenze l’archivio sull’armadio della vergogna di Franco Giustolisi

11 Feb 2020

La Regione Toscana ospiterà a Firenze l’archivio del giornalista Franco Giustolisi sulle stragi nazifasciste. Giustolisi ha indagato su quello che ha definito l’armadio della vergogna, che ha custodito e occultato per lunghi anni i 695 fascicoli relativi a crimini di guerra commessi in Italia durante l’occupazione nazifascista.

Lo ha annunciato il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, a Montecitorio, nel corso della cerimonia del premio dedicato al giornalista scomparso nel 2014 e che per il suo lavoro di approfondimento sulle responsabilità dei principali eccidi che hanno insanguinato l’Italia era stato dichiarato cittadino onorario di Stazzema(Lucca) e di Fivizzano (Massa). “Ospitare questo importante archivio – ha detto il presidente Rossi intervenendo nel corso della cerimonia – ci pare un bel modo per dare un contributo alla costruzione di una memoria effettiva di questo Paese, di cui c’è grande bisogno. Troveremo il modo di supportare questa iniziativa facendo sì che sia garantito a storici e studiosi l’utilizzo della nuova sede. La nostra è la scelta di una Regione che ha avuto quattromila vittime della tragica scia di sangue lasciata dall’esercito tedesco in ritirata, aiutato dai repubblichini italiani. Tra le vittime di queste azioni turpi ci sono anche i più di mille deportati nei lager nazisti”.

Una possibile sede fiorentina per l’archivio potrebbe essere l’ex ospedale di San Giovanni di Dio in Borgo Ognissanti dove verrà effettuato un sopralluogo. “L’Italia – ha aggiunto il presidente Rossi – non ha mai voluto fare fino in fondo i conti con le responsabilità tedesche ed italiane negli eccidi. È questo l’armadio della vergogna: il nascondere le colpe e non rivendicare giusti processi. Ci aiuterà ancora una volta lo straordinario lavoro di Franco Giustolisi”.

Sul progetto di ospitale a Firenze l’archivio, Livia Giustolisi ha detto che le sembra “un miracolo che si è avverato” e si è detta “felicissima della decisione presa dalla Regione Toscana e dal presidente Rossi”. Il quale ha quindi annunciato che la Regione darà anche un contributo per il riordino dell’archivio che ha definito come “un ulteriore importante tassello della politica pubblica della memoria”, ricordando come questa scelta si inserisce nelle iniziative della Regione, dai viaggi organizzati per portare centinaia di studenti a visitare il campo di sterminio di Auschwitz, all’osservatorio regionale contro i nuovi fascismi, al Centro per la cultura e la legalità democratica, alla pubblicazione dell’atlante delle stragi nazifasciste.

la Repubblica, 10 gennaio 2020

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