Con il voto sulla commissione Segre si è rotto il patto costituzionale

08 Nov 2019

Nadia Urbinati Consiglio di Presidenza Libertà e Giustizia

Sui media e sui social in queste ore si sono succedute numerosissime dichiarazioni di costernazione e di stupore per l’astensione di 98 senatori (Lega, Fratelli d’ Italia e Forza Italia) alla mozione della senatrice a vita Liliana Segre per l’istituzione di una commissione straordinaria per contrastare i fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza. Stupore e costernazione comprensibili e legittimi, anche per quella bruttissima immagine di una parte dei senatori che restano seduti e immobili mentre l’altra si alza per una standing ovation alla comunicazione dell’esito della votazione: 151 voti a favore, nessuno contrario.

.
Tremenda la dichiarazione di Matteo Salvini sulle ragioni dell’ astensione della Lega: «Siamo contro razzismo, violenza, odio e antisemitismo senza se e senza ma. Tuttavia non vorremmo che qualcuno a sinistra spacciasse per razzismo quello che per noi è convinzione e diritto ovvero il prima gli italiani ».
.
Questa dichiarazione è in palese dissenso rispetto al principio di eguaglianza sancito dalla nostra Costituzione. Perché introduce una discriminazione tra cittadini e cittadini – quelli cioè che per religione o razza o convinzioni sono e possono essere fatti oggetto di intolleranza e discriminazione e odio e quelli che non hanno quelle specificità che li rendono minoranza. Gli italiani che «vengono prima» non sono quelli per i quali la commissione è stata proposta e votata.
.
Certamente solo quelli che si identificano con la posizione di Salvini e che hanno, secondo Salvini, una posizione privilegiata: più italiani degli altri italiani. Per i quali si sono espressi i 98 senatori astenuti. Questa logica faziosa e inegualitaria mette Salvini e il suo movimento in diretta rotta di collisione con la nostra Costituzione repubblicana – con la parte prima, quella che riguarda i diritti fondamentali e che si preoccupa proprio di quelle persone che potrebbero essere fatte oggetto di discriminazione, intolleranza e odio. È un segno esplicito della rottura dell’ unanimità di alcuni partiti rispetto al dettato costituzionale.
.
Quell’astensione è un’ astensione al testo del 1948. È uno steccato alzato per dividere “quegli” italiani che devono venire “prima” da tutti gli altri – il popolo “vero” da quello meno vero, quello che, continua il leader leghista, è “spacciato” per vittima dalla sinistra e, per questo, non meritevole di attenzione.
.
Tremendo discriminare tra quegli italiani che meritano di essere oggetto di razzismo e intolleranza perché non italiani giusti e quegli altri che devono venire “prima” e che valgono di più. La posizione di Salvini è ancora più grave di quella dei suoi alleati di Fratelli d’ Italia che si sono appellati alla libertà di offendere. Più grave perché introduce un elemento di diseguaglianza di peso e valore tra gli uguali.
.
È questa rottura dell’ unanimità rispetto al patto che ci tiene insieme sotto le stesse leggi e istituzioni che ci deve fortemente preoccupare. Che ci deve fare aprire gli occhi: ci troviamo di fronte ad una radicalizzazione dell’ opposizione politica, ad un’ erosione di moderazione nei toni e nei princìpi che rendono la Lega un movimento di destra senza alcuna ombra di centrismo. Il razzismo esiste e si fa vedere nelle istituzioni – nel Senato della Repubblica – come a voler sfidare direttamente la Costituzione. Queste considerazioni hanno un peso che induce ad andare oltre la costernazione. Dobbiamo reagire, nelle istituzioni ma soprattutto nella società civile e politica, nel mondo dell’informazione.
.
La Repubblica, 2 novembre 2019

Politologa. Titolare della cattedra di scienze politiche alla Columbia University di New York. Come ricercatrice si occupa del pensiero democratico e liberale contemporaneo e delle teorie della sovranità e della rappresentanza politica. Collabora con i quotidiani L’Unità, La Repubblica, Il Fatto Quotidiano e con Il Sole 24 Ore; dal 2019 collabora con il Corriere della Sera e con il settimanale Left.

Supportaci

Difendiamo la Costituzione, i diritti e la democrazia, puoi unirti a noi, basta un piccolo contributo

Promuoviamo le ragioni del buon governo, la laicità dello Stato e l’efficacia e la correttezza dell’agire pubblico

Leggi anche

Le scuole di Libertà e Giustizia

L’Unione europea come garante di democrazia, pace, giustizia

In vista della legislatura 2024-2029, l’associazione Libertà e Giustizia propone sette incontri - dal 29 febbraio al 23 aprile - sul ruolo del Parlamento europeo e le possibilità di intervento dei singoli cittadini e delle associazioni.

Approfondisci

Libri

Newsletter

Eventi, link e articoli per una cittadinanza attiva e consapevole direttamente nella tua casella di posta.