Con Bobbio, Sartori e Pasquino

07 Nov 2019

Ci sono associazioni ravennati che -spesso in collaborazione prendono sul serio il valore civile della partecipazione e offrono a se stesse -aprendo però il loro spazio all’intera cittadinanza momenti di studio e comune riflessione. L’Associazione Mazziniana, il Comitato in Difesa della Costituzione, Libertà e Giustizia, circolo di Ravenna, anche in questo caso hanno preso la partecipazione sul serio, come insegnano Bobbio e Pasquino. Il nostro è un partecipare costituzionalmente orientato, alla ricerca di strumenti che ci consentano di “capire la politica e migliorarla”.
.
Rubiamo queste belle parole al sottotitolo del recente libro –Bobbio e Sartori (Bocconi Editore 2019)- che Gianfranco Pasquino ha dedicato ai suoi due maestri. Con Bobbio, Gianfranco Pasquino si è laureato, e con Sartori si è dottorato. Pasquino ha ricordato, all’inizio dell’incontro, questa sua grande fortuna. Un bel ricordo, a partire dalla propria personale esperienza. Siamo stati in dialogo con Pasquino sabato 19 ottobre, ragionando con lui su questo suo libro. Un dialogo intenso e prolungato, fitto di domande e risposte, non solo fra Pasquino, Morini, Luparini, Mattarelli e Patuelli. Ma fra Pasquino e il numeroso pubblico, attento per più di due ore, filate via troppo in fretta, in una Sala Spadolini piena. 
.
Ci eravamo divisi i compiti. Mattarelli pone quesiti a partire da Bobbio, che ha avuto, con Paola Morigi, il piacere di conoscere, qui a Ravenna, quando Bobbio fu invitato da Amnesty e dal circolo Cattaneo. Quando Sauro Mattarelli e Paola Morigi si sposarono, arrivò per loro una lettera beneaugurante di Bobbio. Anche questo un bel ricordo, che connette storia personale e storia politica. Gli spunti proposti da Mattarelli. Può esserci democrazia senza uguaglianza? E, a proposito di promesse non mantenute della democrazia  che Bobbio elenca puntigliosamente – che dire dei poteri invisibili che non sono stati eliminati, come la democrazia prometteva, per potere essere veramente considerata democraziaIl tema della democrazia è oggi rinchiusa in alvei statali, mentre i grandi potentati economici, le grandi tematiche ambientali, per esempio,  assumono da decenni valenze sovranazionali.
.
Luparini si è soffermato sul suo concittadino Sartori -entrambi fiorentini– che non ha avuto come maestro, ma che ha seguito e stimato da cittadino.  I grandi meriti di Sartori, avere rifondato la Scienza politica, dopo il lungo sonno fascista. Scienziato della politica a tutto campo, ha studiato la democrazia, il sistema dei partiti, l’ingegneria costituzionale/elettorale, sempre con metodo comparativo, ed è stato un convinto assertore della applicabilità della scienza della politica. Un liberale in continua polemica con le due chiese, la cattolica – neppure il cattolicesimo ha una teoria dello Stato – e la comunista. Anche su altri aspetti Sartori fu perentorio. Se per lui non esiste una democrazia ideale, pure la preferibile è quella liberale, costituzionale e rappresentativa. Una democrazia siffatta non può sopportare né il nome di un ipotetico “capo” del governo sulla scheda elettorale, né alcun vincolo di mandato per i parlamentariSartori vide avvicinarsi il fenomeno che oggi dilaga, il cosiddetto populismo.
..
Anche Patuelli aggiunge qualcosa di personale. Quando, attorno al Sessantotto, lesse Politica e Cultura, di Bobbio, libro uscito nel 1955, in piena guerra fredda; libro che avviò il confronto critico di Bobbio con i comunisti e con Togliatti. Bobbio criticava i comunisti, ma non li considerava peste da evitare. Inoltre, dopo il 1989, Bobbio ritornò  e spiegò, a chi credeva che la questione non si ponesse più – sulle differenze fra Destra e Sinistra. Un profeta, se si pensa a quanti oggi affermano che non sono né di destra né di sinistra. Che cosa sono, allora? Lo dicano, perché fino ad oggi non lo abbiamo capito. L’uguaglianza è il senso profondo della Sinistra, disse Bobbio, e la giustizia sociale, con l’uguaglianza, non fu sepolta dal crollo del Muro di Berlino. Inoltre, rifiutò, sempre, la identificazione di fascismo e comunismo. Salvando l’uguaglianza Bobbio ha messo in salvo il bambino – la bambina! dice scherzosamente Pasquino – e ha buttato l’acqua sporca della dittatura. 
.
L’analisi di Sartori in merito al sistema dei partiti è di fondamentale importanza, e da studiare con attenzione, da chi alla politica dà valore o da chi la pratica. Il metodo comparativo di Sartori individua i partiti che contano. Sono quelli che hanno forte potenzialità di coalizione e forte potenzialità di ricatto. Pugni nello stomaco, alla Machiavelli, ma sono pugni che ci costringono a leggere la realtà. Inoltre, sottolinea Pasquino nel libro, i partiti che resistono a lungo nel tempo sono quelli con forti radici ideologiche. In Italia il partito più “vecchio” è la Lega, fondata nel 1987. Con radici ideologiche evidenti e urlanti. Il resto? Senza radici, o con radici piccole, che faticano ad attecchire?
.
Importanti le domande del pubblico. La spettacolarizzazione della politica. Il governo delle leggi dovrebbe prevalere sul governo degli uomini. Il sistema liberale ha capacità di tenuta, di fronte a culture diverse che faticano a riconoscerlo? La sperequazione di risorse nella competizione politica fra chi ha molto denaro e chi ne ha poco, può indebolire la democrazia?
A proposito di metodo, Pasquino ha risposto ad ogni quesito volta per volta, in modo chiaro e sintetico. E ha ricordato che la capacità di sintesi l’ha appresa da Bobbio. Dice Pasquino. La democrazia per essere tale deve essere rappresentativa e avere buona trasparenza nelle decisioni. Caratteri che troviamo nella teoria liberaldemocratica dello Stato, mentre permane la mancanza di una teoria socialista dello Stato.  Sartori è famoso per i suoi latinorum, ovvero le definizioni date alle leggi elettorali che si sono affastellate negli ultimi decenni, senza che si sia mai arrivati ad una legge convincente e a prova di Costituzione.
.
Definì Mattarellum la legge elettorale elaborata da Mattarella. Ma in quel latinorum non c’era solo il riferimento a un cognome. Nella legge c’erano elementi un po’ “matti”. Con criteri ed effetti diversi fra Camera e Senato. Esplicito è il significato di Porcellum. Una corrosiva definizione data da Sartori alla legge elettorale che il suo inventore, Calderoli, aveva definito una intenzionale porcata. Intenzionale! Calderoli, allora ministro della Repubblica! Che volutamente rese assai debole, nei numeri, il secondo governo Prodi. Una vera rappresentanza – Sartori è netto su questo punto, e Pasquino condivide – c’è solo quando i nostri rappresentanti sono eletti, non nominati, come è accaduto con il Porcellum, l’Italicum, e, per finire, il Rosatellum. Superati, i primi due, perché incostituzionali. 
.
E il Rosatellum non ha risolto in meglio, mantenendo i candidati nominati dai partiti. Possono, i rappresentanti, rispondere del loro operato ai partiti che li hanno nominati, invece che ai cittadini che li hanno eletti? Così è, ancora, ma non deve essere, se parliamo di vera rappresentanza. Bobbio e Sartori, sicuramente liberaldemocratici, non hanno una identica visione della democrazia. Bobbio era molto attento alle promesse non mantenute della democrazia, alle disuguaglianze non sanate, alla mancanza di democrazia in ambiti fondamentali, quali i luoghi di lavoro, le forze militari, la scuola, la sanità. Il suo fu quindi un pensiero vicino al socialismo liberale, alla ricerca della uguaglianza non solo formale, come chiede l’art. 3 della nostra Costituzione. “La Repubblica rimuove gli ostacoli …”
.
Per Sartori la democrazia c’è quando le Istituzioni tutelano la libertà, e c’è uguaglianza di fronte alla legge. Uguaglianza di voto e di opportunità. Punto. I diritti sociali non lo appassionano. E per quanto riguarda i partiti? Oggi, in Italia, il sistema dei partiti è destrutturato. L’opinione pubblica, uno degli attori nella scena politica, insieme ai partiti, non vede più i protagonisti di un tempo. L’opinione pubblica era alimentata dai preti, con le omelie domenicali, dai sindacati, dagli attivisti, dal ceto intellettuale, come i liberali Einaudi, Croce, Montanelli. Tutto questo non esiste più. I partiti sono deboli e – dice Pasquino – i quotidiani sono pessimi. Ma, osservando il mondo, si vede anche altro. Pasquino porta alcuni esempi. Cosa si cerca a Taiwan e a Hong Kong? E quel poco di democrazia che c’è in Africa? Istituzioni democratiche, diritti di libertà e diritti sociali. E le Istituzioni sono liberali se c’è voto e libertà. Chi parla di democrazie illiberali sbaglia. Quelle non sono democrazie. 
.
La mia testa, connessa con un po’ -solo un po’- di cuore, batte per Bobbio e per la sua ostinata riflessione sulla uguaglianza. Il trascurarla rende, a mio avviso, la democrazia debole. Per Sartori ho ammirazione, e qui il cuore non c’entra: è gratitudine, per avermi chiarito aspetti del sistema dei partiti, che avevo intravisto senza comprenderli. Ma la sua indifferenza per le diseguaglianze e i diritti sociali non mi convince. Le disuguaglianze, oltre che essere ingiuste e quasi sempre insopportabili, sono ossigeno per populismi e autoritarismi, come la storia insegna. Per quanto riguarda l’opinione pubblica. Non mancano, in Italia, figure di intellettuali che non si sottraggono al ruolo di intellettuale pubblico, come fece Bobbio e, nell’ultima parte della sua vita, anche Sartori. Ma forse, un tempo, erano più influenti. Non erano Cassandre inascoltate, né erano liquidati come fastidiosi professoroni. Buia è un’epoca nella quale si disprezza chi sa e chi parla di ciò che conosce.
.
La coscienza -per quanto riguarda il fare politica responsabile- non scende dal cielo delle buone intenzioni. Per cercare di avere continua e paziente coscienza, sono necessarie conoscenze storiche. I tempi della storia sono lunghi, quelli delle nostre vite brevi. Un mio interrogativo per il quale non ho risposta. Come fare arrivare questi nostri piccoli messaggi al popolo del web? È nel web che si costruisce, in questo nostro tempo, una pubblica opinione informata e ragionante
.
.

Ravenna, 1 novembre 2019 

(*) L’autrice è socia del Circolo Leg di Ravenna

 

Supportaci

Difendiamo la Costituzione, i diritti e la democrazia, puoi unirti a noi, basta un piccolo contributo

Promuoviamo le ragioni del buon governo, la laicità dello Stato e l’efficacia e la correttezza dell’agire pubblico

Leggi anche

Le scuole di Libertà e Giustizia

L’Unione europea come garante di democrazia, pace, giustizia

In vista della legislatura 2024-2029, l’associazione Libertà e Giustizia propone sette incontri - dal 29 febbraio al 23 aprile - sul ruolo del Parlamento europeo e le possibilità di intervento dei singoli cittadini e delle associazioni.

Approfondisci

Newsletter

Eventi, link e articoli per una cittadinanza attiva e consapevole direttamente nella tua casella di posta.