Il tariffario della vergogna

15 Mag 2019

Fabrizio Tonello

Da 3.500 a 5.500 euro di multa “per ogni straniero trasportato” dice il Decreto sicurezza bis che il Ministro dell’Interno presenterà nei prossimi giorni al consiglio dei ministri. Dice “trasportato”, non “salvato”, come se le navi che soccorrono chi sta per affogare fossero navi da crociera e i migranti, invece che dall’inferno della Libia, fossero partiti da Ibiza. Questo ci riporta a quando i nazisti pagavano le spie che indicavano loro dove trovare le loro vittime, nell’autunno 1943, durante i rastrellamenti gli ebrei nel ghetto di Roma.

Le SS pagavano 5000 lire per ogni uomo da deportare ad Auschwitz, l’equivalente di circa 1.600 euro oggi, e appena 3.000 lire per ogni donna e 1.500 euro per ogni bambino. Salvini non fa distinzioni: multe da 3.500 a 5.500 euro per persona, in media cinque volte quello che i nazisti davano alle spie.

Quello delle SS era un premio ai delatori, quello di Salvini una punizione contro chi salva vite umane ma l’effetto è lo stesso: lasciar morire deliberatamente chi cerca rifugio da guerre, stupri e torture, non è diverso dal mandarlo in un campo di concentramento.

Potremmo elencare qui dieci motivi per cui la bozza di decreto, dietro il suo linguaggio fumoso e ipocrita, è una grossolana violazione della Costituzione, dei trattati internazionali sottoscritti dall’Italia, della carta dell’Onu. Non ce n’è bisogno: è una violazione dei diritti umani che, di fronte al mondo, fa sprofondare l’Italia nella vergogna.

Non inganni l’atteggiamento buontempone dal ministro dell’Interno: le stragi avvengono perché persone mediocri e pavide collaborano. I sei milioni di ebrei uccisi furono rastrellati, trasportati e mandati nelle camere a gas da poliziotti e funzionari “normali”, da impiegati banali della macchina di morte nazista, come scrisse Hannah Arendt.

Fino a ieri era difficile pensare che nella nostra Repubblica democratica si volesse intervenire su una legge fascista, il Testo unico di pubblica sicurezza del 1931, per renderne più dure e più odiose le norme. Oggi è quello che accade: l’intero governo sembra voler procedere su questa via. Presidente Mattarella, Lei ha la responsabilità non solo costituzionale ma prima di tutto morale di ogni decreto legge. Senza la sua firma questo mostruoso tariffario delle vite umane non potrà mai essere varato. Siamo certi che Lei saprà cosa fare.

(*) E’ questo il testo della lettera rivolta al Presidente della Repubblica

 

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