Landini

Landini

Maurizio Landini è stato un compagno di strada, in alcuni anni molto importanti della nostra storia. Ho imparato da lui, anche se era sempre lui a sostenere che doveva imparare da noi della società civile. Era fiero e determinato. Era umile: ogni parola di Stefano Rodotà o di Gustavo Zagrebelsky, di don Ciotti o Lorenza Carlassare lui le ascoltava come un alunno assetato. Lui che invece sapeva già tanto più di tutti noi.

 E’ stato lui l’anima della “Via Maestra” la splendida manifestazione di piazza del Popolo il 12 ottobre del 2013, che avevamo preparato a Torino, invitati a pranzo da don Ciotti. “Siamo gli unici che vogliamo cambiare questo Paese”, diceva Maurizio guardando il corteo di bandiere rosse che riempiva la piazza. E poi l’esperienza, che continuava anche dopo, nella “Coalizione sociale” per un tempo breve, un tentativo di costruire qualcosa, in cui presto non credettero né Rodotà, né Maurizio. Ma quante ore di discussione nella sua sede che ci ospitava, quanto dialogo politico.

Ora tutto quello mi manca. Ci manca. Ma Maurizio Landini sicuramente non dimentica.

Ho fiducia in lui e in quello che farà per tutti coloro che cercano sempre La Via Maestra.

Auguri Maurizio!

1 commento

  • Dai tempi dell’abbandono della “Coalizione Sociale”, è passata una piena tumultuosa sotto i ponti, e proporzionalmente è cresciuto il bisogno di cambiamento: sarà Landini, fresco segretario generale CGIL, l’ ispiratore del “Movimento Civico Nazionale per la Democrazia Costituzionale” (che ancora non c’è), aggregando il miglior associazionismo, per avviarlo?

    Potrebbe essere il nuovo progetto, da realizzare in questa stagione di destre avanzanti in un panorama politico di mediocrità crescente, senza progetti di progresso coinvolgenti e indispensabili per ridare alla Cittadinanza un minimo di fiducia nelle istituzioni.

    Sarebbe anche, per il sindacato, un modo di rientrare in gioco da protagonista, uscendo dall’angolo dove l’ha costretto la politica regressiva che abborre l’intermediazione, ed avoca direttamente ed unicamente a se temi prettamente sindacali di lavoro e pensioni, per fare danni.

    Con l’esercizio degli artt 71 e 50 in una efficacissima congiunzione sinergica, per norme e riforme a misura di Cittadinanza e non di maggioranza in cerca di conferma,

    per dare nuova autorità ed autorevolezza alla Costituzione, blindandola da ogni ulteriore attacco, avviando quella Rivoluzione Promessa contenuta nel suo articolato, che esalta lavoro, sanità, ambiente, istruzione, equità…

    per riportare nelle istituzioni rigore, competenze, orientamento al bene comune interrompendo la trasmissione della mediocrità da un Parlamento al successivo, offrendo alla Cittadinanza la possibilità di un voto entusiasta, e non solo per il male minore,

    Anche oggi nel suo discorso di chiusura Landini ha ribadito: “Solo noi vogliamo il Cambiamento!”

    E si può fare! Auguri Landini!

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