Per un nuovo Illuminismo

04 Dic 2018

“La capacità degli esseri umani di fare ha largamente superato quella di capire”. Con queste parole si apre l’ultimo rapporto del Club di Roma, pubblicato qualche settimana fa, a cinquanta anni dalla sua fondazione ed a quarantasei dall’uscita del suo primo, storico su “I limiti dello sviluppo”. Il titolo è emblematico: “Come on!”cioè: dai!andiamo!forza!Così prosegue il rapporto: “Sappiamo tutti che il nostro pianeta è in crisi”…”La crisi non é ciclica, ma in crescita. E non si limita alla natura intorno a noi. Ci sono anche crisi sociali, politiche, culturali, c’é una crisi morale, della democrazia, delle ideologie e del sistema capitalistico”.

Sabato17 e domenica 18 novembre abbiamo potuto partecipare, a Firenze, al bel seminario di Libertà e Giustizia su “La rappresentanza parlamentare”. Ebbene, la crisi della rappresentanza parlamentare non è altro che un aspetto della più generale crisi della Politica che stiamo sperimentando anche in Italia, la quale, a sua volta, affianca ed aggrava la crisi ambientale che minaccia la sopravvivenza stessa del genere umano.

Tra tutte queste crisi, di cui parla “Come on!” e di cui siamo tutti, credo, perfettamente consapevoli, ce n’è una, però, più grave e pericolosa delle altre: quella del clima. La ragione sta nel fatto che, a differenza delle altre, quest’ultima, se dovesse esplodere in tutta la sua virulenza, sarà irreversibile. Il fascismo e il nazismo hanno lasciato  dietro di sé una scia di sangue e atrocità spaventose, ma alla fine, sono passati, PolPot e Pinochet, Stalin e i gulag sono passati (magra consolazione, e tutti dobbiamo impegnarci per evitare che si ripetano in forme nuove). La crisi climatica non passerà, per lo meno su una scala temporale e con modalità compatibili con la sopravvivenza del genere umano. La vita sulla Terra non si estinguerà, la specie  “Homo”, ormai immeritatamente definito “Sapiens”, forse in qualche misura si adatterà, ma certamente la civiltà dell’Antropocene scomparirà.

C’è però una buona notizia: i problemi che ostacolano la soluzione della crisi climatica sono soprattutto di tipo politico ed economico piuttosto che scientifico o tecnologico. Se sapremo rimuovere gli ostacoli politici ed ideologici che ci paralizzano, secondo gli scienziati  siamo ancora in tempo per evitare la catastrofe. Ma ancora per poco. E’ questo il motivo per cui, un anno fa, all’interno del Circolo di Milano di Libertà e Giustizia, abbiamo deciso di occuparci anche del Cambiamento Climatico.

Viviamo in una società dove le gerarchie dei valori sono state stravolte. Nel 1947 la Politica era subordinata ad un sistema di Valori Fondamentali, incarnati dalla Costituzione della Repubblica e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e, a sua volta, l’Economia era subordinata alla Politica ed ai Valori Fondamentali. Oggi è l’Economia che sta all’apice del sistema gerarchico. L’Economia si erge a fonte dei Valori e l’Accumulazione è il valore supremo, di cui la Politica é diventata il guardiano fedele e sottomesso.

Viviamo in sostanza in un regime di dittatura “soft” dell’Economia, o meglio, di una particolare visione dell’Economia, che chiamiamo Neoliberismo, che riesce ad ottundere le menti e le coscienze degli individui senza bisogno di ricorrere ad espedienti come la censura, la polizia politica, l’Indice o l’Inquisizione. E’ indispensabile spazzare via questa ultima ideologia del Novecento, dopo la fine tragica del Nazifascismo e la dissoluzione del Marxismo-Leninismo. Forse occorrerebbe un Manifesto contro il Neoliberismo.

Così prosegue “Come on!”:“Mutare tendenza significa modificare la propria forma mentis, come é avvenuto con l’Illuminismo”…”La popolazione globale é passata da un miliardo nel XVIII secolo ai 7,6 miliardi di oggi. Parallelamente é aumentato il consumo pro capite di energia, acqua, spazio e risorse minerarie. Questo doppio sviluppo ci ha catapultati nel “mondo pieno”. Guardando alla realtà dell’economia e dell’ambiente, é tempo per esigere un nuovo Illuminismo”. Aggiungerei che questo nuovo Illuminismo dovrebbe trarre ispirazione da un nuovo Umanesimo, a sua volta fondato sulla Solidarietà: solidarietà dell’Uomo verso i suoi simili e solidarietà dell’Uomo verso la Natura, perché si può essere felici solo se si è in pace e in armonia con i propri simili e con la Natura.  

Mi piacerebbe che “Come on!” diventasse uno strumento per riflettere assieme su questi temi, anche al di fuori del Circolo di Milano, tutti assieme, all’interno della nostra Associazione e con chiunque sia disposto ad unirsi a noi, avendo ben presente il monito degli scienziati del mondo: abbiamo poco tempo.

(*) L’autore è sociodel Circolo di Milano di Libertà e Giustizia

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