Fascismo: ‘Don’t kill 1938’ sulle leggi razziali alla Casa della Memoria di Roma

29 Nov 2018

Redazione

Le leggi razziali furono emanate dal regime fascista nel 1938. Alla Casa della Memoria e della Storia di Roma, dal 29 novembre al 1 febbraio, saranno esposte le installazioni di Fabrizio Dusi “Don’t Kill 1938” per la  mostra (a ingresso libero) che evoca il drammatico tema. Si tratta del proseguimento ideale di un’altra installazione di Dusi, realizzata per la Casa della Memoria di Milano più di un anno fa, ora in esposizione permanente.

Per la capitale l’artista ha ideato un grande arazzo che riproduce la prima pagina di un giornale dell’epoca. La mostra, a cura di Chiara Gatti, è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale, Dipartimento Attività Culturali in collaborazione con Zètema Progetto Cultura. Insieme all’artista, Fabrizio Dusi, interverrà alla presentazione del 29 novembre Aldo Pavia, presidente dell’ Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi di sterminio nazista (Aned).

“Il nostro passato deve essere da monito per il nostro presente e non ci deve mai lasciare indifferenti -sostiene l’artista- operando per tenere in vita la memoria di esistenze cancellate, concentrandosi su poche e lapidarie parole, che evocano però un grande affresco della condizione umana”.

Grazie al suo titolo cubitale, l’arazzo ricorda cosa è successo 80 anni fa in Italia e, nel contempo, sottolinea la divisione tra il prima e il dopo. L’opera prosegue infatti con una serie di scritte in ceramica e neon che passano da positive e colorate, simboli di una vita quotidiana normale, a negative e tutte di colore giallo, simboli invece della discriminazione contro la popolazione di religione ebraica e del suo tragico epilogo avvenuto con la Shoah. La trasposizione delle leggi razziali fasciste del 1938 in un’immagine monumentale esprime un monito, che -come spiegano i curatori- è “sospeso a mezz’aria: afferma ed esclude allo stesso tempo diritti quotidiani, offesi dalla discriminazione, scuotendo le coscienze grazie al valore assoluto dell’arte come riscatto di ogni perdita”.

Fabrizio Dusi, nato a Sondrio (1974), abita e lavora a Milano; collabora con la Galleria Flora Bigai di Pietrasanta e Galleria Melesi di Lecco. I suoi lavori sono presenti alla Fondazione Golinelli di Bologna, Studio Negri Clementi di Milano, Jorge Perez di Miami, Bocconi Art Gallery, Museo dei Lumi della comunità ebraica di Casale Monferrato, YAD VASHEM di Gerusalemme, Museo Gianetti di Saronno (Varese).

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