Basta condoni edilizi! Università e Scuola aderiscano a petizione di Italia Nostra Nostra

05 Nov 2018

Roberta De Monticelli Consiglio di Presidenza Libertà e Giustizia

Mentre il bel Paese, sempre più fragile e meno protetto dagli scempi umani, sembra disfarsi sotto i colpi delle intemperie – il vento che in estate brucia l’intera Valgraziosa, un tempo orgoglio del Monte Pisano e dell’intera regione per l’unicità della sua bellezza, il vento e il mare che in autunno portano via interi pezzi di strade costiere in Liguria, il vento e la pioggia che abbattono nelle Dolomiti le foreste per fare i violini Stradivari e quelle per gli alberi delle vele –  un altro scempio si consuma a Roma, e riguarda l’ambiente e il paesaggio, certo: quello di Ischia.

 Ma ancora di più riguarda la “pubblica fede” (Leopardi): cioè la fiducia nelle istituzioni, nel nesso tra promesse elettorali e azioni, nel grado minimo di giustizia che consiste almeno nel non premiare l’illegalità più smaccata e sfacciata, e la più colpevole inerzia e opacità amministrativa: i nostri vizi pubblici più endemici. E nel non irridere quel rispetto per la legalità e per l’ambiente che si erano addirittura iscritti sulle proprie bandiere (elettorali).

Qui si possono leggere due degli articoli più informativi sul condono edilizio dell’abusivismo a Ischia, quello di Tomaso Montanari (“Il Fatto Quotidiano” 29/10/2018 e sul sito di LeG) e quello di Giacomo Costa (“Affari italiani” 30/10/2018 e sul sito di LeG).

Il 26 ottobre scorso “Italia Nostra” ha lanciato, in forma di lettera aperta al Presidente del Consiglio e al Presidente della Camera, una petizione perché sia cancellato l’articolo “abusivamente” inserito (altro indecoroso imbrogliuccio) nel “Decreto Genova”, e approvato in Parlamento il 30/10/2018, che “sancisce l’ammissibilità al condono di tutte le istanze di sanatoria riguardanti le edificazioni abusive realizzate sull’isola di Ischia dal 1983 al 1993 in gran parte non suscettibili di sanatoria secondo le limitazioni della legge 724/94, e tutte quelle abusivamente realizzate dal 1993 al 2003 del tutto escluse in applicazione della legge 326/03”. Cioè una sanatoria peggiore di ogni altra precedente, scritta apposta per ottenere – come spiega con sconcertante tranquillità il ministro della Giustizia (Giustizia!!) Bonafede, che, contro la legge esistente, accedano al contributo PUBBLICO per la ricostruzione dopo il terremoto anche i proprietari di EDIFICI ABUSIVI.

Se c’è un dovere che tutto intero il mondo della Scuola, dell’Università, della Ricerca dovrebbe sentire con bruciante urgenza è quello di promuovere un risveglio civile contro questo scempio, gravissimo in sé e simbolico del male più profondo di cui l’Italia è malata. Sta a noi – anche a noi – provare a impedirlo, o a fornire al Ministro dell’Ambiente il sostegno civile che gli sarebbe necessario.

“Naturalmente si potrebbe sostenere che se tutta Ischia è abusiva, non si può fare che così. No. Questo provocherebbe un nuovo girone di abusi. Si deve poter ricostruire Ischia e allo stesso tempo rimetterla in una carreggiata di legalità. Occorreranno dei giuristi e degli architetti per preparare un piano” (G. Costa).

Possiamo dare una mano firmando e diffondendo il più possibile la petizione di Italia Nostra: clicca qui per accedere alla petizione

 

 

Nata a Pavia il 2 aprile 1952, è una filosofa italiana. Ha studiato alla Normale di Pisa, dove si è laureata nel 1976 con una tesi su Edmund Husserl.

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