Governo/Giornali: Pericolosi colpi di testate

10 Ott 2018

Vincenzo Vita

Le incaute dichiarazioni del vice-premier Luigi Di Maio contro il gruppo Gedi (Repubblica, Espresso, Stampa) sono un pessimo sintomo. Come certi indicatori in una visita medica sono presaghi di problemi seri, così attaccare la libertà di informazione è sempre l’anticamera di qualcosa di brutto. Intendiamoci. Criticare è giusto, anche aspramente.

Maramaldeggiare sulle difficoltà di una componente importante dell’editoria è tutt’altro: è l’esibizione del volto autoritario che sta dietro al maquillage popolar-populista. L’uscita sconcertante di Di Maio si accompagna a quelle dell’omologo Salvini e, persino, alle annotazioni simili svolte ad un recente seminario dell’Associazione stampa romana dal pur pacato sottosegretario Crimi.

E poi la “moral suasion” esercitata verso le aziende pubbliche a non fare inserzioni pubblicitarie sui giornali; nonché la voglia matta di chiudere il Fondo per il pluralismo e l’innovazione, cui attingono qualche risorsa -tra gli altri- il manifesto e l’Avvenire.

Quotidiani già messi al bando nella biblioteca di Monfalcone. Non è che l’inizio? Speriamo di no, benché la richiesta leghista alla Rai di togliere il patrocinio al festival Sabir sulle migrazioni sia un orrido prolegomeno.

Oggi la federazione della stampa, il sindacato dei giornalisti della Rai e l’ordine nazionale tengono un’allarmata conferenza stampa. Ad Assisi, nel corso di un bel seminario sull’informazione, l’associazione Articolo21 ha lanciato l’idea di una manifestazione nazionale. Giusto. La libertà e il diritto all’informazione sono beni comuni, laicamente sacri. A maggior ragione quando una testata ti attacca e non ti piace.

il manifesto, 9 ottobre 2018

Supportaci

Difendiamo la Costituzione, i diritti e la democrazia, puoi unirti a noi, basta un piccolo contributo

Promuoviamo le ragioni del buon governo, la laicità dello Stato e l’efficacia e la correttezza dell’agire pubblico

Leggi anche

Le scuole di Libertà e Giustizia

L’Unione europea come garante di democrazia, pace, giustizia

In vista della legislatura 2024-2029, l’associazione Libertà e Giustizia propone sette incontri sul ruolo del Parlamento europeo e le possibilità di intervento dei singoli cittadini e delle associazioni

Approfondisci

Newsletter

Eventi, link e articoli per una cittadinanza attiva e consapevole direttamente nella tua casella di posta.