Urbinati: I 5Stelle cedono alla perversione di Renzi. Ma c’è anche un altro vincitore

11 Mag 2018

“I Cinquestelle si stanno inchiodando la bara da soli dando vita a questo governo”, scrive Nadia Urbinati su Facebook. Per la studiosa, docente di Teoria Politica alla Columbia University di New York, Di Maio è caduto nella “trappola” di Renzi. “A me sembra che strategicamente Renzi abbia puntato a togliere il consenso a quella parte dei 5Stelle che ha preso i voti a sinistra”, ci spiega quando la raggiungiamo nel suo studio italiano. “Sto parlando di quella parte che si sente naturalmente scontenta nel caso che i 5S accettino di fare un governo con la Lega. Questo mi sembra evidente”.

Quindi, lei dice, da un governo M5S-Lega ci sarà un tornaconto anche per Renzi.
“Mi sembra evidente. Ci sono due potenziali vincitori di questo possibile governo. Uno è senz’altro Berlusconi che acquista in autorevolezza come ‘padre della patria’ perché si sacrifica per un bene che è al di là del suo interesse, e quindi in qualche modo lo riscatta dalle critiche di essere un patrimonialista. E poi lo mette in circolo perché senza di lui questo governo non si fa di fatto. Da questa posizione di inferiorità rispetto alla Lega acquista un livello importantissimo perché senza il suo non dissenso non si fa il governo”.

L’altro vincitore?
“Renzi perché lui ha sempre contrastato l’idea di fare un’alleanza possibile o anche un appoggio esterno dei 5Stelle proprio perché sa bene che il Pd e i 5Stelle sono molto vicini in termini di bacino elettorale. E quindi sostenerli significava giustificare questo trasferimento di voti dal Pd ai Cinquestelle. pertanto è chiaro che questi due attori, Renzi e Berlusconi, abbiamo tutto da guadagnare da questo governo”.

Però c’è una parte del Pd che è molto arrabbiata con Renzi e con quello che la sua politica ha originato, cioè un governo tra i Cinquestelle e la Lega.
“Certo ci sono due posizioni nel Pd. Una che ritiene che per il bene generale occorresse fare un governo con un appoggio esterno con i Cinquestelle – e questa è la posizione classica della sinistra che pensa al bene della nazione – e una parte che è invece molto più tattica e strategica che è invece proiettata sull’interesse proprio, del proprio partito. Soprattutto dopo che quel partito ha perso quasi la metà dei voti, sacrifica cioè l’interesse generale in vista di un futuro. E’ più urgente per questa parte del Pd, i renziani, garantire la sconfitta dell’avversario più che la formazione di un governo per il quale dovrebbe sacrificare se stesso”.

Lei scrive anche che tutto questo però non assolve Renzi.
“Assolutamente no. Perché il sistema elettorale e le condizioni che ha creato sono state all’origine di questo cul de sac, di questo stallo nel quale ci troviamo. Quindi avrebbe delle responsabilità enormi al livello di procedure e di regole del gioco e delle istituzioni. C’è anche un sottinteso perverso e non detto, ovvero dimostrare con queste alleanze improprie e problematiche che il sistema parlamentare deve essere superato da un sistema presidenziale e che occorre un maggioritario secondo il modello dell’Italiacum”.

Insomma, aveva ragione lui.
“Certo, Renzi vuole dimostrare che aveva ragione e che è stato un errore che lui abbia perso il 4 dicembre. Questa è la perversione. Cioè l’idea che si usi un governo come questo e con una paralisi del nostro paese come questa per dimostrare che Renzi ha ragione e che occorre ritornare sulle posizioni di Renzi. Questo secondo me è perverso”.

Secondo lei i Cinquestelle cosa avrebbero dovuto fare?
“Per loro sarebbe stato meglio andare a elezioni anticipate”.

Però Mattarella non vuole le elezioni anticipate. 
Quello che Mattarella vuole o non vuole è assolutamente irrilevante. E’ il parlamento che decide se si fa o non si fa un governo non il presidente della Repubblica. Lui non è un monarca, è dipendente dal Parlamento. E’ sbagliato anche pensare che non si può andare a elezioni in giugno, è una stupidaggine pazzesca. Pensiamo alla Spagna che tre anni fa circa andò la seconda o terza volta a elezioni anticipate proprio in luglio. Non capisco, cosa vuol dire?”.

Però molti pensano che se si andasse a elezioni adesso il risultato sarebbe identico.
“Non credo che sia così. Lo dicono coloro che sono contrari a andare a elezioni anticipate. Però in effetti gli elettori non sono una massa irrazionale o idiota. Sanno bene che se il sistema elettorale esistente produce una tripartizione che non crea le condizioni per un governo, è chiaro che saranno loro con il loro voto a fare una riforma elettorale ovvero a posizionarsi su due fronti. Escludendone un terzo: ecco perché Renzi non vuole elezioni anticipate, perché presume, subodora e comprende che sarebbe il terzo escluso, cioè il suo partito a perderci”.

Insomma alla fine questo governo si farà?
“Se ragiono in questo modo e molti altri ragionano così non è difficile comprendere che anche negli stessi partiti che oggi si dicono disposti per il bene del Paese a mettersi insieme è probabile che qualcuno pensi o abbia questo dubbio. E in questo caso penserà che forse non è proprio conveniente. Ovviamente, se lo penso io molti altri possono pensarlo”.

Quindi è possibile che non si arrivi al governo?
“Sì è possibile”.

Tiscali notizie, 10 maggio 2018

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