Lettera aperta a Eugenio Scalfari

24 Nov 2017

Caro Eugenio,

noi di Libertà e Giustizia siamo rimasti sbalorditi dalla tua dichiarata preferenza per Berlusconi, rispetto a Luigi Di Maio, in vista delle prossime elezioni. Capiamo bene che tu possa nutrire gravi perplessità nei confronti dei Cinque Stelle, e che d’altro canto la domanda che ti è stata posta fosse in qualche misura fuorviante.

Tuttavia non riusciamo a comprendere – e tantomeno ad accettare – come una figura con la tua storia di giornalista e di intellettuale possa dimenticare cosa ha rappresentato Berlusconi per il nostro paese. Ci scuserai se vogliamo ricordarlo, anzitutto a noi stessi.

Berlusconi è stato il fulcro  di un formidabile conflitto di interessi, in quanto proprietario di un complesso di mezzi di informazione dotati di un’influenza dominante sull’opinione pubblica, da un lato, ed esponente di primo piano della politica italiana per due decenni, dall’altro.

Berlusconi è stato protagonista di procedimenti civili e penali nei quali è emersa la sua responsabilità per  reati gravi, tra i quali   evasione fiscale e corruzione in atti giudiziari.

Berlusconi è stato simbolo di una cultura primitiva, rozzamente maschilista nei confronti delle donne, finendo invischiato in storie grottesche, che hanno esposto l’intero paese al disprezzo del mondo.

Berlusconi è stato al governo del paese per moltissimi anni, lasciando l’Italia in uno stato di prostrazione culturale ed economica, fomentando i più logori vizi nazionali, attaccando i magistrati anziché la criminalità organizzata, invitando le giovani senza lavoro a trovarsi mariti ricchi, ignorando sistematicamente le esigenze delle generazioni future, aggravando la condizione delle pubbliche finanze, con un cinismo cui faceva da contraltare il perseguimento feroce del suo privato interesse.

L’altro capo della scelta era Luigi Di Maio: un esponente politico giovane, al quale si possono trovare difetti ma cui non si possono imputare colpe e tantomeno responsabilità, ad oggi, per la condizione del paese. Un’incognita, è vero, ma non più di Renzi agli esordi

E dunque? Purtroppo la dichiarazione a favore di Berlusconi ha il sapore dell’arrocco di quelli che sono “dentro” al sistema, a prescindere dalle posizioni e convinzioni politiche, rispetto a quelli che sono rimasti “fuori” e che devono continuare a rimanerci. Quelli che votano Cinque Stelle o che non votano proprio, quelli – tra cui gran parte dei giovani – che hanno perso ogni fiducia nella politica, proprio perché dominata da “cricche” indifferenti ai valori.

Noi di Libertà e Giustizia, che per tanti anni abbiamo condiviso con il Gruppo Espresso-Repubblica battaglie e convinzioni, in quella tua dichiarazione non ci riconosciamo proprio, né ci riesce di ridimensionare la nostra delusione.

Il Consiglio di Presidenza di LeG (Sandra Bonsanti, Tomaso Montanari, Nadia Urbinati, Lorenza Carlassare, Roberta De Monticelli, Paul Ginsborg, Elisabetta Rubini, Valentina Pazé, Salvatore Settis)

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