Coordinamento per la Democrazia Costituzionale: Non ci rassegnamo al Rosatellum, la questione non è chiusa

Coordinamento per la Democrazia Costituzionale: Non ci rassegnamo al Rosatellum, la questione non è chiusa

“Non ci rassegniamo a una legge elettorale approvata a colpi di fiducia; la questione per noi non è affatto chiusa”. A dirlo è il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, che prosegue: “prenderemo tutte le iniziative possibili, a partire dal pieno sostegno ai ricorsi alla Corte Costituzionale, sui punti che giudichiamo incostituzionali e, comunque, inaccettabili di questa legge, con l’obiettivo di tentare di ottenere le modifiche nel tempo più breve possibile”.

“Solo con l’abrogazione di parti fondamentali di questa legge sarà possibile affrontare alla radice la questione di fondo che per noi è il diritto delle elettrici e degli elettori di scegliere i parlamentari e risolvere la costrizione del voto unico e l’inganno delle false coalizioni”. Per questo, il Coordinamento per la democrazia costituzionale -il cui comitato esecutivo si è riunito lo scorso 2 novembre- ha chiesto al comitato scientifico e in particolare ai costituzionalisti di predisporre i quesiti abrogativi delle parti fondamentali della nuova legge elettorale.

“Il voto di fiducia per imporre l’approvazione della legge elettorale -si legge nel documento finale della riunione del 2 novembre- è stato un atto arrogante di prepotenza politica, che ha portato di fatto al cambio della maggioranza. L’approvazione con voto di fiducia della legge elettorale è un atto contrario all’articolo 72 c.4 della Costituzione”.

Per il Cdc, “con la fiducia si è impedito al Parlamento di discutere e di correggere un testo nato da un accordo tra Pd, F.I. e Lega, con lo scopo evidente di ridimensionare la rappresentanza parlamentare degli altri soggetti politici, in particolare M5s e sinistra, e lasciare nelle mani di una ristretta oligarchia politica il controllo ferreo degli eletti».

Con l’appello “Fateci eleggere i nostri parlamentari”, consegnato al presidente del Senato Grasso, il Coordinamento chiedeva che venisse evitato il voto di fiducia e garantito agli elettori il diritto di scegliere ogni singolo parlamentare.

“Questo nostro appello non è stato ascoltato, malgrado le firme siano arrivate a 226mila e continuino ad aumentare. Oggi è in gioco la qualità della nostra democrazia -conclude il documento- Questa legge elettorale deve essere cambiata a fondo. Il Parlamento, asse portante del nostro assetto costituzionale, non può essere ancora una volta svilito, reso subalterno e ridotto ad uno strumento asservito ai capipartito, come è avvenuto per ben tre legislature con il cosiddetto Porcellum”.

Il Cdc organizzerà in tutta Italia quante più iniziative possibile, a partire dal 4 dicembre (per ricordare la vittoria del No) fino al 27 dicembre in cui cade il 70° anniversario della Costituzione.

2 commenti

  • Illustre COORDINAMENTO per la DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE,

    il vostro perseverere in una tattica sbagliata per perseguire uno scopo irrinunciabile, mi sorprende, mi sconcerta, e ferisce la speranza di un risultato positivo.

    Perchè continuare con strumenti deboli, che mai hanno ottenuto risultati importanti? Perchè si vuole ignorare che “La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.”?

    Non dovrei essere io a ricordarvi l’art. UNO della Carta, e neppure gli artt. 71, 50 e 40 che, esercitati in sinergia, possono diventare uno strumento di efficacia assoluta.

    Resistere in trincea ritarda solo la fine, come ci ha insegnato la Resistenza che, per arrivare alla Liberazione e alla Costituzione Repubblicana, sferrò mille attacchi pagandone un alto prezzo. E quindi:

    “FACCIAMOLA NOI, Cittadini Sovrani del 4 Dicembre, una nuova legge elettorale, esercitando direttamente l’articolo 71 rafforzato col 50 e, se necessario, col 40!

    Facciamola neutra rispetto agli schieramenti, collaudata, funzionale, che possa durare decenni e non il tempo di vita di una maggioranza! E se è vero che la proporzionale soddisfa al meglio l’indirizzo costituzionale, è anche vero che è un’esperienza già fatta e abbandonata per le sue disfunzioni, e che ha rappresentato meglio i desideri della segreteria del partito o del clan o del finanziatore della campagna elettorale che dell’elettore.

    Redigiamola in artt. e sottoscriviamola come prevede il 71, presentiamola alle Camere perchè, more solito, la ignorino. A questo punto inseriamola in una formale petizione per raccogliere facilmente e dovunque, web compreso, milioni di firme non certificate, ma cmq forti della Dignità Costituzionale dell’art. 50 e della Sovranità Popolare Realizzata attorno ad essa!

    E sarà ben difficile anche per l’arroganza della mediocrità dei nominati al Parlamento far ancora finta di nulla!

    Ed è scontato credere che moltissimi del popolo del 4/12 e di quella Cittadinanza giustamente rancorosa, di cui oltre il 90% dichiara all’ISTAT e alla DEMOS di I. Diamanti la mancanza di ogni fiducia nell’offerta politica attuale, sarebbero ben contenti di sostituire alla medicocrità, le competenze, il rigore morale e culturale e l’orientamento al bene comune dei promotori del Comitati del NO ed Italicum e del CDC nella definizione della nuova legge elettorale.

    Un modus operandi che sarebbe anche il modo perfetto per avviare l’attuazione della Costituzione, salvata sì, ma ancora negata, ignorata, aggirata, inerte come morta, per farla vivere con la Cittadinanza!

    Sarebbe oppure no, un’azione efficace per ottenere una buona legge, formidabile come promozione per la campagna elettorale di chi la lanciasse, come per rilanciare la sovranità popolare e la Costituzione?

    E quanto sarebbe epico ed entusiasmante ache per gi astenuti se fosse il Popolo Sovrano, sotto la guida saggia di “leaders naturali”, ad impugnare lo scettro per proporre/imporre la nuova legge elettorale ed incidere sul futuro del Paese!

    Paolo Barbieri

  • Illustre COORDINAMENTO per la DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE,

    il vostro perseverere in una tattica sbagliata per perseguire uno scopo irrinunciabile, mi sorprende, mi sconcerta, e ferisce la speranza di un risultato positivo.

    Perchè continuare con strumenti deboli, che mai hanno ottenuto risultati importanti? Perchè si vuole ignorare che “La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.”?

    Non dovrei essere io a ricordarvi l’art. UNO della Carta, e neppure gli artt. 71, 50 e 40 che, esercitati in sinergia, possono diventare uno strumento di efficacia assoluta.

    Resistere in trincea ritarda solo la fine, come ci ha insegnato la Resistenza che, per arrivare alla Liberazione e alla Costituzione Repubblicana, sferrò mille attacchi pagandone un alto prezzo. E quindi:

    “FACCIAMOLA NOI, Cittadini Sovrani del 4 Dicembre, una nuova legge elettorale, esercitando direttamente l’articolo 71 rafforzato col 50 e, se necessario, col 40!

    Facciamola neutra rispetto agli schieramenti, collaudata, funzionale, che possa durare decenni e non il tempo di vita di una maggioranza! E se è vero che la proporzionale soddisfa al meglio l’indirizzo costituzionale, è anche vero che è un’esperienza già fatta e abbandonata per le sue disfunzioni, e che ha rappresentato meglio i desideri della segreteria del partito o del clan o del finanziatore della campagna elettorale che dell’elettore.

    Redigiamola in artt. e sottoscriviamola come prevede il 71, presentiamola alle Camere perchè, more solito, la ignorino. A questo punto inseriamola in una formale petizione per raccogliere facilmente e dovunque, web compreso, milioni di firme non certificate, ma cmq forti della Dignità Costituzionale dell’art. 50 e della Sovranità Popolare Realizzata attorno ad essa!

    E sarà ben difficile anche per l’arroganza della mediocrità dei nominati al Parlamento far ancora finta di nulla!

    Ed è scontato credere che moltissimi del popolo del 4/12 e di quella Cittadinanza giustamente rancorosa, di cui oltre il 90% dichiara all’ISTAT e alla DEMOS di I. Diamanti la mancanza di ogni fiducia nell’offerta politica attuale, sarebbero ben contenti di sostituire alla medicocrità, le competenze, il rigore morale e culturale e l’orientamento al bene comune dei promotori del Comitati del NO ed Italicum e del CDC nella definizione della nuova legge elettorale.

    Un modus operandi che sarebbe anche il modo perfetto per avviare l’attuazione della Costituzione, salvata sì, ma ancora negata, ignorata, aggirata, inerte come morta, per farla vivere con la Cittadinanza! Ed anche un’azione formidabile come promozione per la campagna elettorale di chi la lanciasse, come per rilanciare la sovranità popolare e la Costituzione!

    E quanto sarebbe epico ed entusiasmante, anche per gli astensionisti, entrare nel gioco democratico sotto la guida saggia di “leaders naturali”, per impugnare lo scettro/Costituzione per proporre/imporre la nuova legge elettorale ed incidere sul futuro del Paese!

    Paolo Barbieri

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