Roma. “ll momento è ora. Crediamo non si possa più aspettare, perché manca nell’offerta politica un progetto innovativo “. Lo sostengono Anna Falcone, avvocata, già vicepresidente del Comitato per il No alla Riforma Costituzionale, e Tomaso Montanari, storico dell’arte all’Università Federico II di Napoli, presidente di Libertà e Giustizia. Entrambi sottolineano -in un’affollata conferenza stampa, tenuta alla Stampa Romana- che l’approdo è quello naturale e coerente, cominciato col percorso del 18 giugno al Teatro Brancaccio di Roma e, prima ancora, con il Comitato referendario del No.
“Di fronte all’ennesima legge elettorale-truffa, a un dibattito mediatico-politico concentrato su leadership e personalismi -affermano- invece che sulle soluzioni ai problemi e la costruzione di una nuova visione di società e di Paese, una parte importante di cittadini elettori si sta chiedendo se andare o no a votare alle politiche”, col rischio di trovarsi davanti “all’ennesimo Parlamento di nominati e all’incapacità di rappresentare chi non ha voce, di contrastare la precarietà dei più e la quasi totalità dei giovani, di proporre un modello sociale più giusto, inclusivo, solidale”. Capace di rovesciare “la scandalosa realtà di questo mondo”, come dice papa Francesco.
Per questo “non basta il professionismo politico, ma occorre un progetto unitario più grande e ambizioso dei singoli pezzi, che vada oltre le elezioni e abbia come denominatore comune il contrasto alle politiche neoliberiste che in questi anni hanno decapitato diritti, futuro e ruolo della sovranità popolare e delle istituzioni”. E’ tempo “di immaginare una politica e un governo nell’interesse della maggioranza delle persone, un mezzo non un fine. Perciò consideriamo chiusa la stagione del centro-sinistra: serve costruire una Sinistra che ancora non c’è”.
Si parte dal ‘mito fondativo’ di una vittoria, quella del 4 dicembre, con una fortissima richiesta di partecipazione. “Non ci basta più difendere Costituzione e Stato democratico di diritto, vogliamo costruire un fronte alternativo al pensiero unico neoliberista” per costruire un quarto Polo civico e di Sinistra che confluisca in una lista nazionale e poi in un soggetto politico. “Un progetto stabile e credibile, più grande e ambizioso dei singoli partiti e movimenti”, che permetta la liberazione in Italia di energie che altrove hanno dato vita a Podemos (Spagna) e al nuovo Partito laburista di Corbyn (Gran Bretagna).
Quanto accade in Europa insegna che “la Sinistra vince solo se è unita su programmi radicali e innovativi, senza appoggio a forze conservatrici. Dobbiamo mettere insieme i presupposti per un umanesimo globale, con vecchi e nuovi diritti, come quelli a una partecipazione democratica reale, al tempo, alla felicità. La dimensione nazionale non è sufficiente e rafforzeremo perciò i rapporti con altri movimenti europei”.
“Nonostante il dibattito politico sia concentrato sui cambi d’umore di un ‘leader’ autodesignato e divisivo, nei nostri incontri in Italia (Cento piazze per il programma) si è ritrovato un solo popolo formato da studenti, cittadini senza tessera, militanti in partiti e movimenti di sinistra, delusi da Pd e politica, chi non vota più o esprime voto di protesta. Chiedono una forza unitaria e popolare che si occupi di lavoro, redistribuzione della ricchezza, tutela di ambiente e clima, diritto a salute e istruzione, pace e accoglienza dei migranti”.
Le assemblee culmineranno in un incontro nazionale, a novembre. Intanto Falcone e Montanari verificheranno, coi responsabili delle forze politiche alternative alle destre e al Pd, la possibilità di costruire un calendario e un metodo condivisi dalle forze civiche e politiche, in modo che -prima della fine d’anno- si arrivi a una lista unica per le prossime elezioni.
Il metodo si fonda sulla partecipazione dal basso “per eleggere col metodo una testa un voto un’assemblea in vista del programma finale, che candidi persone che siano espressione dei cittadini, con ampio spazio a donne e giovani”. E’ definito “inaccettabile” il modello mediatico e ambiguo delle primarie: va valorizzato piuttosto l’impegno di chi si spende in attività politiche, sociali, di volontariato. “Noi crediamo che un comitato di facilitatori non candidati debba assumere un ruolo di garanzia in questo processo”.
Falcone e Montanari ribadiscono, infine, che non si candideranno, che sono aperti a Sinistra Italiana, Possibile, Mdp, Rifondazione Comunista, l’Altra Europa e a diverse altre sigle, le quali però rappresentano “solo una piccola parte della sinistra civica, larga, democratica e inclusiva che va costruita”. Necessario a tal fine un radicale rinnovamento “di linguaggio e leadership, anche generazionale, che rappresenti nei volti e nelle storie l’espressione dei cittadini e dei territori per una sinistra diversa da esperienze passate, con lo sguardo rivolto al futuro, finalmente credibile”.
Se il percorso è cominciato “con il Comitato referendario del No” alla deforma costituzionale, allora deve concludersi naturalmente, scontatamente con una “Lista Civica Nazionale per la Democrazia Costituzionale” partecipata, sostenuta e garantita dai Promotori di quel Comitato e assimilabili, perchè alla Costituzione salvata, sia anche data vitalità.
“Di fronte all’ennesima legge elettorale-truffa…” facciamocene carico NOI, Cittadini Sovrani del 4/12, e sarà la migliore propaganda elettorale possibile! FACCIAMOLA NOI una nuova legge elettorale, esercitando direttamente l’articolo 71 rafforzato col 50! Facciamola neutra rispetto agli schieramenti, collaudata, funzionale, che possa durare decenni e non il tempo di vita di una maggioranza! Raccogliamo quella lasciata cadere dai 4 gamblers qualche mese fa, facciamola correggere dalle migliori competenze per renderla a misura di Costituzione e di Cittadinanza, redigiamola in artt. e sottoscriviamola come prevede il 71, presentiamola alle Camere perchè, more solito, la ignorino. A questo punto inseriamola in una formale petizione per raccogliere facilmente e dovunque, web compreso, milioni di firme non certificate, ma cmq forti della Dignità Costituzionale dell’art. 50 e della Sovranità Popolare Realizzata attorno ad essa!
E a questo punto sarà difficile che la mediocrità dei nominati al Parlamento possa ancora far finta di nulla!
Di “leaders” è necessario parlare e trovarli perchè per un popolo smarrito nella lunga notte della Repubblica, essi hanno la funzione del faro che nella notte guida(va) i naviganti. Leaders naturali, non oligarchi o arroganti presuntuosi malati di brama di potere. Naturali come sarebbe stato il prof. Rodotà, alle cui esequie c’è stato un applauso lungo 24 minuti a testimoniare un’orfanità collettiva dolorosa e sofferta.
Certo “non basta il solo professionismo politico”, se non è accompagnato da saggezza, cultura, competenze e orientamento al bene comune! Certo che non può bastare! E se a denominatore mettiamo giustamente il contrasto al neoliberismo, a numeratore mettiamo tutte le urgenze antiche: lavoro, territorio e ambiente, giustizia, contrasto alla corruzione e all’evasione fiscale, progressività impositiva, scuola università e ricerca, sanità, immigrazione abbianta al concetto di solidarietà sostenibile, emigrazione dei nostri giovani, etc.
Il “mito fondativo” del 4/12 declina soprattutto una partecipazione ad un voto tutto contro la casta, che la Costituzione interessava a meno del 10% della Cittadinanza. Una partecipazione pronta a trasferirsi in un 4° polo civico che sarà maggioritario se la Sinistra sarà lasciata fuori dalle insegne, alle cure di Bersani e C.. Nulla impedirà poi una coalizione con la Sinistra, proprio come ha fatto Podemos! Per quanto rigurda Corbyn, nessuno da noi può vantare la sua storia antica di coerenza oppositiva verso i Tories come verso Blair, segretario del suo partito.
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Una Storia coerente che lo ha reso credibile e stimabile sia alla City che alle periferie, ai colletti bianchi e blu, a giovani e meno, a donne e uomini… Una storia che da noi nessuno può vantare…
Un’Europa che ci dice che la Sinistra vince se ha una Grande Storia, oppure se non si chiama Sinistra, ma Podemos, per fare cose di sinistra.
Non servono i riti del politicamente corretto, non servono i tavoli per i programmi “dal basso”, che di basso e infimo sta morendo la democrazia nostra e non solo: serve discontinuità assoluta rispetto alla mediocrità che ci ha condotto e ci trattiene in questa palude!
Serve una cesura netta che può realizzarsi solo con un risultato maggioritario alle prossime politiche, possibile e facile se ci rivolgeremo a quel 90% di Cittadinanza, un potenziale di cambiamento ENORME, che dichiara da lustri all’ISTAST e alla DEMOS di non aver più fiducia nell’offerta politica, Sinistra e M5S compresi, se ci rivolgeremo ad esso con una Lista Civica Nazionale per la Democrazia Costituzionale partecipata, sostenuta e garantita dai promotori dei Comitati del NO, Italicum e CDC.
Paolo Barbieri
Ben venga una sinistra coesa! Finalmente ci sentiremo a casa!
Legge elettorale:
Voglio scegliere chi mi rappresenta e per questo sono decisamente a favore delle preferenze. Alcune considerazioni..
1. Se le preferenze sono il male assoluto per quale motivo nessuno ha mai proposto di toglierle alle europee ? A suo tempo Emanuele Filiberto era capolista (o secondo in lista non ricordo bene) ma non fu eletto perche’ gli elettori non lo votarono.
2. Si parla di corruzione etc. etc. Se i candidati dovessero presentarsi in un solo collegio e il voto di preferenza fosse unico cadrebbero tutte le ipotesi di corruzione, voto di scambio etc.
3. Bersani, dalema e altri parlano di uninominale. Dovremmo quindi votare per un candidato scelto dai partiti ..
4. Qualcuno parla di uninominale con primarie..Va benissimo, ma le primarie cosa sono se non espressione di preferenze ?
5. Con le preferenze i candidati devono dimostrare di essere preparati e di essere piu’ meritevoli degli altri candidati. Con le liste bloccate puo’ entrare in parlamento chi è assolutamente impreparato.
Io da quasi due decenni non appartengo ad alcun partito ma avevo militato a lungo nel partito repubblicano e non ricordo ci sia mai stato un problema con le preferenze (anzi riuscimmo a mandare al parlamento europeo Luciana Sbarbati che supero’ il segretario del partito).
C’e’ poi una questione di fondo. Perche’ un cittadino non ha il diritto di scegliere chi lo rappresenta ? Risposta: perche’ ci sono altri che approfittano delle preferenze etc. etc.
Sarebbe un po’ come chiudere una biblioteca perche’ c’e’ chi ruba i libri o li deteriora…So che l’esempio e’ paradossale ma veramente questa lotta alle preferenze che nasconde solo la volontà di disporre dei voti da parte dei capi per nominare amici o amici degli amici mi indigna.
Emilio Toccafondo
Apprezzo con piacere il tuo impegno politico con Falcone a dare vita al “quarto polo civico” proprio nel contesto storico difficile che stiamo attraversando, teso appunto, alla ricerca di una linea politica per far uscire il paese da questa crisi che dura da diversi anni, e per quanto riguarda la sinistra, dalla Bolognina. La Sinistra in questi anni in mancanza di un’ideologia o progetto (Stella Polare), si è frammentata in una ventina di formazioni politiche. Nella incapacità della Sinistra di trovare una sua identità, è finita a integrarsi nel sistema, determinando, di fatto, per alcuni la disaffezione e l’allontanamento dalla sinistra, mentre per altri la rassegnazione dalla politica quindi non votare. Con la scomparsa dell’ideologia di sinistra, è entrato in crisi il sistema dei partiti, sia di sinistra e sia di destra, altri per avere il consenso, cavalcano forme di qualunquismo, Populismo, Razzismo, Xenofobia. Con una visione più ampia, la crisi dei partiti non è sola nel nostro paese ma in tutto l’occidente.
Tenuto conto che non sei iscritto a nessun partito e provieni da esperienza cattolica, non riesco a comprendere la tua ricerca affannata per occupare uno spazio a sinistra (già abbondantemente ocupato) nel tentativo di unire i partiti di sinistra, quando la sinistra nel paese e screditata, ridotta al lumicino e senza avere la capacità di influenzare la politica sui valori della sinistra. A mio giudizio (con esperienza politica del passato di sinistra) in presenza di una crisi politica ed economica attuale non è più sufficiente andare alla ricerca dell’unità della sinistra (unità dei partiti di sinistra e non della gente), ma la necessità di una elaborazione di un progetto che dia prospettiva alla gente con una democrazia innovativa più avanzata, con una “democrazia delegata” integrata con una “democrazia partecipata” radicata nel territorio, che permette ampio consenso che va oltre i confini della sinistra, in questo modo ti rivolgi al paese e non ai mestieranti della politica che sono anche dentro la sinistra. In conclusione, consapevole dei rischi democratici dovuta alla crisi di sistema, con i miei 75 anni ho voluto esternare i miei convincimenti forse nell’illusione di dare ancora un contributo a trasformare la rabbia in vera e costruttiva soluzione politica. Pertanto ti sottopongo una mia riflessione politica che puoi prendere visione dei documenti nei due Link di seguito.
Primo Documento: https://carbogiov.blogspot.it/p/primo-documento-progetto-vedere.html
Secondo Documento: https://carbogiov.blogspot.it/p/secondo-documento-progetto-vedere-il_27.html
La mia mail: giovanni-2010@alice.it