NASCE IL CDC: PRIMA CAMPAGNA, LA LEGGE ELETTORALE

10 Ago 2017

Dalla fusione del Comitato per il No e del Comitato contro l’Italicum, protagonisti della campagna per il no nel referendum costituzionale del 4 dicembre, si è costituito il nuovo Coordinamento per la democrazia costituzionale, che ne raccoglie il testimone. Presidente della nuova associazione è stato nominato Massimo Villone, mentre Alessandro Pace, che era presidente del Comitato per il No, è stato nominato presidente del Comitato scientifico.

Alfiero Grandi e Silvia Manderino sono i vicepresidenti, mentre Domenico Gallo coordina l’esecutivo, del quale fanno parte Mauro Beschi, Bia Sarasini, Antonio Pileggi (tesoriere).

In cima all’agenda del Coordinamento per la democrazia costituzionale non può non esserci la battaglia per una nuova legge elettorale coerente con la Costituzione e di tipo proporzionale. Solo formalmente, infatti, si può votare sulla base delle norme elettorali conseguenti alle 2 sentenze della Corte costituzionale, emesse in periodi diversi su leggi diverse. Come ha ripetutamente sottolineato il presidente della Repubblica, occorre approvare una nuova legge elettorale coerente per Camera e Senato. «La mancata approvazione di questa legge elettorale è il vero ostacolo alla governabilità – ha dichiarato Alfiero Grandi – Se questo parlamento non riuscirà ad approvare una nuova legge elettorale degna di questo nome passerà alla storia come uno dei peggiori della storia repubblicana. E’ evidente il tentativo di sequestrare la legge elettorale sulla base degli interessi dei vari partiti – ha proseguito il vice presidente – Scopriamo in queste ore che Berlusconi è a favore di un sistema tedesco che conosce solo lui visto che non vuole il voto disgiunto tra partito e parlamentari (come è in Germania) e ora pretende un premio di maggioranza per la coalizione, meccanismo sconosciuto in Germania.

Così Renzi è tornato sull’aventino della pretesa che altri avanzino le loro proposte per primi, mentre i 5 stelle sembrano paralizzati dal timore di restare intrappolati nelle manovre altrui. Questo stallo è inaccettabile – ha concluso Grandi – Le elettrici e gli elettori hanno il diritto di votare con una legge elettorale che consenta di eleggere un parlamento che risponde a loro e non ai capipartito, come invece rischia di avvenire se avremo un altro parlamento di nominati».

Per questo il 2 ottobre il Coordinamento organizza un’assemblea nazionale a Roma, sul modello di quella che l’11 gennaio 2016 lanciò la campagna per il No, con l’obiettivo di rilanciare la richiesta di una legge elettorale coerente con gli esiti del referendum (che molti tentano di far dimenticare).

 

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