Napoli/Moretti inaugura il restaurato Museo delle Ferrovie di Pietrarsa con Mattarella

03 Apr 2017

Da viareggino e da porticese mi sono sentito offeso due volte, qualche giorno fa, quando al Museo nazionale di Pietrarsa (Napoli) – luogo simbolo della storia delle Ferrovie dello Stato italiane – si è svolto un evento atteso da 10 anni: la cerimonia per il completamento dei lavori di restauro dell’imponente complesso.

Indignato come cittadino nato a Viareggio, perché la condanna a 7 anni per il terribile disastro ferroviario che nel luglio 2009 colpì il cuore della Versilia, avrebbe dovuto sconsigliare l’ingegner Mauro Moretti a prendere la parola al cospetto del Capo dello Stato. Difficile, infatti, dimenticare il cinismo dell’allora numero uno delle Ferrovie dello Stato, già responsabile di Rete Ferroviaria Italiana, quando motivò la mancata attivazione della copertura assicurativa (per far fronte ai risarcimenti per la strage) con quell’agghiacciante: “Non ci sentiamo responsabili” e quando – durante l’audizione al Senato del 2 febbraio 2010 – definì ulteriormente migliorata la sicurezza della rete ferroviaria italiana “a parte lo spiacevolissimo episodio di Viareggio”,

Indignato e mortificato anche come cittadino d’azione, che vive e si impegna da oltre 40 anni a Portici, città che considera le ferrovie qualcosa di più di un’importante ‘via di comunicazione’. Non va dimenticato, infatti, che la prima tratta italiana è stata proprio la Napoli-Portici e che il Museo di Pietrarsa rappresenta una parte assai significativa della storia cittadina, impegnata da anni a realizzare un lungomare che collegherà – valorizzandolo di molto – il sito museale con la stazione ferroviaria.

Ebbene, nessun amministratore cittadino era presente all’evento per il semplice motivo che Portici, in procinto di eleggere la nuova giunta, è attualmente commissariata. E non per ragioni di infiltrazioni malavitose, ma per seri problemi di natura finanziaria, che hanno determinato insanabili divergenze all’interno della maggioranza.

Far festa in un luogo-simbolo per Portici nel momento in cui la comunità è orfana della sua istituzione più importante e farlo – per giunta – davanti a colui che ‘rappresenta l’unità della nazione‘ per iniziativa di un signore che ha dimostrato, nei confronti delle vittime della strage viareggina, tanto cinismo e tanta irresponsabilità, mi è parso un ulteriore segno di insensibilità istituzionale.

Di quella deriva etica che ci ha riservato, nel giro di pochi giorni, l’incredibile gaffe del ministro Poletti e il disinvolto plagio della ministra Madia.

(*) Socio del Circolo di Napoli di LeG.

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