La richiesta di LeG/Mettere ‘in sicurezza’ la Costituzione attraverso modifica del 138

25 Gen 2017

Redazione

Libertà e Giustizia condivide l’impegno, enunciato dal documento finale dell’Assemblea nazionale dei Comitati territoriali per il No, «per la modifica dell’articolo 81 della Costituzione sul pareggio di bilancio, in presenza di un nuovo Parlamento».

Crediamo, tuttavia, che sia necessario rendere esplicito, contestualmente e prioritariamente, l’impegno a non modificare più la Costituzione a maggioranza.

È stato probabilmente questo il nostro argomento più forte lungo tutta la campagna referendaria, ed è un argomento che vale sempre: anche quando il contenuto di una riforma è tale da riportare coerenza nell’architettura costituzionale, come nel caso dell’articolo 81. Come ha scritto Montesquieu, «perfino la virtù ha bisogno di limiti. Perché non si possa abusare del potere bisogna che, per la disposizione delle cose, il potere arresti il potere».

È per questo che, durante l’assemblea di sabato scorso, Libertà e Giustizia aveva invece chiesto un impegno a modificare l’articolo 138, elevando a due terzi la soglia minima per cambiare la Costituzione, e continuando a prevedere due deliberazioni separate da almeno tre mesi, e mantenendo il referendum popolare con un voto «per ciascuna delle disposizioni sottoposta a revisione, o per gruppo di disposizioni tra loro collegate per identità di materie» (è il testo dell’ottima proposta di legge costituzionale 2115 del 1995, ispirata e firmata da Leopoldo Elia).

Di questa nostra richiesta il documento finale non reca traccia: ce ne rammarichiamo, e non cesseremo di avanzarla.

Non sappiamo quale sarà il sistema elettorale con cui voteremo. Ma anche se, come auspichiamo, fosse sostanzialmente proporzionale, crediamo che la Costituzione debba poter affrontare in sicurezza anche future, eventuali stagioni maggioritarie.

Per essere chiari, pensiamo che modificare la Costituzione con una maggioranza politica sia sbagliato anche se si tratta di togliere il pareggio di bilancio dall’articolo 81.

Crediamo che sia il momento della responsabilità: i comitati devono saper dimostrare di aver più senso della democrazia di quanto non sia stato dimostrato da parlamenti, governi, presidenti della Repubblica.

Non dissipiamo il patrimonio di credibilità costruito attraverso la limpida campagna per il No allo stravolgimento dello spirito e della lettera della nostra Costituzione!

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