Firenze, “No alla riforma che toglie potere al popolo”

30 Nov 2016

Evento di chiusura per la campagna del fronte contrario a cambiare la Costituzione organizzato da Libertà e Giustizia. Costituzionalisti, intellettuali e politici contro il progetto di Renzi

Il comitato del No si è ritrovato oggi al cinema Odeon di Firenze per un incontro conclusivo della campagna referendaria. “Siamo dalla parte dei cittadini che non tollerano l’idea che tutto il potere vada al Governo.

Questa riforma introduce un meccanismo ipocrita, insidioso che mira a privare di potestà le camere elettive e fare sì che il governo venga attribuito a una minoranza. Minoranza prodotta da un meccanismo elettorale che nega il concetto di voto eguale per tutti i cittadini”, ha detto l’ex senatore Pancho Pardi all’appuntamento organizzato da Libertà e Giustizia, in collaborazione con Anpi, Arci, Comitato per il No e l’adesione di M5s, Sinistra italiana, Possibile, L’Altra Europa con Tsipras. In una sala piena di pubblico, l’incontro, condotto dal giornalista Luca Telese, ha visto la partecipazione di costituzionalisti, intellettuali, politici.

Tra loro Ugo De Siervo, Gustavo Zagrebelsky, Paul Ginsborg, Sandra Bonsanti, Tomaso Montanari. Per Paul Ginsborg la presa di posizione dell’Economist e anche del Financial Times “che hanno abbandonato Renzi e le sue riforme”, dipende dal fatto che “il grande capitale aveva messo la sua fiducia nel programma di Renzi ma se si guarda bene allo stato attuale il risultato è poco, pochissimo. Sblocca Italia, la Buona scuola eccetera, le riforme di Matteo Renzi sono tutte fasulle”.

Per la costituzionalista Lorenza Carlassare, con questa riforma “il popolo non conta più, il Parlamento perde valore. Quelli del sí dicono invece che c’è un rischio populismo se vince il No. In realtà, il populismo ce l’abbiamo già al Governo.

Alla Leopolda Renzi ha detto che la pancia degli italiani vuole il cambiamento. Bene, la pancia è un argomento tipico del populismo”.

Ugo De Siervo, presidente emerito della Corte Costituzionale, ha invitato tutti i cittadini alla mobilitazione in questi ultimi giorni di campagna anche facendo pressione sui rappresentanti eletti negli enti locali.”I sindaci, i presidenti di Regioni – ha sottolineato – si dovrebbero svegliare contro una riforma che uccide tutti i fondamenti democratici di questo paese.

Qui è in gioco non solo la democrazia rappresentative ma anche le autonomie locali”. Per lo storico dell’arte Tomaso Montanari “se vince il Sì avremo una costituzione scritta da Boschi e da Verdini, se vince il No avremo ancora quella fatta da Calamandrei e La Pira”.

Firenze.repubblica.it, 27 Novembre 2016

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