Rai e Par condicio/Agcom, la bella addormentata nel bosco del Referenzum

10 Ott 2016

Rossella Guadagnini Consiglio di Direzione Libertà e Giustizia

Che sta succedendo all’Agcom, caduta in un sonno profondo come la Bella Addormentata nel bosco del Referenzum? L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, istituita con la legge Maccanico, ha il duplice compito di assicurare la corretta competizione degli operatori sul mercato e di tutelare il pluralismo e le libertà fondamentali dei cittadini nel settore delle telecomunicazioni, dell’editoria, dei mezzi di comunicazione di massa. Ma da quando, quest’anno, si è cominciato a parlare di referendum costituzionale l’Authority sembra aver smarrito la strada e il senso della propria funzione.

Ecco cosa ha sostenuto l’altro giorno il presidente della Commissione di Vigilanza della Rai, Roberto Fico, del Movimento 5 Stelle: “L’Agcom non consegna i dati sul pluralismo dell’informazione e sul referendum alla Commissione: il presidente Cardani sta creando uno scontro istituzionale con la Vigilanza, che non ha precedenti”. Come sarebbe “non consegna”?Angelo Marcello Cardani è presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni dal luglio 2012. Forse, dopo quattro anni, è stanco del proprio incarico, ha voglia di riposare; ma se così fosse, perché non lo dice?

“Stiamo scrivendo da mesi a Cardani per farci avere i dati -ha aggiunto poi Fico- li abbiamo avuti fino a un certo periodo, dopo una lotta immensa; quelli del secondo periodo, comunque, non ci vengono consegnati. I dati sono elaborati da una società che ha l’appalto con l’Agcom, la Geca, pagata con soldi pubblici, perché l’Agcom è pagata con soldi pubblici. Quindi quei dati sono di tutti”, ha concluso. Scrivendo da mesi? Lotta immensa? Di cosa stiamo parlando?

Intanto i primi dati dell’Osservatorio di Pavia, istituto a cui la Rai chiede -da anni- di fare il monitoraggio dei tempi delle presenze in video delle forze politiche saranno disponibili da martedì 11: copriranno la prima decina di giorni da quando è scattata la par condicio, con la pubblicazione, lo scorso 28 settembre, in Gazzetta Ufficiale del DPR 27 settembre 2016, col quale è stato indetto il referendum popolare confermativo per il prossimo 4 dicembre.Un periodo cruciale, dunque, che suscita comprensibilmente interesse e attenzione per entrambe gli schieramenti in campo, del Sì e del No. L’unico in cui non suscita alcun interesse, evidentemente, è Angelo Marcello Cardani.

Anche l’Osservatorio di Pavia svolge attività di monitoraggio permanente del pluralismo politico e di monitoraggio elettorale. Ci si chiede, perciò, che necessità abbiamo in Italia di una moltiplicazione di Authority e Istituti pagati con soldi pubblici, quando gli stessi talvolta non fanno il proprio dovere. E a nessuno viene in mente di richiamarle. Ma naturalmente non siamo ingenui al punto da non comprendere come una moltiplicazione dei pani e dei pesci in materia di dati sensibili può far gola al principeancor più del fatidico bacio. Perciò dorma pure la sua bella sonni felici, che la prossima guerra dei dati è cosa da uomini.

Giornalista e blogger, si occupa di hard news con particolare interesse ai temi di politica, giustizia e questioni istituzionali; segue vicende di stragismo, mafia e terrorismo; attenta ai temi culturali e sociali, specie quelli riguardanti le donne.

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