Zagrebelsky e Pallante: le regole del ‘gioco’ politico non le può stabilire solo chi comanda

05 Lug 2016

Redazione

Il più autorevole costituzionalista italiano, Gustavo Zagrebelsky, con il professor Francesco Pallante, illustrano le ragioni del NO alle riforme istituzionali promosse dall’attuale governo nel nuovo volume “Loro diranno, noi diciamo. Vademecum sulle riforme istituzionali” Editori Laterza, che esce anche con il logo di Libertà e Giustizia.

Loro diranno: siete conservatori.

Noi diciamo: non ci interessano “riforme” che non sono tali

Loro diranno: le riforme servono alla “governabilità”.

Noi diciamo che la parola che usate è ambigua.

Loro diranno: ce lo chiede l’Europa.

Noi diciamo e chiediamo a nostra volta: che cos’è l’Europa?

Zagrebelsky e Pallante argomentano per il rinnovamento di una democrazia partecipata, contro le modifiche della Costituzione -di cui si vorrebbero cambiare ben 47 articoli (oltre un terzo del totale)- e contro la legge elettorale.

Oltre alle critiche di merito (contraddizioni, errori concettuali, complicazione del sistema), vengono messe in evidenza le forzature procedurali che hanno connotato il percorso di approvazione delle due leggi. Ne emerge un quadro tutt’altro che rassicurante: le nuove regole del gioco politico risultano essere, a giudizio degli autori, sempre più un’imposizione unilaterale basata su rapporti di forza incostituzionali – leggi approvate in tutta fretta e al costo di qualunque forzatura.

Il libro si chiude offrendo al lettore il confronto, articolo per articolo, del testo della Costituzione vigente con quello che scaturirebbe dalla riforma. Ciò allo scopo di offrire al cittadino una chiara visione d’insieme del nuovo dettato costituzionale.

Gustavo Zagrebelsky è presidente onorario di “Libertà e Giustizia” e professore emerito nell’Università di Torino. Francesco Pallante fa parte del Consiglio di Direzione di “Libertà e Giustizia” ed è professore di Diritto costituzionale nell’Università di Torino.

 

 

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