Care amiche e cari amici del Movimento 5 Stelle, lo straordinario risultato del voto amministrativo attribuisce al vostro Movimento una grande responsabilità: dare un contributo decisivo alla principale battaglia democratica che aspetta il Paese, cioè il referendum costituzionale del prossimo ottobre.
Sappiamo bene che la posizione del Movimento è un netto No al metodo e al merito di questo stravolgimento dei meccanismi della nostra democrazia: ma crediamo che in questi giorni sia necessaria una mobilitazione straordinaria, nelle piazze e sulla rete, per raccogliere le firme che servono a configurare il referendum come un’ opposizione popolare ad una revisione costituzionale divisiva e imposta da un parlamento delegittimato. Subito dopo, e da qui fino ad ottobre, è ancora più necessario che nel discorso pubblico, e in particolare nella comunicazione televisiva (a partire da quella trasmessa da ciò che vorremmo ancora chiamare ‘servizio pubblico’), le ragioni del No abbiano lo stesso spazio degli argomenti del governo: e in questo il ruolo del Movimento appare cruciale.
Soprattutto, pensiamo che sia fondamentale che il movimento politico che oggi riscuote il consenso della maggioranza degli italiani denunci ora nel modo più esplicito e fattivo il cosiddetto Italicum: una legge elettorale intrinsecamente antidemocratica, e davvero pericolosa se combinata alla revisione costituzionale.
Ci sembra particolarmente importante che ad opporsi a questa nuova ‘legge truffa’ sia chi, in teoria, potrebbe oggi trarne più vantaggio per la propria parte. Perché proprio questo è il punto: le leggi elettorali, e le riforme della Costituzione, non si possono cucire addosso alle volatili maggioranze del momento, ma devono guardare lontano, garantire la rappresentanza di tutti, essere inclusive ed aperte.
Noi crediamo che l’Italicum e la revisione costituzionale mettano sul tavolo della democrazia italiana una pistola carica. E non importa chi la potrebbe usare: quella pistola va disarmata e subito gettata via, senza tentennamenti e tentazioni.
Parlando in Costituente il 6 marzo del 1947, Lelio Basso notava come la forza e la legittimazione dei partiti avessero finalmente «ucciso le dittature personali alla Giolitti». Noi pensiamo che la Costituzione sia troppo importante per ridurla, appunto, ad una questione personale: e la forza e la legittimazione del vostro Movimento possono oggi dimostrare che in Italia – per citare una bella canzone – «la gente, quando è il momento di scegliere e di andare, te la ritrovi tutta con gli occhi aperti, che sa benissimo cosa fare». Dopo che il Presidente del Consiglio ha tentato di trasformare il referendum sulla Costituzione di tutti gli italiani in un plebiscito sulla sua persona e sul suo governo, è vitale che il primo partito d’ Italia sappia, al contrario, guardare all’interesse della Repubblica: mostrando senso di responsabilità, lungimiranza e amore per le istituzioni e il bene comune dei cittadini.
Il Consiglio di Presidenza di Libertà e Giustizia (Sandra Bonsanti, Lorenza Carlassare, Roberta De Monticelli, Paul Ginsborg, Tomaso Montanari, Elisabetta Rubini, Nadia Urbinati e Gustavo Zagrebelsky)
La Repubblica, 23 Giugno 2016
Mah…certo la posizione del NO e’ stata trattata come se non esistesse dalla RAI. Questo e’ inaccettabile.
Non sono invece d´accordo che l´Italicum si di per se’ una legge antidemocratica.
Dato che vi sono ormai tre gruppi politici di pu’ o meno uguale peso, e niente affatto disposti coalizzarsi, SE si deve mantenere un regime parlamentare, bisogna che una di queste tre forze riceva sufficienti voti per dare la fiducia al governo che promuoverebbe e di cui sarebbe emanazione. Se questo non piacesse, sembrasse “intrinsecamente antidemocratico”, bisognerebbe immediatamente proporre una riforma costituzionale presidenzialistica o semi-presidenzialistica. E’ invece vero che la riforma costituzionale non prevede alcun contrappeso all´Italicum. A mio avviso i contrappesi ovvi sarebbero un Senato seriamente elettivo, su base regionale, e la richiesta che il governo abbia la fiducia di entrambe le Camere. Per questa ragione sono contrario al Referendum Costituzionale, anche se non condivido le posizioni prporzionalistiche, che a me sembrano anacronistiche, del Comitto di Presidenza di Liberta’ e Giustizia.
Per queste ragioni spero che il M5* non ascolti l´appello a partecipare alla campagna per il referendum abrogativo dell´Italicum, ma si batta validamene contro la riforma costituzionale.
Penso che l’ Italia sia ormai un’ oligarchia costretta però ancora a confrontarsi con il popolo sovrano, grazie alla sua Costituzionre democratica. Finchè c’ è la vecchia costituzione democratica, il popolo sovrano rischia sempre di rovinare i piani dei piccoli despoti messi lì da cordate di oligarchi, per fare i loro affari in Parlamento. La nostra Costituzione parla chiara: uguaglianza di diritti, e sovranità al popolo, nè servi nè padroni. Eppure chi ci governa non solo preme e fa violenza (attraverso il controllo dei media), per cambiare la Costituzione, ha anche imposto il jobs act, una “controriforma” che divide i cittadini in due categorie, da una parte i padroni, e dall’altra i lavoratori, sopra i capi e sotto i lavoratori, senza difese nè potere contrattuale, come se il corpo dell’ operaio valesse di meno di quello del padrone, come se il tempo della vita che l’ operaio dà al padrone valesse di meno del vostro tempo e di quello dei ricchi e dei potenti. Gli uomini e le donne sono tutti uguali, al di là del censo e del potere, e questo se lo ricordano bene i francesi, che fecero la Rivoluzione nel 1789 in nome di questi principi, e che adesso, per una legge simile al jobs act, stanno combattendo duro in tutta la Francia.
Non c’è da preoccuparsi. Ora che ha capito che può perdere, Renzi modificherà l’italicum a suo uso e consumo. Il 14 agosto oppure il 9 luglio, se l’Italia andasse in finale agli Europei.
L’appello di Libertà e giustizia al M5S: ..” disinnescate l’italicum”
Ho letto con piacere l’appello del Consiglio di presidenza di Libertà e Giustizia ( La Repubblica di ieri l’atro e ripreso in rete), che esprimendo apprezzamento per il successo riportato dal M5S nel voto amministrativo, si attende giustamente ora dal M5S “ un contributo decisivo nella battaglia democratica che aspetta il Paese,cioè il referendum costituzionale”.
Quando io una decina di giorni addietro in vista dei ballottaggi scrissi che se fossi stato elettore a Roma avrei votato Raggi, a Torino Appendino ed a Napoli De Magistris , fui coperto da cordiali insulti e commenti sarcastici da molti compagni, perché accreditavo il M5S come forza per la difesa della democrazie e dei diritti civili e sociali.
Una esponente di LeG del Piemonte( di cui ovviamente non faccio nome, ma che mi legge)mi ha testualmente scritto: “ Sostenere che il M5S lotti per la democrazia,per i diritti civili e sociali è pura eresia”. L’appello di LeG è quindi molto utile per tutti.
Giustamente l’appello di LeG evidenzia il rischio dittatura che può provocare la miscela renziana: riforma costituzionale ed una legge elettorale”intrinsecamente antidemocratica” e chiede che il M5S, che può avvantaggiarsi di questa ignobile truffa, si impegni, anteponendo la difesa della democrazia, con convinzione e forza per l’abrogazione dell’italicum, anche se , per verità , gli esponenti del M5S non solo hanno confermato la loro opposizione all’italicum , ma anche rilanciato una proposta alternativa.
Sembra però di capire però che il problema ora non sia più se cambiare la legge elettorale , ma come cambiare. Si prospetta l’ipotesi di un “baratto” tra maggioranza e minoranza del PD; SI al referendum costituzionale ( peraltro la minoranza PD ha votato a suo tempo la riforma!) e dopo si correggerà l’italicum, sostituendo per il ballottaggio al voto di lista il voto di coalizione.
In questo modo, pur sempre truffaldino, il PD, pur non essendo il primo partito, con l’aiuto dei partitini subalterni sempre disponibili, potrebbe ottenere il premiotruffaldino. Secondo me bisogna essere chiari: cambiare l’italicum è necessario, ma non è accettabile un qualsiasi cambiamento; è necessaria una legge elettorale che affermi l’effettiva eleggibilità dei parlamentari tutti ed una sostanziale rappresentatività della forza che deve governare il Paese.
LeG ha rivolto un giusto appello al M5S; per la autorevolezza dei suoi esponenti e per la gravità della situazione che non può essere abbandonata alle manovre di Palazzo,LeG potrebbe farsi promotrice di un confronto pubblico per una legge elettorale che ripristini il ruolo rappresentativo del Parlamento; in questo senso il M5S, che ha già una sua proposta, potrebbe dare un contributo concreto. Corrado Mauceri ( Firenze)