Lo storico dell’arte/Tomaso Montanari, Serve più tutela non sfruttamento

Lo storico dell’arte/Tomaso Montanari, Serve più tutela non sfruttamento

ROMA. «Lo sviluppo della cultura che la Repubblica è chiamata a promuovere, secondo l’ articolo 9 della Costituzione, non può essere inteso come mero sfruttamento economico del patrimonio. Invece, pare questa la logica del governo Renzi che sacrifica la tutela del paesaggio e del patrimonio, subordinandola alla filosofia dei beni culturali come pozzi petroliferi ». Spiega così lo storico dell’ arte Tomaso Montanari le ragioni che lo hanno spinto a lanciare la manifestazione.

Da cosa è nata l’ idea?
«Subito dopo l’ insediamento, incontrai il ministro Franceschini e mi disse che Renzi voleva eliminare le soprintendenze. Ma disse anche che si sarebbe opposto, che avrebbe fatto di tutto per riformarle senza depotenziarle. Invece è quello che è successo con la legge Madia, che le subordina ai prefetti, e con la riforma Franceschini, che ne cancella le specificità – accorpando le archeologiche a quelle storico- artistiche e architettoniche – e separa tutela e valorizzazione.
Come ha scritto Salvatore Settis, la linea di pensiero che emerge considera le soprintendenze e la tutela come una “bad company”, distinta dalla “good company” che sarebbero i musei».
L’ intento è rendere autonomi i grandi musei perché siano valorizzati al meglio.
«Sì, ma il problema della riforma è che misura il loro successo solo in base a quanto incassano.
Mentre non ci può essere valorizzazione senza tutela. Il Louvre è straordinario perché punta sulla ricerca, che in Italia è mortificata: basti pensare alle soprintendenze lasciate senza risorse e personale ».
Ci sarà però l’ assunzione di 500 funzionari.
«Numeri risibili, non sostituiranno neppure chi andrà in pensione. Per completare l’ organico del Mibact servirebbero almeno 1.400 professionisti, ma il reale fabbisogno secondo noi è di 7mila».

E il miliardo stanziato dal Cipe per la cultura?
«Concentrarlo su 33 progetti, mentre intorno si lascia il patrimonio in abbandono perché non si finanzia l’ ordinaria amministrazione, è come rivestire un uomo nel deserto con uno smoking, senza però dargli da bere. Si danno 100 milioni a Firenze per l’ Auditorium e i Grandi Uffizi, ma intanto a Pisa la chiesa di San Francesco, con la tomba del Conte Ugolino, è in parte crollata e non si fa nulla. Bisogna far vivere quel patrimonio diffuso che è la vera ricchezza, forse non economica ma culturale, del Paese».

La Repubblica,  6 Maggio 2016

1 commento

  • E allora prof. Montanari, che facciamo?

    Aspettiamo che questo groviglio si sciolga miracolosamente, oppure proviamo a tagliare il nodo gordiano trasformando in azioni efficaci i nostri più nobili pensieri che altrimenti restano solo e soltanto “perle false” come ci ricorda il Mahatma Gandhi?

    Tocca a Voi, cari professori, lasciare cattedre e scrivanie e scendere nella palude a prenderci per mano per liberarci dalla mediocrità che ci conduce tra degrado e declino!
    Sono lustri e decenni che predicate instancabili nel deserto senza che nulla cambi! è maturo il tempo che la cultura faccia un ulteriore passo avanti, che trovi nel suo collettivo la determinazione e l’energie per assumere iniziative che vadano oltre il loro abituale modus operandi, oltre riflessione ed elaborazione teorica.

    E’ tempo maturo che la mitezza della cultura, alla guida della Cittadinanza, sfidi l’arroganza della politica e riporti in Parlamento il rigore morale e culturale indispensabile in quel luogo-istituzione da cui tutto discende, da cui discendono i destini del Paese e dei suoi Cittadini.

    Ma da molto tempo le manifestazioni non ottengono il minimo risultato, ma solo ulteriore frustrazione.

    E non c’è neppure bisogno di un partito: basta un “Comitato per la Sovranità Popolare REALIZZATA”, non solo enunciata, armato degli articoli 50 e 71 che consentono la Democrazia Diretta Propositiva per cambiare il futuro del Paese, per fare quella Rivoluzione Costituzionale che consiste nella sua applicazione, dopo averne salvato lo Spirito Originale ed Autentico.

    Professor Montanari e stimati colleghi,
    tocca a Voi! non c’è altra scelta o speranza! Quella Cittadinanza che al 95% disprezza l’fferta politica, che 9 su 10 sta con Davigo, che non va più a votare per chè non trova affidabilità nei partiti come nelle liste elettorali, vi attende da anni per affidarvi il futuro del Paese.

    Non potete sottrarvi agli oneri che naturalmente vi competono.

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