Chi scherza col fuoco

27 Apr 2016

Sandra Bonsanti Presidente emerita Libertà e Giustizia

“Ma per favore! Un po’ di serietà. La deriva autoritaria è quella che ha portato il fascismo. Qui non cambiamo nemmeno i poteri del governo. Si può essere d’accordo o meno con la riforma costituzionale, ma proprio il rispetto per la guerra di Liberazione dovrebbe imporci di confrontarci nel merito”.

Non scherziamo, dice il capo del governo al quotidiano “la Repubblica” il 25 aprile. Non vogliamo mica paragonare la mia riforma con i provvedimenti che portarono al fascismo…Rispettiamo -dice sempre Renzi- la guerra partigiana e non facciamo confronti.

Sono in molti, compresi i costituzionalisti dell’appello moderato, a prendere in apparenza le distanze da preoccupazioni politiche sulle conseguenze che lo stravolgimento della Costituzione e la nuova legge elettorale potrebbero avere sulla democrazia italiana. Preoccupazioni che, invece, altri -da tempo- insistono a sottolineare.

E’, dunque, un’esagerazione o un tentativo di sviare l’attenzione, la denuncia del rischio autoritario? Questo timore è frutto soltanto di una maldestra propaganda dei sostenitori del No?

Io credo che si tratti semplicemente di quanto si voglia sottolineare la grande incertezza del tempo presente e di quanto, in anni così imprevedibili e violenti, sia giusto mettere lo Stato, le Istituzioni, alla mercé di una riforma che -su questo punto l’accordo degli specialisti è generale- nel migliore dei casi produce un “appannamento di alcuni criteri portanti dell’impianto e dello spirito della Costituzione”, mette la nomina del presidente della Repubblica e di una parte del Csm “nella sfera di influenza dominante del Governo attraverso il controllo della propria maggioranza, specie se il sistema di elezione della Camera fosse improntato (come è, secondo la legge da poco approvata) a un forte effetto maggioritario”.

Chi è, allora, che scherza col fuoco?

Un po’ di serietà la chiediamo noi al governo, il 25 aprile e tutti i giorni dell’anno. Moderati e meno moderati, noi del NO, non ci sogneremmo mai di paragonarci ai partigiani o di dire che oggi c’è il fascismo. Quando ero bambina i partigiani fiorentini mi salvarono dagli ultimi tedeschi in città, nei giorni della Liberazione, e salvarono mia madre, ebrea, da Auschwitz. Ma tanti storici e politici illuminati ci hanno insegnato che la distruzione di una comunità politica e la fine della democrazia sono sempre possibili e non basta che le condizioni storiche siano differenti. Gli avversari della democrazia, scriveva Luciano Gallino, stanno anche dentro di noi…

 

Nata a Pisa nel 1937, sposata, ha tre figlie. Si è laureata in etruscologia a Firenze e ha vissuto per molti anni a New York. Ha cominciato la sua attività professionale nel 1969 al “Mondo” con Arrigo Benedetti.

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