Europa o no/La strada (mai battuta) per evitare l’Eurogermania

22 Gen 2016

Spesso Zingales dice una cosa giusta, ma senza dire quali sono le condizioni che la  consentono.

Un sistema europeo contro la disoccupazione è possibile se si indicano le risorse che lo alimentano ed in quale quadro istituzionale è possibile. Per fare un politica sociale europea ci vuole un governo politico europeo. Nel concreto: ci vuole un bilancio dell’Eurozona, autonomo dagli Stati e alimentato da tasse europee, ad es. TTF e/o carbon tax, come chiediamo con la petizione “Un governo federale per un New Deal europeo” www.mfe.it.

Altrimenti è solo una bella affermazione che lascia il tempo che trova o peggio scatena l’opposizione di chi dice “I soliti mediterranei cicale che vogliono far pagare le nordiche formiche”.

Circa la questione dell’ egemonia culturale e politica tedesca Zingales dovrebbe sapere che se il meccanismo decisionale europeo resta quello intergovernativo è inevitabile che si affermi la linea del Paese più forte: dovrebbe forse affermarsi quella della Grecia? Se si vuole passare da un sistema egemonico ad uno democratico allora bisogna chiedere che nel Consiglio Europeo si passi dalle decisioni prese “per consenso” (che premiano sempre il più forte) a decisioni “a maggioranza”, eliminando il potere di veto degli Stati su politica economica; fiscalità, sicurezza.

Paradossalmente la democrazia funziona     nella BCE – che è  una istituzione federale perché si decide a maggioranza (e spesso la Bundesbank è stata messa un minoranza pur avendo la quota maggiore ) e non funziona nella politica. Come mai? Perché  i “nostri” partiti  (di destra, di centro e di sinistra ) la vogliono mantenere “nazionale ” per ovvi problemi di consenso elettorale.

Il problema dunque non è  l’egemonia tedesca, bensì la sovranità nazionale che persiste nelle aree strategiche della politica europea. Il cosiddetto “falco” ministro tedesco dell’ economia Herr Schauble lo ripete spesso: “se ci chiedete di condividere i rischi allora bisogna condividere anche la sovranità “.

Gli si può dar torto?

Conclusione. Chi vuol veramente cambiare le cose deve porre all’ ordine del giorno la questione delle riforme istituzionale della Ue: un nucleo federale a partire della Eurozona con un governo politico e dotato di risorse proprie, per fare le politiche decise dalla maggioranza parlamentare uscita dalle elezioni europee.

È quello che non gradiscono finora i governi nazionali, a cominciare da Renzi.

E nemmeno la grande maggioranza dei giornalisti che preferiscono la solita minestra (rancida ) che passa la cucina nazionale. È su quello che campano.

(*) E’ direttore di “L’Unità Europea”, giornale online del Movimento Federalista Europeo (MFE).
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