L’Europa e il pericolo fascista

22 Dic 2015

Sandra Bonsanti Presidente emerita Libertà e Giustizia

Da qualche giorno ho aggiunto agli anellini che porto insieme alla fede un cerchietto che sembra una fede d’argento. Ma non è argento, è ferro.
E’ la fede che la mia mamma fu costretta a portare quando, durante il fascismo, a tutti i cittadini italiani fu chiesto di donare l’oro alla patria. Ho deciso che la porterò sempre al dito, questa testimonianza del tempo della dittatura. Ed ho anche trovato, fra le carte di famiglia, un grande manifesto intitolato: “GRF G.Berta” e sotto il titolo “Oro alla Patria 12° elenco dell’oro e dell’argento raccolto dal Gruppo”. Tra i donatori più generosi anche mio nonno. Questo elenco è dell’aprile del 1936 e io non ero ancora nata. Ho poi fatto una rapidissima ricerca e ho trovato che Giovanni Berta era stato un militante delle squadre d’azione fiorentine e che era stato ucciso nel 1921 dai militanti comunisti durante gli scontri alla Pignone.

Quanta storia in un cerchietto di ferro! Quanta vita di una famiglia di ebrei che ancora nel ’36, poco prima delle leggi razziali, erano certi che nessuno li avrebbe perseguitati, loro italiani da sempre e anzi grandi finanziatori nell’ottocento di Giuseppe Mazzini e dell’unità d’Italia.

Ho pensato al mio anellino di ferro, alla raccolta dell’oro, e agli ebrei spogliati di tutti i loro averi quando ho letto di quella legge che sta approvando il governo di destra in Danimarca e che costringerà gli emigranti che chiedono asilo a consegnare parte dei loro beni in cambio di asilo, assistenza sanitaria, alloggi e corsi di lingua. Una legge “meschina e crudele” hanno detto le opposizioni, rimarcando le analogie con gli ebrei perseguitati e privati dei beni prima della deportazione.

La situazione non è la stressa, ma lo spirito sì: l’accoglienza e dunque la sopravvivenza non la si dona, la si vende. Paga se vuoi esser salvato. Un sentimento osceno, un sentimento nazista.

Dal 17 dicembre scorso ha cominciato a girare (e non è la prima volta) una “black list” di ebrei sul web. Si tratta di una pagina dal titolo “Il giudaismo in Italia” e con sottotitolo “Lista degli ebrei influenti in Italia”. La pubblicazione è apparsa sul sito di “radio Islam Italiano” ed ora è stata aperta un’inchiesta dalla Procura di Roma. La Federazione della Stampa ha definito la pubblicazione “un’iniziativa squallida”. Squallida e inaccettabile, squallida e pericolosa.

Noi di Libertà e Giustizia abbiamo in questi anni tenuta alta la bandiera dell’antifascismo, abbiamo denunciato ogni tentativo di ricostruzione del partito fascista e di manifestare con simboli e bandiere inneggianti al nazifascismo. E’ uno dei molti compiti di cultura politica che ci siamo sobbarcati. Accanto all’Anpi, accanto a tutti coloro che non vogliono muri ma ponti e porte aperte.

Ora, col mio anellino di ferro all’anulare, mi sento fortissima e pronta a qualunque sfida presente o futura, palese o mascherata.

Nata a Pisa nel 1937, sposata, ha tre figlie. Si è laureata in etruscologia a Firenze e ha vissuto per molti anni a New York. Ha cominciato la sua attività professionale nel 1969 al “Mondo” con Arrigo Benedetti.

Supportaci

Difendiamo la Costituzione, i diritti e la democrazia, puoi unirti a noi, basta un piccolo contributo

Promuoviamo le ragioni del buon governo, la laicità dello Stato e l’efficacia e la correttezza dell’agire pubblico

Leggi anche

Le scuole di Libertà e Giustizia

L’Unione europea come garante di democrazia, pace, giustizia

In vista della legislatura 2024-2029, l’associazione Libertà e Giustizia propone sette incontri sul ruolo del Parlamento europeo e le possibilità di intervento dei singoli cittadini e delle associazioni

Approfondisci

Newsletter

Eventi, link e articoli per una cittadinanza attiva e consapevole direttamente nella tua casella di posta.