Da qualche giorno ho aggiunto agli anellini che porto insieme alla fede un cerchietto che sembra una fede d’argento. Ma non è argento, è ferro.
E’ la fede che la mia mamma fu costretta a portare quando, durante il fascismo, a tutti i cittadini italiani fu chiesto di donare l’oro alla patria. Ho deciso che la porterò sempre al dito, questa testimonianza del tempo della dittatura. Ed ho anche trovato, fra le carte di famiglia, un grande manifesto intitolato: “GRF G.Berta” e sotto il titolo “Oro alla Patria 12° elenco dell’oro e dell’argento raccolto dal Gruppo”. Tra i donatori più generosi anche mio nonno. Questo elenco è dell’aprile del 1936 e io non ero ancora nata. Ho poi fatto una rapidissima ricerca e ho trovato che Giovanni Berta era stato un militante delle squadre d’azione fiorentine e che era stato ucciso nel 1921 dai militanti comunisti durante gli scontri alla Pignone.
Quanta storia in un cerchietto di ferro! Quanta vita di una famiglia di ebrei che ancora nel ’36, poco prima delle leggi razziali, erano certi che nessuno li avrebbe perseguitati, loro italiani da sempre e anzi grandi finanziatori nell’ottocento di Giuseppe Mazzini e dell’unità d’Italia.
Ho pensato al mio anellino di ferro, alla raccolta dell’oro, e agli ebrei spogliati di tutti i loro averi quando ho letto di quella legge che sta approvando il governo di destra in Danimarca e che costringerà gli emigranti che chiedono asilo a consegnare parte dei loro beni in cambio di asilo, assistenza sanitaria, alloggi e corsi di lingua. Una legge “meschina e crudele” hanno detto le opposizioni, rimarcando le analogie con gli ebrei perseguitati e privati dei beni prima della deportazione.
La situazione non è la stressa, ma lo spirito sì: l’accoglienza e dunque la sopravvivenza non la si dona, la si vende. Paga se vuoi esser salvato. Un sentimento osceno, un sentimento nazista.
Dal 17 dicembre scorso ha cominciato a girare (e non è la prima volta) una “black list” di ebrei sul web. Si tratta di una pagina dal titolo “Il giudaismo in Italia” e con sottotitolo “Lista degli ebrei influenti in Italia”. La pubblicazione è apparsa sul sito di “radio Islam Italiano” ed ora è stata aperta un’inchiesta dalla Procura di Roma. La Federazione della Stampa ha definito la pubblicazione “un’iniziativa squallida”. Squallida e inaccettabile, squallida e pericolosa.
Noi di Libertà e Giustizia abbiamo in questi anni tenuta alta la bandiera dell’antifascismo, abbiamo denunciato ogni tentativo di ricostruzione del partito fascista e di manifestare con simboli e bandiere inneggianti al nazifascismo. E’ uno dei molti compiti di cultura politica che ci siamo sobbarcati. Accanto all’Anpi, accanto a tutti coloro che non vogliono muri ma ponti e porte aperte.
Ora, col mio anellino di ferro all’anulare, mi sento fortissima e pronta a qualunque sfida presente o futura, palese o mascherata.
La Storia si sta ripetendo….la finta-sinistra ha lasciato che venisse sostanzialmente vanificata la Costituzione nella parte in cui essa non ammette la ricostituzione del partito fascista. Oggi l’apologia del fascismo non è certo tabù e abbiamo scoperto che, mentre ci occupavamo di calcio e chiacchere in tv, cospirare contro la Costituzione in modo non violento è diventato peccatuccio veniale.
Dopo la legge Acerbo e la Rai che passa formalmente sotto l’influenza del Governo, stiamo per ri-spezzare le reni alla Libia….
Che il Cielo ci aiuti.
Strana questa legge danese. A me risulta che la Danimarca sia stata una delle poche nazioni che, pur occupata dai nazisti, aveva fatto di tutto per salvare gli ebrei, si era fieramente opposta alla loro deportazione e aveva anzi favorito il loro passaggio in Svezia con navi di fortuna offerte dalla popolazione.
è vero, non c’è più olio di ricino e non c’è più la milizia volontaria di sicurezza nazionale, che aveva sede al forte, con compiti di spionaggio e di brutalità contro chi non si mostrava entusiasta di ogni sguardo del duce. oggi c’è un parafascismo che ci avvolge ogni giorno di più, anche se cerchiamo di non vedere e di non sapere; lo smantellamento dello stato procede a tappe forzate; dalla demolizione delle soprintendenze, per lasciare mano libera alla commercializzazione dei beni culturali, dalla mano sulla rai e sulla tv, che debbono compiacere il regime, dalla svendita del patrimonio pubblico, ecc.ecc. presto sarà il turno della magistratura, cui già si è messo mano, in parte…sarà possibile risvegliare le coscienze? proviamoci, all’insegna del non mollare
Concordo sulla strisciante rinascita del fascismo. Inteso come soppressione del dissenso e della dignità. Non ci sarà e non c’è stato bisogno degli squadristi che picchiavano e uccidevano. Paradossalmente ben identificabili. Ora è la melassa informativa televisiva il conformismo che ha creato che fa autoalimentare la macchina della repressione. Nei lager i tedeschi “ariani” erano pochissimi . Facevano tutto le vittime. Kapò e gasati. E anche nel suo scritto, mi chiedo senza polemica e con sincero dubbio, non c’è un po’ di contraddizione “buonista”. Quelli che dovremmo accolgiere con tanto fervore solidaristicano pubblicano le liste di proscrizione. Fanno spostare il problema sociale (reddito, occupazione, qualità della vita, beni pubblici, welfare) già ampiamente derubricato nell’inganno del non lamentarsi mai perchè c’è chi sta peggio?