Con la formale nascita del Comitato per il NO nel referendum costituzionale, avvenuta lo scorso 30 ottobre, e la imminente costituzione del Comitato per il SI nel referendum abrogativo del cosiddetto ‘Italicum’, logica conseguenza della presentazione dei relativi quesiti, si è aperta una fase estremamente impegnativa della nostra lotta contro la deriva conservatrice e autoritaria che minaccia il Paese.
Ancora una volta, come nel non lontano 2006, saremo costretti a scendere in strada per chiedere alle cittadine e ai cittadini italiani di assumersi, con una firma e col voto, la responsabilità connessa con la sovranità riconosciuta a ognuno di noi dal primo articolo della Costituzione repubblicana.
Questo ci impone di creare, in tempi brevissimi, una struttura organizzativa che ci permetta di essere presenti capillarmente in tutta Italia e che possa successivamente adempiere, su delega dei rispettivi Comitati nazionali, alle formalità necessarie sia per la raccolta firme (referendum abrogativo sull’italicum), che per la campagna sul referendum costituzionale.
A questo scopo riteniamo indispensabile che quanto prima in ogni regione vengano creati organismi di coordinamento fra le sedi locali delle organizzazioni che hanno aderito al Coordinamento per la Democrazia Costituzionale e tutte le altre forme associative che vorranno aderire condividendo gli stessi obiettivi. Analoghi organismi dovranno nascere a livello provinciale.
E’ facilmente comprensibile la necessità di puntare alla massima partecipazione, sia di singoli che di associazioni, movimenti, strutture sindacali (anche aziendali), organismi politici locali, che condividano l’impegno per il mantenimento del sistema istituzionale rappresentativo e democratico su cui è fondata la nostra Repubblica.
Proponiamo pertanto, nelle regioni e nelle province ove non sia già avvenuto, la convocazione di un incontro fra i rappresentanti locali delle organizzazioni che hanno aderito al Coordinamento, aperto alla partecipazione paritaria di quanti vorranno aderirvi.
Per motivi di opportunità, allo scopo di facilitare le adesioni, riteniamo preferibile che, ove possibile, la convocazione avvenga per iniziativa di uno o più soggetti unitari anziché di un singolo soggetto politico.
Il primo incontro dovrebbe portare alla costituzione del Coordinamento regionale per la Democrazia Costituzionale (ovvero dei Coordinamenti provinciali) anche in funzione di Comitato regionale (e provinciale) per il No nel referendum costituzionale, e di Comitato per i referendum abrogativi dell’Italicum, che potranno anche avere composizione non identica; entrambi gli organismi dovrebbero essere aperti alla adesione successiva di altri soggetti su base assolutamente paritaria. Se lo si ritiene opportuno all’incontro potranno partecipare rappresentanti del CDC per illustrare le iniziative in corso e il programma temporale degli impegni che ci attendono.
Come tutti sanno, è decollata un po’ dappertutto l’iniziativa di contestazione dell’italicum per via giudiziaria coordinata dall’avv. Besostri. Il prossimo 11 gennaio è previsto il voto finale (in prima lettura) della Camera sulla riforma costituzionale Boschi/Renzi; per lo stesso giorno il Coordinamento ha organizzato un incontro, che si terrà presso la sala della Regina della Camera dei Deputati, nel quale autorevoli costituzionalisti illustreranno le ragioni del No e lanceranno un grido d’allarme. Alla fine del mese di gennaio convocheremo un’assemblea in Roma per fare il punto sullo sviluppo dei contatti e delle iniziative in corso e decidere se ci sono le condizioni politiche ed organizzative per far partire la campagna di raccolta delle firme sui referendum abrogativi dell’Italicum, che dovrà svolgersi prevedibilmente nel periodo che va da marzo a maggio/giugno.
Della nascita dei comitati regionali, provinciali e locali e della loro composizione dovrà essere data notizia compilando l’apposito modulo scaricabile dal sito al seguente indirizzo:
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I comitati verranno elencati e pubblicizzati sulla pagina web del CDC.
Roma 1° dicembre 2015
Domenico Gallo Alfiero Grandi
Segue un elenco non completo delle Organizzazioni aderenti al CDC nazionale:
GIURISTI DEMOCRATICI
RETE PER LA COSTITUZIONE
LIBERTA’ E GIUSTIZIA
INIZIATIVA SOCIALISTA
RETE SOCIALISTA-SOCIALISMO EUROPEO
INIZIATIVA 21 GIUGNO
COORD. NAZ. COMITATI NO-TRIV
ALTRA EUROPA
ARTICOLO 21
GRUPPO DI VOLPEDO
ASS. PER IL RINNOVAMENTO DELLA SINISTRA
AZIONE CIVILE
RETE DEI COMITATI DOSSETTI
USB
LIBERACITTADINANZA
PRIMA LE PERSONE
ASS. PER LA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE
P.R.C.
COORD. NAZ. PER LA SCUOLA DELLA COSTITUZIONE
SINISTRA LAVORO
FIOM
“E’ tempo di passare all’azione!”
EVVIVA !!! Anche se è molto tardi e molto tempo maturo è già passato!
Ma soprattutto: quale azione? Un’azione ad inseguimento delle malefatte della casta, cercando di mettere pezze ai vari buchi, col rischio, se mai il referendum non passasse, della consacrazione del renzismo per volontà popolare referendaria? Avete riflettuto su questo alto rischio che corriamo?
Perchè se è vero che le associazioni sono molte, è altrettanto vero che lì dentro sta quella parte molto minoritaria della Cittadinanza sensibile alla Qualità della Democrazia, e ne è fuori quella parte largamente maggioritaria che è sensibile solo a ciò che paga materialmente sulla propria pelle.
E allora perchè non si ragiona su un’azione che tenga insieme tutta la Cittadinanza che si trova unita nel disprezzo per questa classe politica che a questi punti ha condotto il Paese? Perchè non si ragiona sul superamento delle situazioni che richiedono i rfeferendum, ed altre ancora, ma con un’azione PROPOSITIVA, AFFERMATIVA, ASSERTIVA, capace di disegnare un diverso futuro di miglior qualità? La Costituzione lo consente!
E invece continuiamo con battaglie di retroguardia a inseguimento, sempre in ritardo, sempre in affanno, che lasciano cmq alla casta il disegna del futuro. Perchè si insiste su questa scelta perdente e molto impegnativa?
E perchè nessuno, ma proprio nessuno, accetta neppure di parlare di “una via diversa”?
Il dubbio che tutto voglia essere solo un teatrino dell’ipocrisia sale di intensità col passare del tempo…
L’importante è che alla lista di aderenti manchi il canea revisionista e fascista à la ferretti, la cui ossessiva presenza in questo blog dimostra che la società cui egli aspira è fondata sul tacito presupposto che l’uomo non pensi. Perché pensare è pericoloso, per la società per la quale “lotta” ferretti.
Delle due una: o il personaggio in questione è semplicemente un minus habens oppure è uno che da una situazione quale quella da lui auspicata si attende privilegi e prebende, quindi uno dei tanti corrotti e malversatori che infestano questo Paese.
Naturalmente intendevo “la” canea…
Speravo che, dopo la forte provocazione di “palinuro” del 2 dicembre, Antonio Ferretti ci illuminasse circa la sua natura: è un minus habens o un revisionista in cerca di privilegi e prebende?
Se neppure lui lo sapesse (cosa del tutto probabile), sarebbe il caso che si informasse. Che so?, un familiare, una moglie, un amico. Potrebbero risolvere per noi (e forse per lui) questo drammatico dilemma. In questi tempi di profonde incertezze, almeno questa ce la potrebbe risparmiare!
Risus abundat in ore stultorum.
No! Ora basta.
Un blog che – presumo in nome di una falsa equidistanza e di una malinterpretata libertà di parola – continua ad ospitare letame come ferretti, autentico stupido agit-prop che non conosce limiti soggettivi e oggettivi – non è frequentabile. Ne va della propria dignità.
Che L&G si tenga stretto questo personaggio, io frequenterò altro.
Viene confermata una legge fondamentali in tema economico e politico, quella di Thomas Gresham: “Bad money drives out good money”.
“
Non tutti coloro che hanno cognome “Ferretti” la pensano come il signor Antonio Ferretti. È inutile replicare alle sue repliche…meglio pensare a come far comprendere in modo chiaro e semplice il perché bisogna rifiutare tale riforma costituzionale e la nuova legge elettorale…senza lasciarsi trascinare nell’arena della propaganda e dell’invettiva!