Avevamo chiesto al professor Gustavo Zagrebelsky di sottoscrivere l’articolo che abbiamo pubblicato ieri con le firme di sei tra i più autorevoli costituzionalisti italiani, e che ripubblichiamo oggi.
Zagrebelsky ha preferito non firmare, ma ha aggiunto delle motivazioni che riteniamo valga la pena far conoscere – con il suo consenso — ai nostri lettori.
«Dopo averci pensato, ho deciso di non firmare, non perché non sia d’accordo sugli argomenti, proposti all’attenzione dei responsabili della riforma.
La ragione — sostiene l’ex presidente della Corte costituzionale – è un’altra: la totale irrilevanza dell’invito alla riflessione presso chi si appella semplicemente all’argomento della forza.
Una delle espressioni più ricorrenti, in questo tempo di autoritarismo non solo strisciante ma addirittura conclamato come virtù, è «abbiamo i voti», «abbiamo i numeri». Una concezione della democrazia da scuola elementare! Dunque, che cosa serve discutere? Un bel nulla.
Oltretutto, ho l’impressione che i nostri riformatori, tronfi dei loro numeri raccogliticci in un consesso che ha raggiunto il grado più basso di credibilità, non agiscano in libertà, ma come esecutori di progetti che li sovrastano, di cui hanno accettato di farsi passivi e arroganti esecutori in nome di interessi o poco chiari, o indicibili ch’essi riassumono nel ridicolo nome di «governabilità»: parola di cui non conoscono nemmeno il significato.
Non dissento nel merito, ma sono certo della totale inefficacia dell’invito al confronto. Mi astengo, dunque, dal firmare — conclude Zagrebelsky -, i tempi dell’impegno verranno quando saranno chiamati i cittadini a esprimersi, saranno duri e imminenti. Allora sarà un’altra storia».
il manifesto, 14 ottobre 2015
Zagrebelsky: “Oltretutto, ho l’impressione che i nostri riformatori, […] non
………………agiscano in libertà, ma come esecutori di progetti che li sovrastano,
………………di cui hanno accettato di farsi passivi e arroganti esecutori…”………..
Possiamo aggiungere che questi progetti sono esattamente quelli della Finanza massonica, il vero Puparo dell’Italia, dell’Europa e dell’America?
E ci è dato inoltre osservare che il destino dell’intero Occidente è stato già scritto da questo stesso Puparo che – nel suo folle delirio di ergersi a protagonista del Nuovo Ordine Mondiale – sta stoltamente trasformando l’Occidente nella terra di una massa di imbecilli dalla “sessualità fluida”, preda facilissima ed inevitabile di un qualsivoglia conquistatore?
Fantageopolitica? La risposta a questa domanda l’avremo entro i prossimi due decenni!
“…Non dissento nel merito, ma sono certo della totale inefficacia dell’invito al confronto. Mi astengo, dunque, dal firmare — conclude Zagrebelsky -…”
Finalmente anche il Presidente Onorario di LeG rileva ed afferma l’inutilità di queste azioni e di molte altre simili, che il potere costituito ha dimostrato enne volte di ignorare o di irridere con solito sarcasmo.
Abbiamo perso anni con questo inefficace teatrino e “si è fatto tardi …. di nuovo.” (ndr).
Troppo tardi, temo fortemente, anche per il futuro quando “…allora sarà un’altra storia.”
Esattamente.
Questa è una “riforma” (rectius un sovvertimento) del governo. In Italia, anche solo per tradizione, il governo è arrogante. Se agisce pure contro il parlamento, arrogante si traduce in autoritario.
In ogni caso in Italia non si chiede al governo. Se ne pretende.
J.P.Morgan,Bielderberg,Nuovo ordine mondiale,limitrofi,circonvicini ringraziano:Missione compiuta :una delle Costituzioni nate dall’antifascismo e quindi troppo a sinistra e troppo zeppa di diritti per i cittadini è stata abbattuta.L’espressione “Abbiamo i numeri “ha un significato tutt’altro che secondario,cioè:I cittadini sono diventati NUMERI.W gli statisti Napolitano,Monti,Renzi,e tutti gli eroi che ,sprezzanti del pericolo,hanno contribuito all’impresa…
Per essere un buon agente provocatore ci vuole senso della misura e un minimo di capacità dialettica nel merito delle questioni, ma soprattutto una visione intelligente e – perché no? – anche “furba” dello squallido e miserabile compito mercenario a cui ci si è venduti.
Tutto ciò che manca ad antonio ferretti.
il ministro Del Rio si reca alle 8:00 a rapporto a casa di De Benedetti, De Benedetti propone un posto da ministro a Barca, ma il Pd è teguidato da De Benedetti?
AMARA SINTESI AMARAMENTE EFFICACE. Dall’interno della P.A. sperimento la tessera del mosaico rappresentato nello sfogo: lo schema è esattamente lo stesso e la chiave è la forza arrogante del potere deviato ed eterodiretto che ha ormai pressochè completato il processo di silenziosa insinuazione nel Palazzo e può permettersi di iniziare a fare rumore…
Non capisco. Tutti gli argomenti portati dal prof. Zagrebelsky sono ottimi per condurre alla sottoscrizione dell’articolo degli altri sei costituzionalisti. Invece, dice: i destinatari non ci danno retta, tanto vale starcene zitti.
Ho letto molto tempo fa da qualche parte questa massima significativa: “Potrai dire che non c’è più niente da fare solo quando avrai fatto tutto quello che era nelle tue possibilità”.
Se gli intellettuali di punta rinunciano a esprimersi, perchè non dovrebbe farlo anche il cittadino comune, l’uomo della strada, in occasione di una futura ipotetica votazione?
Rammento che la democrazia prevede i parlamenti e le loro regole. Gli auspici anche se dotti restano auspici.
Per sante.
Certo, la democrazia prevede un parlamento e le sue regole. Il problema si pone quando le regole – come nel nostro caso – non vengono rispettate. Non mi sembra sia necessario farLe l’elenco delle regole brutalmente violate (questo sito è pieno zeppo di dotti interventi di fior di costituzionalisti – di grazia, da quando l’esser dotti è una diminutio? – che solo un cieco e un sordo in malafede possono far finta di non capire).
Quanto all’essere gli auspici purtroppo spesso assimilabili alle prediche inutili di einaudiana memoria, questo rientra proprio nel gioco della dialettica democratica. E chi non capisce, o fa finta di non capire, dovrebbe aver chiaro che di re vestra agitur.