Costituzione, gli appelli non bastano più

15 Ott 2015

Le dichiarazioni di Gustavo Zagrebelsky  (pubblicate in questo sito) sono inequivocabili. Acquistano valore ulteriore se lette il giorno dopo che il Senato – con il voto di 179 avventurieri (solo così possono essere chiamati, se riteniamo di essere cittadini italiani che rispettano e osservano la Costituzione del 1948 ANCORA VIGENTE) –  ha fatto passare lo stravolgimento dell’ordinamento repubblicano disciplinato dalla seconda parte della regola fondamentale dell’Italia democratica.

Gli appelli alla riflessione, condivisibili in toto, non bastano più.  Soprattutto non bastano se destinati a chi non ha voluto sentire – laddove aveva ed ha il potere di decisione “in rappresentanza” del popolo italiano – quale vitale valore democratico sta per essere cancellato con la “controriforma” della Costituzione. Zagrebelsky, dice in finale quello che tutti noi cittadini dobbiamo ascoltare e abbiamo il dovere di tradurre in azioni concrete di opposizione a questo disegno eversivo:

“I TEMPI DELL’IMPEGNO VER­RANNO QUANDO SARANNO CHIA­MATI I CIT­TA­DINI A ESPRI­MERSI, SARANNO DURI E IMMI­NENTI. ALLORA SARÀ UN’ALTRA STORIA”.

Un’altra storia va avviata adesso, da noi cittadini coinvolgendo i concittadini che ancora non capiscono, per disinformazione e falsificazione della realtà, quale pericolo tutti noi stiamo correndo se quel disegno di legge costituzionale, scritto da incompetenti, ignoranti ma soprattutto “esecutori di progetti altrui”, diventasse la “nuova” Costituzione.

Abbiamo tutti un dovere: difendere la democrazia.Occorre far capire e coinvolgere l’unico soggetto legittimato a decidere se questa “controriforma” ha titolo a cambiare lo Stato democratico in cui viviamo: questo soggetto si chiama popolo sovrano, come sempre ricorda l’art. 1 della Costituzione del 1948.  Un saluto a tutti

15 Ottobre 2015

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