Invitiamo tutti a mobilitarsi e ad organizzare manifestazioni pubbliche

21 Set 2015

La controriforma costituzionale è approdata nell’aula del Senato senza che fosse terminato l’esame in Commissione. 
In vista della scadenza del termine per la presentazione degli emendamenti, sono iniziate delle grandi manovre per condizionare la libertà di voto dei senatori e le decisioni che deve assumere, in piena autonomia, il Presidente del Senato in ordine all’ammissibilità degli emendamenti volti a introdurre profonde modifiche del provvedimento in discussione.In questo contesto fanfare e rulli di tamburo annunciano la possibile intesa nel Partito democratico sulla base di un emendamento “chirurgico” all’art. 2 che suonerebbe così: “la durata del mandato dei senatori coincide con quella degli organi delle istituzioni territoriali dai quali sono stati eletti, su indicazione degli elettori in base alle leggi elettorali regionali”.
Una simile intesa sarebbe una volgare truffa ai danni del popolo sovrano. 
L’emendamento non farebbe altro che ribadire il no all’elezione popolare diretta dei senatori, affidando al Consiglio regionale il potere di scegliere i rappresentanti in Senato, mentre al popolo sovrano sarebbe consentito solo di esprimere un parereRimarrebbero comunque in piedi tutti gli altri elementi che rendono inaccettabile questa riforma.
E’ più che mai necessario ed urgente far sentire alta la nostra voce di dissenso e smascherare ogni tentativo di raggirare l’opinione pubblica.
Per questo il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale ha indetto un presidio di cittadini innanzi al Senato, Piazza cinque Lune, dalle h. 15 alle 20 di mercoledì 23 settembre.
Invitiamo tutti a mobilitarsi e ad organizzare manifestazioni pubbliche (presidi, sit in, volantinaggi) ovunque possibile sul territorio e ad incrementare la raccolte delle firme su questa petizione:
https://www.change.org/p/senato-della-repubblica-sbloccare-la-democrazia-per-far-ripartire-l-italia

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