Barbara Spinelli: VENTIMIGLIA: SENZA SOLIDARIETA’ L’EUROPA NON ESISTE

MigrantiSchierando la Gendarmerie nationale al confine di Ventimiglia, il governo francese afferma di non aver violato né sospeso il Trattato di Schengen, e in questo non è smentito dalla Commissione europea. Di fatto, tuttavia, sta facendo qualcosa che somiglia molto a un blocco, e – più grave ancora – a un’espulsione collettiva attuata sulla base di una identificazione «prima facie» dei profughi che manifestano l’intenzione di andare in Francia, per restarvi o recarsi in altri paesi dell’Unione. Le autorità francesi hanno attuato un respingimento fisico, sommario, senza notificare alcun provvedimento formale, senza procedere a un esame individuale delle istanze, né dare possibilità di ricorso ai respinti. Le forze dell’ordine hanno, letteralmente, fatto muro, ripristinando la frontiera.

Ma l’Unione europea si è data delle regole – ben più salde e costitutive della gabbia tracciata dal Regolamento di Dublino – ed è a queste regole che occorre richiamarsi, perché senza di esse è il significato dell’Unione ad essere colpito. Il governo francese viola sia l’articolo 19 della Carta dei diritti fondamentali sia la Convenzione europea dei diritti dell’uomo (Protocollo n. 4 art. 4), ignorando il divieto dei respingimenti collettivi.

“Chiedete perdono per le istituzioni e le persone che chiudono le loro porte a gente che cerca aiuto e cerca di essere custodita”, ha chiesto il Papa, durante l’udienza generale a San Pietro. Non è indifferente che abbia nominato per prime le istituzioni: sono le istituzioni, infatti, le prime a dover rispondere.

Abbiamo visto, in questi giorni, gli innumerevoli gesti di solidarietà di cittadini italiani e francesi, persino bambini, che continuano a portare cibo e vestiti ai profughi accampati alla frontiera o sugli scogli di Ponte San Ludovico. Ma non abbiamo visto la solidarietà degli Stati. Dobbiamo essere consapevoli di quanto questo sia gravido di conseguenze, perché la solidarietà tra Stati membri – anche finanziaria – è inscritta nei trattati: senza solidarietà, l’Europa non esiste.

Bruxelles  -  17  Giugno 2015

 

www.barbara-spinelli.it

4 commenti

  • lasciar circolare clandestini non mi pare sia sinonimo di solidarietà ma di lassismo (morale) o anarchia (leggi).
    La Francia non è lassista né anarchica quindi in base al trattato di schengen blocca i clandestini (non si tratta di espulsione ma di blocco quindi perfettamente in linea anche con altri trattati).
    Faccio notare che la solidarietà dovrebbe darla l’Italia (primo approdo) non la Francia quindi il paese privo di solidarietà è l’Italia composta di tante barbare spinelli.

  • Anche la solidarietà deve essere “sostenibile”. Altrimenti isterilisce e muore.

    E se le proiezioni demografiche africane dell’ONU stimano circa un miliardo al 2050, diventa difficile pensare solo all’accoglienza.

    Bonificare l’Africa è la via obbligata. Anche considerando che 1 € investito in Africa, ne vale 10/50/100 spesi male in Europa.

    I problemi vogliono soluzioni razionali. Coi “buoni sentimenti” non si risolvono, ma si rimandano e si aggravano.

    Non possiamo neppure dimenticare che la Cina 30 anni fa lanciò la politica del figlio unico per stabilizzare la sua popolazione. E non fu certo una scelta “buonista” visto che portò a milioni di aborti e infanticidi, prevalentemente femminili, tanto che oggi c’è una larga insufficienza di quel genere.

    Oggi diciamo che furono criminali o che forse avranno salvato il pianeta?

    Bonificare l’Africa dalle guerre, dall’ignoranza ambientale e demografica (le donne africane hanno ancora 6 figli in media), dalla desertificazione.

    Solo l’Africa può accogliere un miliardo di nuovi africani.

  • Antonio Ferretti – Certo, l’Europa – almeno come pensata dal Manifesto di Ventotene – non esiste proprio: finora ha prevalso l’egoismo, la chiusura mentale e gli inconfessabili interessi dei nazionalisti, dei fondamentalisti, quali Lei non perde occasione di dimostrare d’essere.

    Oltre ad una buona dose di onestà intellettuale, occorre l’intelligenza e l’abilità di ragionare, pianificare, risolvere problemi, pensare in maniera astratta, comprendere idee complesse, imparare velocemente ed imparare dall’esperienza. Parlo della capacità, ampia e profonda, di comprendere l’ambiente che ci circonda, dare un senso alle cose e immaginare cosa fare, quindi della capacità analitica, critica, creativa. Tutto l’opposto del qualunquismo stereotipico e della retorica del “buon senso” di cui son piene le fosse.

  • A proposito di navigazione e di naviganti intorno alla propria mente. Penso ad un’antica scuola di pensiero, il solipsismo, che sostiene non esistere una realtà al di fuori della propria mente. Che tutte le percezioni ed esperienze umane – il mondo, e tutto il resto – esistono solo nella “mia” testa, e che solo “io” (ego solus ipse) esisto.

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