E’ necessario e urgente agire al più presto per contrastare politiche di distruzione dei diritti e di avallo alla corruzione. O salvati o sommersi
la fatica a costruire una sinistra alternativa e difensore della costituzionale è dovuto ad una cultura delle elites che mira non a fare politica per il bene della società ma per carrierismo.bisogna affrontare quindi questa questione, i leader devono ricevere un compenso decoroso e le cariche istituzionali devono essere a rotazione; gli emolumenti devono essere una risorsa sociale del movimento e si devono costruire luoghi della difesa e della solidarietà di chi lotta.
Concepisco la ‘coalizione sociale’ come una federazione delle associazioni della società civile che si assuma il compito di contrastare le centinaia di migliaia di provvedimenti illegali emessi ogni anno dai pubblici poteri. Riporto un mio modesto contributo.
Al Signor Presidente Sergio Mattarella
Il Paese è più unito di quel che appare
In riferimento alle sue dichiarazioni del 24.02 e del 09.03 le comunico che dei 64 magistrati che trattarono i ricorsi di un malcapitato utente della giustizia soltanto 6 dimostrarono di avere “consapevolezza morale della terzietà della funzione giurisdizionale, basata sui principi dell’autonomia e dell’imparzialità”.
I cittadini sono “sempre più esigenti verso un servizio essenziale come la giustizia”, ma il pericolo maggiore che essi corrono proviene dal principio d’irresponsabilità del giudice, posto al di sopra della legge; principio elaborato dai consiglieri giuridici del Re e recepito dall’oligarchia repubblicana. Da ciò la scarsa fiducia dei cittadini in una magistratura che non sa “rendere concreto, in tempi rapidi, il fondamentale diritto costituzionale alla giustizia, ossia al riconoscimento dei propri diritti”.
Dal potere del giudice di attribuire alla medesima norma differenti interpretazioni – anche quando ne è palese il significato – consegue che l’unica cosa certa è l’incertezza del diritto, in cui prospera l’illegalità pubblica. Anche l’illetterato comprende che il provvedimento illegale non denuncia “professionalità, dedizione, credibilità, autorevolezza, senso di responsabilità”, ma incompetenza o indole criminale, mentre “il principio della autonomia ed indipendenza della magistratura, condizione essenziale ed irrinunciabile per un ordinamento autenticamente democratico”, spesso serve a far da copertura all’arbitrio, che esilia “imparzialità, correttezza, diligenza, laboriosità, riserbo, equilibrio, rispetto della dignità della persona”…
Nel paese in cui le Alte Autorità non hanno alcuna remora a prendere le difese dei potenti che calpestano i diritti fondamentali della persona, nessuno è in grado di indicare un centro di potere incorrotto, perché presto o tardi sarebbe smentito dai fatti, come emerge dalle infinite vicende di corruzione, dalle quali gli imputati spesso escono senza macchia e con tante scuse…
“È mancata alle organizzazioni della società civile la capacità di eleggere propri rappresentanti, svincolati dagli apparati dei partiti. Gli individui sono stati ridotti a numeri nelle mani di professionisti della politica, demagoghi tesi all’affermazione e all’arricchimento personale, i quali fondano il proprio potere sulla percentuale di voti ricevuti dagli elettori che, in massima parte, quando non fanno commercio del proprio voto, esprimono la loro preferenza senza un’adeguata conoscenza dei problemi politici che interessano la comunità. Una percentuale del trenta per cento della popolazione può dare ad una singola persona un potere inammissibile in uno stato…
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E’ necessario e urgente agire al più presto per contrastare politiche di distruzione dei diritti e di avallo alla corruzione. O salvati o sommersi
la fatica a costruire una sinistra alternativa e difensore della costituzionale è dovuto ad una cultura delle elites che mira non a fare politica per il bene della società ma per carrierismo.bisogna affrontare quindi questa questione, i leader devono ricevere un compenso decoroso e le cariche istituzionali devono essere a rotazione; gli emolumenti devono essere una risorsa sociale del movimento e si devono costruire luoghi della difesa e della solidarietà di chi lotta.
Concepisco la ‘coalizione sociale’ come una federazione delle associazioni della società civile che si assuma il compito di contrastare le centinaia di migliaia di provvedimenti illegali emessi ogni anno dai pubblici poteri. Riporto un mio modesto contributo.
Al Signor Presidente Sergio Mattarella
Il Paese è più unito di quel che appare
In riferimento alle sue dichiarazioni del 24.02 e del 09.03 le comunico che dei 64 magistrati che trattarono i ricorsi di un malcapitato utente della giustizia soltanto 6 dimostrarono di avere “consapevolezza morale della terzietà della funzione giurisdizionale, basata sui principi dell’autonomia e dell’imparzialità”.
I cittadini sono “sempre più esigenti verso un servizio essenziale come la giustizia”, ma il pericolo maggiore che essi corrono proviene dal principio d’irresponsabilità del giudice, posto al di sopra della legge; principio elaborato dai consiglieri giuridici del Re e recepito dall’oligarchia repubblicana. Da ciò la scarsa fiducia dei cittadini in una magistratura che non sa “rendere concreto, in tempi rapidi, il fondamentale diritto costituzionale alla giustizia, ossia al riconoscimento dei propri diritti”.
Dal potere del giudice di attribuire alla medesima norma differenti interpretazioni – anche quando ne è palese il significato – consegue che l’unica cosa certa è l’incertezza del diritto, in cui prospera l’illegalità pubblica. Anche l’illetterato comprende che il provvedimento illegale non denuncia “professionalità, dedizione, credibilità, autorevolezza, senso di responsabilità”, ma incompetenza o indole criminale, mentre “il principio della autonomia ed indipendenza della magistratura, condizione essenziale ed irrinunciabile per un ordinamento autenticamente democratico”, spesso serve a far da copertura all’arbitrio, che esilia “imparzialità, correttezza, diligenza, laboriosità, riserbo, equilibrio, rispetto della dignità della persona”…
Nel paese in cui le Alte Autorità non hanno alcuna remora a prendere le difese dei potenti che calpestano i diritti fondamentali della persona, nessuno è in grado di indicare un centro di potere incorrotto, perché presto o tardi sarebbe smentito dai fatti, come emerge dalle infinite vicende di corruzione, dalle quali gli imputati spesso escono senza macchia e con tante scuse…
“È mancata alle organizzazioni della società civile la capacità di eleggere propri rappresentanti, svincolati dagli apparati dei partiti. Gli individui sono stati ridotti a numeri nelle mani di professionisti della politica, demagoghi tesi all’affermazione e all’arricchimento personale, i quali fondano il proprio potere sulla percentuale di voti ricevuti dagli elettori che, in massima parte, quando non fanno commercio del proprio voto, esprimono la loro preferenza senza un’adeguata conoscenza dei problemi politici che interessano la comunità. Una percentuale del trenta per cento della popolazione può dare ad una singola persona un potere inammissibile in uno stato…