La libertà di parola non è divisibile per questo difendo il diritto di satira

18 Gen 2015

L’arte della satira è forza di libertà contro la tirannia e la disonestà. Non posso dire che tutti i miei libri rientrino in questa categoria, ma alcuni, sì. Il mio romanzo La vergogna è probabilmente il romanzo più direttamente satirico da un punto di vista politico che abbia scritto ed è piuttosto dura, la satira di questo romanzo. Eppure è un libro di cui sono fiero: stranamente, un quarto di secolo dopo, lo sento quasi più attuale di quando l’ho scritto, per come è andato il mondo. Essere uno scrittore, è un po’ come essere un compositore, devi comporre per un’orchestra. A volte scrivi di più per gli archi, a volte di più per la tastiera… Succede lo stesso quando si scrive. Non si scrive sempre per la stessa parte dell’orchestra, no-

rushdieL’arte della satira è forza di libertà contro la tirannia e la disonestà. Non posso dire che tutti i miei libri rientrino in questa categoria, ma alcuni, sì. Il mio romanzo La vergogna è probabilmente il romanzo più direttamente satirico da un punto di vista politico che abbia scritto ed è piuttosto dura, la satira di questo romanzo. Eppure è un libro di cui sono fiero: stranamente, un quarto di secolo dopo, lo sento quasi più attuale di quando l’ho scritto, per come è andato il mondo. Essere uno scrittore, è un po’ come essere un compositore, devi comporre per un’orchestra. A volte scrivi di più per gli archi, a volte di più per la tastiera… Succede lo stesso quando si scrive. Non si scrive sempre per la stessa parte dell’orchestra, no-

La satira è uno degli strumenti ed è molto importante, e in realtà nella storia della Francia è stata estremamente importante giàdai tempi della rivoluzione francese. Alcuni dei primi potenti pezzi satirici della storia francese furono i fogli che attaccavano Maria Antonietta che aveva incoraggiato il popolo a mangiare dolci di certo perniciosi per la sua salute. Una sorta di satira senza glutine ante litteram. Ma la tradizione satirica francese è sempre stato molto puntuta e molto dura. E lo è ancora.

Quello che davvero non sopporto è il modo in cui questi nostri compagni morti, queste persone che sono morte usando lo stesso strumento che uso io, ovvero una penna o una matita, sono state quasi immediatamente denigrate e definite razziste e non so che altro. È un crimine terribile contro la loro memoria. Io non li conoscevo bene, ma ho incontrato il direttore di Charlie Hebdo. Non c’è nessuno meno razzista di lui. Forse aveva altri difetti, era un comunista, un membro comunista dell’estrema sinistra in Francia, e descriverlo come un uomo di destra è una bella distorsione.

Charlie Hebdo attaccava tutto. Ha attaccato i musulmani, ha attaccato il Papa, Israele, i rabbini, neri e bianchi, omosessuali ed eterosessuali. Ha attaccato ogni tipo di essere umano, e perche? Per sfottere. La sua strategia era quella di prendere in giro la gente ed era vista in questo senso. Eramolto amato. Questidisegnatori erano adorati in Francia. Wolinski, un anziano signore, era un grande vecchio della cultura francese.

Adesso assistiamo all’ascesa di quello che ho definito il gruppo del “ma”. Sono stufo di questo dannato gruppo del “ma” e quando sento qualcunodire «sì, credo nellalibertà di parola, ma… «smetto di ascoltare. «Credo nella libertà diparola, ma la gente dovrebbe comportarsi bene». «Credo nella libertà di parola, ma non dobbiamo offendere nessuno». «Credo nella libertà di parola, ma cerchiamo di non andare troppo lontano». Il punto è che se si limita la libertà di parola non è più libertà di parola. Il punto è che è libera. Sia Kennedy che Mandela hanno usato la stessa frase di tre parole che per me dice tutto, e cioè che la libertà è indivisibile. Non puoi farla a fette altrimenti cessa di essere libertà.

Puoi non avere simpatia per Charlie Hebdo. Non tutti i loro disegni sono divertenti. Ma il fatto che non ti piacciano non ha nulla a che fare con il Ior o dir itto di parlar e. Il fatto che non ti piacciano di certo non giustifica in alcun modo il loro omicidio. E l’idea che a pochi giorni da questo omicidio, alcuni settori della sinistra o della destra si siano rivolti contro questi artisti caduti per denigrarli, è, a mio parere, una vergogna.

Questo testo di Salman Rushdie è tratto da una “lecture” presso la University of Vermont
© University of Vermont (Traduzione di Luis E. Moriones)

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