Teste rasate e musica. Mille neonazisti in arrivo a Milano

13 Nov 2014

L’anno scorso diventò un caso politico nazionale, con tanto di scontro istituzionale, e rimpallo di responsabilità, tra Comune, Regione, questura e prefettura. Adesso la storia potrebbe ripetersi.

hammerskinL’anno scorso diventò un caso politico nazionale, con tanto di scontro istituzionale, e rimpallo di responsabilità, tra Comune, Regione, questura e prefettura. Adesso la storia potrebbe ripetersi. A più di un anno dal raduno neonazista di Rogoredo, Milano, città medaglia d’oro per la Resistenza, si prepara a diventare ancora una volta capitale europea delle teste rasate. La data è già stata fissata: 29 novembre. Nel capoluogo lombardo — il luogo preciso verrà comunicato ai camerati sotto evento — andrà in scena Hammerfest 2014, un happening al quale parteciperanno le più importanti band musicali neonaziste europee. Al raduno sono attese almeno mille persone provenienti da tutta Europa, accolte dai “fratelli” della Skinhouse di Bollate che organizza l’evento. Chi sono gli hammerskin? Fautrice della supremazia della razza bianca, Hammerskin Nation, o Fratellanza Hammerskin, per simbolo due martelli incrociati in marcia contro le minoranze, è un’organizzazione internazionale nata a metà degli anni ‘80 negli Stati Uniti da una costola del Ku Klux Klan. Il pensiero hammerskin sta tutto nella frase attribuita all’americano David Lane (condannato negli Usa a 190 anni di carcere per assassinio e cospirazione): «Dobbiamo assicurare l’esistenza del nostro popolo e un futuro per i bambini bianchi». Puro stile «White Power». Odio impastato da antiebraismo e avversione contro le comunità nere, il nazionalsocialismo come base per la costruzione del Nuovo Ordine, violenti battesimi del sangue per i nuovi adepti sottoposti a pestaggi e costretti a lottare contro cani da combattimento.
Quando il 15 giugno 2013 gli hammerskin si apprestarono a dar vita al raduno di Rogoredo, tra svastiche, saluti nazisti, slogan razzisti, Milano sembrò essere stata colta di sorpresa: il sindaco Pisapia condannò l’evento dichiarandolo «inquietante » e «inaccettabile», e dichiarò che «le autorizzazioni e le azioni preventive sono per legge di competenza di questura e prefettura», sollevando così l’amministrazione comunale da responsabilità. Dal deputato Pd Emanuele Fiano era arrivata la richiesta di vietare la parata neonazista. Ma dalla prefettura spiegarono che non c’era nessun allarme per l’ordine pubblico. Tra polemiche, interrogazioni parlamentari, rimpallo di responsabilità, l’Hammerfest andò in scena. Ora la «patata bollente » si ripropone.
A lanciare l’allarme è l’Osservatorio democratico sulle nuove destre diretto da Saverio Ferrari. «Vedia- mo se il prefetto, oltre alle unioni omosessuali, vieta anche le parate nazifascista in città», spiegano dall’Osservatorio. Il referente politico degli organizzatori del raduno sarà anche quest’anno Lealtà e Azione, l’associazione culturale che rappresenta la facciata «istituzionale» degli skinhead milanesi. Nei giorni scorsi una delegazione ha partecipato ad Atene a una manifestazione insieme ai neonazisti greci di Alba dorata. Che saranno presenti al raduno di Milano. Ecco alcune delle band che suoneranno all’Hammerfest. I tedeschi Kommando Skin e i Lunikoff (in origine si chiamavano Endlösung, «Soluzione finale», della questione ebraica); i Vérszerzodé ungheresi (la Svizzera li ha messi al bando) nemici giurati di neri, turchi, ebrei e omosessuali. E poi gli italiani Gesta Bellica, veronesi nati con il Veneto Fronte Skinhead. Tra i loro brani ce n’è uno dedicato al Capitano, e cioè il comandante delle SS Erich Priebke. Priebke, condannato all’ergastolo per l’eccidio delle Fosse Ardeatine, è presentato dalla band veronese come un perseguitato. In un’altra canzone, Giovane patriota, si esaltano le divisioni delle Waffen-SS che nel 1945 a Berlino si arroccarono disperatamente a difesa del bunker di Hitler. Sul palco anche i milanesi Malnatt, un altro gruppo di riferimento degli Hammerskin con la loro Resistenza Bianca.

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