“Mentre parlo, sono in New Hampshire e ho tra le mani la Costituzione degli Stati Uniti. Il primo articolo recita: ‘Tutte le competenze legislative saranno conferite al Congresso degli Stati Uniti, composto da un Senato e da una Camera’. Risale al 1787, ma se a qualcuno venisse in mente di cambiare questo articolo, gli americani lo porterebbero in manicomio. O in galera”. Sandra Bonsanti, presidente di Libertà e Giustizia ed ex deputata progressista, è stata in prima linea nei comitati che, nel 2006, si opposero alla riforma costituzionale targata centrodestra. È pronta anche stavolta: il voto di ieri sulle riforme (guarda il videoracconto) segna la data d’inizio della nuova campagna per il referendum costituzionale.
Ci sono analogie tra quanto sta accadendo oggi e la riforma bocciata nel 2006?
Sì, ma questa volta sarà molto più difficile. Tanti tra quelli che allora stavano insieme a noi sono passati dall’altra parte. Organizzare un referendum è un lavoro enorme: bisogna raccogliere le firme, diffondere una coscienza civica e convincere milioni di persone a votare “no”. Nel 2006 ci seguirono in 16 milioni, questa volta dovremo superare le differenze tra gli elettori.
Ci sono un grillino, un elettore di Sel e un leghista. Sembra l’inizio di una barzelletta, e invece dovrete partire da qui.
Questa volta non si vince parlando solo con l’opposizione di sinistra. Dovremo andare a dialogare con tutti, anche con i leghisti. Mi sembra inevitabile. Siamo consci che dovremo tenere insieme persone che faranno molta fatica a stare seduti allo stesso tavolo. Bisognerà mettere da parte gli egoismi di parte. Per vincere avremo bisogno di personalità credibili e dell’aiuto della stampa.
Che però questa volta non sembra affatto scontato.
Se le devo dire la verità, non lo era nemmeno nel 2006. Molti grandi giornali ci seguirono obtorto collo, solo perché li tirammo per la giacchetta. Certo, questa volta quelli che stanno dalla nostra parte si possono contare sulle dita di mezza mano. Tutti gli altri subiscono il fascino del presidente del Consiglio. In più, niente tv di Stato, niente tv privata. Ma, come diceva Oscar Luigi Scalfaro, non bisogna fare solo le battaglie che si è sicuri di vincere.
L’ex presidente fu un grande sostenitore della vostra campagna , mentre il presidente in carica, Carlo Azeglio Ciampi, mostrò grande equilibrio. Anche su questo fronte, questa volta la situazione è diversa.
Napolitano non ha mai nascosto di essere a favore delle riforme e, in particolar modo, di questa riforma. Poi c’è il secondo scenario: io non so cosa ci sia nel patto del Nazareno, ma temo sia prevista una sostituzione in corsa del presidente della Repubblica e che il successore di Napolitano sia già stato designato. Ma sono tutte le cariche costituzionali, questa volta, a remare contro di noi.
A chi si riferisce?
Guardi quanto accaduto in Senato. Il presidente Grasso ha adoperato mezzi incomprensibili, nefasti per impedire ogni voto segreto. Poi sono preoccupata per la Corte costituzionale: a breve ci sarà l’elezione dei nuovi membri, girano certi nomi! Si parla di Violante, uno degli ispiratori della riforma appena approvata. Ho letto persino che un candidato potrebbe essere Ghedini, ma non ci voglio credere. Questi sono gli organi di garanzia con cui dovremo fare i conti in vista del referendum.
Chi potrebbero essere le personalità giuste per dare un volto a questa campagna?
Premetto che esprimo un parere personale, perché non se n’è ancora parlato. Certamente ci sono Gustavo Zagrebelsky e Stefano Rodotà. Ma le faccio un terzo nome: Lorenza Carlassare, una persona che stimo e che saprebbe essere una grande trascinatrice di popolo. E sarebbe ora che a capo di una battaglia civile ci fosse finalmente una donna.
Sono con voi fin da questo momento, serenamente e graniticamente certo che ce la faremo. Ormai sono troppe le volte in cui il popolo italiano ha dimostrato ai suoi politici di sapoer essere ben più avanti di loro.
Bisogna risvegliare molte coscienze addormentate. Mi sembra di vivere in un incubo.
Proviamoci, non ci sono vie d’uscita. mi dispiace che il mio contributo si puo limitare ad incollare francobolli. Ma ha tutto il mio appoggio morale. alfredo
Noi saremo pronti a sostenere e a organizzare una campagna referendaria.
Ora avete paura anche delle Istituzioni contro? Oibò, ma non eravate rispettosi delle istituzioni? Anche Giorgio Napolitano vi fa paura? Mi sa che vi siete cacciati in un cul de sac ideologico e cieco. Salvini, Grillo, Brunetta, Minzolini, Vendola vi stanno aspettando a braccia aperte per non cambiare nulla in questo Paese, nei secoli dei secoli: Conservatori di sinistra. Intanto Renzi elimina le Province, il Cnel, il Titolo V e il bicameralismo perfetto che pure Terracini non voleva, come pure di recente anche Rodotà (ma quest’ultimo è sempre coerente, infatti non era d’accordo neppure con l’elezione diretta dei Sindaci!). Mi sa che non avete capito nulla di ciò che cova dentro l’animo della opinione pubblica (il 41% di voti al PD di Renzi lo dimostra). Buona fortuna
In un referendum certamente avremo quasi tutti contro, dico quasi, perché una buona percentuale degli elettori del PD vedrebbe di buon occhio un referendum abrogativo della pasticciata riforma del senato; e poi, il popolo del PD non va trascurato. Penso che la maggioranza della base del PD è contro questa riforma pasticciata. Non ha il coraggio di insorgere in questo momento perché è pressato dalla crisi e pensa che questo governo possa aiutarlo a uscirne. Sono gli stessi motivi per cui il governo preme sull’acceleratore delle riforme. Ma nel momento in cui viene meno questa fiducia, e sta già venendo meno, gran parte del popoolo del 40,8% sarà favorevole all’abrogazione di questa riforma che vuole portare il senato e il parlamento al servizio incondizionato del governo. Occorre farsi sentire fin da subito.
Se il sig. Nicola Capozza sa ‘ cosa cova dentro l’ animo dell’ opinione pubblica ‘ e ha la bontà di dircelo, ci sarebbe di grande aiuto. Ci potrebbe, per esempio, spiegare perché l’ opinione pubblica non ha più modo di esprimersi liberamente, in questo Paese, ma deve – nella migliore delle ipotesi – nascondersi, camuffarsi, mascherarsi. Quella un tempo ‘ di sinistra ‘, per esempio, si vergogna addirittura di manifestarsi e accetta di essere rappresentata da politiche e politici di destra. Senza uno straccio di dibattito, di confronto, di dissenso. Senza né anima né animo. L’ espressione ‘ cova nell’ animo ‘ avrebbe, quindi, bisogno di essere spiegata a quegli sciocchi – il 59,9% del Paese – nel cui animo ‘ resiste ‘ ancora una formidabile passione per gli ideali di libertà, di giustizia, di eguaglianza e di solidarietà che hanno ‘ animato ‘ i ‘ resistenti ‘, prima, e i ‘ costituenti’, poi. Aspetto fiducioso che questo 40,1% di voti si trasformi in 40,1% di cittadini attivi, responsabili, critici, allergici ad ogni forma di sudditanza. Nell’ attesa, auguro a Lei, sig. Capozza, tanta fortuna.
Giovanni De Stefanis, LeG Napoli
Il clima nelle istituzioni e nei media è quello che è. Un esempio: una rivista certo non allineata col potere, e spesso critica con Berlusconi quando tutti lo osannavano, come “Famiglia Cristiana”, dedicava la copertina della settimana scorsa a Renzi “scout più famoso d’Italia”. Ma a volte si vince proprio quando in partenza si è soli contro tutti (o quasi). Fondamentale, però, è organizzarsi bene a settembre. Le iniziative sul web sono utilissime, ma non bastano. Bisogna tornare tra la gente e creare un collegamento tra la protesta contro queste riforme sbagliate e quella contro le altrettanto errate politiche sociali, suggerendo valide alternative, come quelle proposte dal Fatto Quotidiano.
stampa + televisione e istituzioni (in mano al od ai partiti di turno),in Italia sono sempre stati culo e camica.
E’ nota infatti l’incurvatura della schiena dei nostri giornalisti che tengono famiglia,salvo rare eccezioni emerse in questi ultimi vent’anni di berlusconismo.
Ciò però non ci ha impedito e non dovrebbe ora impedirci,di assumere iniziative o di partecipare ad iniziative di aperto contrasto verso quelle assunte più o meno incostituzionali del governo in carica,anche con qualche successo.
BUON FERRAGOSTO A TUTTI.
Consentitemi di aggiungere lo che segue al post precedente.
E’ vero che l’anno scorso il colosso finanziario capitalistico JP Morgan si è scagliato contro le costituzioni antifasciste ?. Se sì, ha fatto forse tale “petardo” di sprone alle forzature riformatrici anticostituzionali dei giovani e vecchi fascisti (sotto mentite spoglie), al potere in Italia in questi ultimi anni in barba alle regole della Costituzione Repubblicana Antifascista ?.
È sempre interessante osservare il comportamento dei pastrocchiani in servizio permanente effettivo, quando devono difendere l’operato del proprio governo.
Fateci caso. da una parte utilizzano argomenti tipicamente berlusconiani, gli stessi cioè che utilizzava il nano grasso pelato e truffatore per difendere la cosiddetta riforma costituzionale del 2006:
1) chi si oppone è un conservatore contrario a tutti i cambiamenti perché fautore di uno status quo che gli porta dei vantaggi
2) chi propone i cambiamenti gode della fiducia e dell’approvazione della stragrande maggioranza della popolazione, come dimostrato dalle ultime elezioni (politiche per il nano, europee per lo scoutino)
ma qui i pastrocchiani fanno un passo in avanti di ampiezza non trascurabile: citano i padri nobili del Partito. “Terracini non voleva il bicameralismo”, un ipse dixit da cui dovrebbe conseguire che il bicameralismo è un’anomalia da correggere quanto prima. Sarebbe interessante proporre a questi pastrocchiani in S.P.E. il discorso fatto da Togliatti in Parlamento in sede di discussione della legge truffa, e poi verificare la coerenza con il cosiddetto premio di maggioranza proposto dal loro capo attuale per la nuova legge elettorale.
Ma sicuramente ci racconterebbero che le condizioni sono cambiate, che Togliatti – contrariamente a Terracini – era un servo di Stalin e dell’URSS e altre amenità del genere. Chissà perché i discorsi dei nostri maggiori funzionano sempre e solo quando servono a rafforzare le nostre debolissime argomentazioni, e mai in caso contrario.
A proposito: negli interventi precedenti il mio, non ho letto nessun argomento razionale a favore dell’istituzione di Senato di comandati part-time, della riforma del Titolo V della Costituzione e della abolizione del Cnel. Voglio sperare che non sia per l’assoluta mancanza degli argomenti di cui sopra, anche se – sinceramente – io di questi argomenti non riesco proprio a trovarne.
Il referendum bisogna assolutamente provare a farlo, ammesso che ce lo lascino fare, ma purtroppo ho anche io poche speranze.
Può servire a tutti,in particolare a Renzi ed ai renziani della carta piegata,che gli undici milioni di italiani (10.955,947) votanti il PD alle ultime politiche europee,da lui vantati e lanciati a fasi alterne nell’etere,sono in realtà una consistente minoranza rispetto ai 37 milioni circa – tra assenti e presenti alle urne – che NON hanno votato il PD.
Lapsus calami di cui chiedo scusa. Può servire a tutti,in particolare a Renzi ed…,ricordare che … .KBL3