L’intervista a Sandra Bonsanti

Il Parlamento viene messo in sordina dal governo. Il futuro Senato è un pasticcio, mentre la Camera viene indebolita a vantaggio dell’esecutivo”. Da quando a Palazzo Madama è partito il cammino delle riforme
costituzionali, Sandra Bonsanti, ex direttore del Tirreno e presidente di Libertà e Giustizia, non ha risparmiato critiche all’operato di Matteo Renzi. E il suo giudizio è ancora molto severo.
Cosa la lascia perplessa della strategia renziana?
Innanzitutto la riforma della Costituzione è un affare troppo serio per metterla nei termini “o si fa come dico io o salta tutto”. Il dibattito è stato totalmente sottratto al Parlamento, stralciata ogni discussione, bandita ogni critica. Non si ascolta nessuno e chi non è d’accordo viene additato come gufo o sabotatore. Insultare chi non è d’accordo con te è antidemocratico.
Poi?
Non capisco perché Renzi si sia fissato con il Senato non elettivo. Non mi sembra un buon modo di iniziare un processo riformatore quello di chiudere un ramo del Parlamento.
Il premier parla di scelta in nome del risparmio e della governabilità…
Se voleva risparmiare bastava diminuire deputati e senatori. La governabilità è lo stesso spauracchio che agitava Berlusconi. Ma se c’è la volontà politica e la capacità di governare, non c’è bisogno di stravolgere la Costituzione. Qui, invece, siamo di fronte a una deriva autoritaria volta a strozzare le prerogative parlamentari in favore del potere dell’esecutivo.
Lei crede che il Quirinale dovrebbe farsi sentire?
Il capo dello Stato è il garante della Carta. Vedo però che Napolitano non muove un dito. Si vede che gli va bene così.

4 commenti

  • Pienamente d’accordo con la Bonsanti.

    Cos’è questa sospettosa parossistica frenesia di sapere subito chi ha vinto e chi ha perso fino al punto da sacrificare la ‘rappresentatività’ ?

    “Nun c’è bisogno ‘a zingara
    p’andiviná, Cuncè’…
    Comme t’ha fatto mámmeta,
    ‘o ssaccio meglio ‘e te!…”

    Mi direte cosa c’entra ? C’entra, c’entra.

  • Cara Bonsanti,

    vi propongo e chiedo di fare queste tre cose:

    1) Denunciate con forza e ribadite in ogni occasione che l’attuale Parlamento deve essere sciolto subito, perché, essendo stato eletto con una legge incostituzionale, non può restare in carica né, men che mai, procedere a cambiare la Costituzione.

    2) Denunciate con forza e ribadite in ogni occasione che la rielezione di Giorgio Napolitano a Presidente della Repubblica è nulla, perché è stato rieletto mentre era ancora presidente, che è procedura illogica e perciò nulla, appunto.

    3) Spiegate con chiarezza e ribadite in ogni occasione che è in corso un golpe bianco, di cui Giorgio Napolitano è promotore e beneficiario, messo in atto con la sua rielezione, che gli ha permesso di riacquistare il potere di sciogliere, cioè ricattare, il Parlamento, se questo non avesse accettato il governo di larghe intese da lui preteso e di fatto imposto.

    Insomma, fatevi chiaro punto di riferimento mediatico per contribuire a organizzare il boicottaggio e la resistenza al golpe bianco in corso.

    Cordialmente.

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