Chi ottimisticamente non credeva che al Consiglio superiore della magistratura(Csm) una settimana fa potesse davvero «finire così», cioè a tarallucci e vino sullo scontro senza precedenti tra capo e vice alla Procura di Milano, dopo la pilatesca non-scelta del Csm ora non può credere che possa «continuare così»: cioè a piatti in testa ogni giorno, a colpi di circolari di Bruti Liberati che svuotano Robledo e di nuovi esposti al Csm di Robledo contro Bruti Liberati, per la gioia degli indagati (sinora nelle inchieste Sea, Expo e firme false) che si tuffano nelle contraddizioni regalate loro.
A parziale discarico dei pubblici ministeri milanesi va però osservato che il silenzio imbarazzato dell’intera categoria dei magistrati e l’impasse dei propri meccanismi di controllo sembrano stare facendo di tutto per disorientare i cittadini, intaccare un ventennale capitale di credibilità nella Procura italiana faro di indipendenza e capacità, indebolire la profondità delle indagini, e rendersi incomprensibili agli operatori stranieri che guardano a Expo 2015.
Da tre mesi i magistrati, di solito sensibili alle minacce alla propria indipendenza sia esterna sia interna, mettono la testa sotto la sabbia per fingere di non vedere quanto sia cruciale sciogliere il nodo dei poteri e doveri dei capi degli uffici giudiziari alla luce dei frutti avvelenati della gerarchizzazione delle Procure in base alle norme del 2006/2007. Le correnti, concentrate invece sulle elezioni per il rinnovo del Csm il 6 e 7 luglio, non fanno che strumentalizzare l’appoggio a priori a Bruti o a Robledo solo per contrapposti interessi di bottega. Fino al punto che al fondamentale autogoverno della magistratura abdica proprio chi dentro l’istituzione Csm, invece di incarnarlo, o non si è trattenuto dall’invocare l’interferenza esterna di una ispezione del ministero della Giustizia (dove è sottosegretario il capocorrente di chi la chiedeva pro-Robledo), o ha chinato il capo all’inopportuna anticipazione di giudizio pro-Bruti palesata a mezzo stampa dal vicepresidente Vietti dopo un incontro con il capo dello Stato. Così come i primi a svalutare le conclusioni proposte dalle due commissioni sono stati proprio i relatori che le avevano vergate, precipitatisi a ritirarle e a depennare talune flebili critiche a Bruti appena diffusasi la notizia dell’esistenza di una misteriosa missiva del presidente della Repubblica a Vietti: lettera di cui un uso improprio e ambiguo è stato consentito dal rifiuto di Vietti di leggerla ai consiglieri del Csm perché «allo stato non ostensibile».
Ora questo Csm sta per scadere, il prossimo sarà operativo solo dopo l’estate, e anche il procuratore generale della Cassazione annuncia che su eventuali rilievi disciplinari deciderà nulla sino a settembre. Tutti continuano a non avere fretta, magari coltivando il retropensiero che tanto, a sciogliere la convivenza forzata tra Bruti e Robledo, arrivi il pensionamento anticipato del quasi settantenne Bruti ben prima dei prossimi 4 anni di dirigenza: o a dicembre 2015 con la deroga accreditata dall’interpretazione del Csm, o già a ottobre 2014 senza deroga secondo il criterio adottato dalla Ragioneria dello Stato per calcolare gli oneri della norma. Ma con la quotidianità di indagini delicate che non possono aspettare Godot, e con in ballo il destino di Expo 2015, sarà una pericolosa illusione delegare solo al tempo che passa quella parola chiara sinora non pronunciata dalle istituzioni preposte a dirla.
Insomma non vedete l’ora di togliervi dai … il Bruti.
L’ultimo brutto episodio ( più puntate ) della Magistratura è quello delle risse , che continuano da settimane, alla Procura di Milano . Ma il CSM che dovrebbe vegliare , assolvere o condannare chi sbaglia , se ne lava le mani e sempre in ritardo emette sentenze ” pilatesche ” come scrive il Corriere.
Io credo nella sacralità della Giustizia, comprendo pure gli inevitabili errori ed omissioni di qualche Magistrato , non la butto in politica ma accidenti come possiamo noi cittadini essere ancora così fiduciosi quando anche il supremo organo se ne lava le mani , non decide nulla, rinvia decisioni , insomma ci lascia nel dubbio ….che qualcosa , anzi molto, non funzioni ?
Il dott Tinti ( ex PM oggi giornalista , e non certo amico di B ) nel suo libro ” toghe rotte” aveva fotografato impietosamente il CSM logorato da correnti in lotta , aggiustamenti corporativi , e peggio………mi chiedo come i tanti Magistrati seri onesti e laboriosi NON si indignino per questa cattiva gestione del loro ordine e NON facciano qualcosa .
La politica poi, sino ad ieri è stata continuamente attenta a non guardare a fondo le disfunzioni per non scontentare la Categoria , che si giustifica addebitando sempre ai pochi fondi a disposizione , dimenticando la produttività ( ha senso nel 2014 il feriodo feriale che annulla buona parte del lavoro nei tribunali per 45 gg ? ) , che si agita ahimè solo quando si tocca il portafoglio ?
Occorre una svolta e dovrebbe partire dai Magistrati stessi e non per imposizione ( a questo punto doverosa ) del Parlamento sovrano .
Se non crediamo nella Giustizia cancelliamo una buona parte della nostra società : tutti facciano la loro parte .
Grazie per l’attenzione RF
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L’ultimo brutto episodio ( più puntate ) della Magistratura è quello delle risse , che continuano da settimane, alla Procura di Milano . Ma il CSM che dovrebbe vegliare , assolvere o condannare chi sbaglia , se ne lava le mani e sempre in ritardo emette sentenze ” pilatesche ” come scrive il Corriere.
Io credo nella sacralità della Giustizia, comprendo pure gli inevitabili errori ed omissioni di qualche Magistrato , non la butto in politica ma accidenti come possiamo noi cittadini essere ancora così fiduciosi quando anche il supremo organo se ne lava le mani , non decide nulla, rinvia decisioni , insomma ci lascia nel dubbio ….che qualcosa , anzi molto, non funzioni ?
Il dott Tinti ( ex PM oggi giornalista , e non certo amico di B ) nel suo libro ” toghe rotte” aveva fotografato impietosamente il CSM logorato da correnti in lotta , aggiustamenti corporativi , e peggio………mi chiedo come i tanti Magistrati seri onesti e laboriosi NON si indignino per questa cattiva gestione del loro ordine e NON facciano qualcosa .
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Occorre una svolta e dovrebbe partire dai Magistrati stessi e non per imposizione ( a questo punto doverosa ) del Parlamento sovrano .
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