Un pomeriggio in piazza per dire no alla corruzione

29 Mag 2014

«Per un’Italia libera e onesta. Ripartiamo dalla Costituzione». In piazza XX Settembre, lunedì 2 giugno dalle 14 alle 17.30, nel giorno della festa della Repubblica, si terrà una manifestazione contro la corruzione e l’illegalità nel nostro Paese

piazza_xxsettembre«Per un’Italia libera e onesta. Ripartiamo dalla Costituzione». In piazza XX Settembre, lunedì 2 giugno dalle 14 alle 17.30, nel giorno della festa della Repubblica, si terrà una manifestazione contro la corruzione e l’illegalità nel nostro Paese, cui parteciperanno costituzionalisti, filosofi, intellettuali e giornalisti. Sul palco sono previsti interventi di Gustavo Zagrebelsky, Sandra Bonsanti, Stefano Rodotà, Lorenza Carlassare, Marco Travaglio, Elisabetta Rubini, Carlo Smuraglia, Giancarlo Caselli, Alberto Vannucci, Paul Ginsborg, Gaetano Azzariti e Roberta De Monticelli. Inoltre l’attore Fabrizio Gifuni leggerà e reciterà pagine della nostra storia.
Organizzata dall’associazione Libertà e Giustizia, la manifestazione vede il patrocinio del Comune e l’adesione di più di trenta associazioni politiche, di categoria, liste civiche e gruppi che promuovono i valori della Costituzione. «Libertà è Giustizia è sempre stata coerente, ed è un punto di riferimento per quella parte dell’Italia che ha a cuore i fondamenti della nostra convivenza – spiega il giurista Gustavo Zagrebelsky – Ci convochiamo sotto il nome dell’onestà, che non è una parola moralistica. L’Italia deve cambiare e per fare questo deve ritrovare i fondamenti di dedizione al bene comune. Come diceva Sant’Agostino, una società dove non esiste l’attenzione all’onestà non è una società, è una banda di ladroni. La lettura quotidiana delle notizie che provengono dai mezzi d’informazione mostra quanto sia capillarmente diffusa la mancanza del senso dello Stato. E che cos’è il senso dello Stato se non il prevalere degli interessi comuni sugli interessi particolari del privato?».
«”Per un’Italia libera e onesta” mi sembra colga molto bene il momento – commenta lo storico Paul Ginsborg – Studiando la storia della Repubblica italiana c’era un’idea di fondo, che le insufficienze o tare culturali dell’Italia potessero scomparire con la modernità. In altre parole che il sistema clientelare, il nepotismo, la corruzione che è endemica in una situazione in cui le clientele sono molto forti, potessero scomparire nel corso degli anni. Invece il familismo, il clientelismo è diventato in questi ultimi anni ancora più profondo. Allora “per un’Italia libera e onesta” mi sembra un appello molto forte e attuale».

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