Un vincitore, tanti astenuti

26 Mag 2014

Eppure la vit­to­ria del Pd è chia­ris­sima. A Grillo non è riu­scito quell’assalto al cielo che aveva tanto fra­go­rosa­mente ten­tato. Come sono risul­tati impor­tanti in nega­tivo quello di Ber­lu­sconi, che pare que­sta volta vera­mente arri­vato al capo­li­nea poli­tico, e in posi­tivo quello della Lega che ha recu­pe­rato un po’ di con­sensi ai gril­lini. Ed è buono il risul­tato della lista Tsi­pras, otte­nuto in con­di­zioni dif­fi­cili. Leggi anche “Il bivio del vincitore” di Antonio Padellaro sul Fatto Quotidiano .

renziQuando a mez­za­notte le prime pro­ie­zioni hanno fatto com­pa­rire il 40% nella riga del Pd, a Roma già da un po’ si sen­ti­vano i botti. Di exit-poll e pro­ie­zioni su pochi seggi è giu­sto dif­fi­dare (eppure sono que­sti i dati che dob­biamo com­men­tare), il pre­ce­dente del 2013 mette sull’avviso. Ma sta­volta non sem­brano esserci dubbi su chi sia il vin­ci­tore, in Ita­lia. È senz’altro il pre­si­dente del Con­si­glio, che a palazzo Chigi c’era arri­vato senza pas­sare dalle ele­zioni ma che alla prima occa­sione ha por­tato il suo par­tito su una vetta sto­rica. Vetta per­cen­tuale, atten­zione, per­ché ogni ana­lisi deve par­tire dalla cre­scita dell’astensione. In una sfida così pola­riz­zata, meno del 60% degli elet­tori sono andati a votare; quando avremo i voti asso­luti potremmo sco­prire che per­sino il trionfo di Mat­teo Renzi è costruito sulla disaffezione.

Eppure la vit­to­ria del Pd è chia­ris­sima. A Grillo non è riu­scito quell’assalto al cielo che aveva tanto fra­go­rosa­mente ten­tato. Una con­ferma intorno ai livelli delle poli­ti­che dell’anno scorso non è natu­ral­mente un risul­tato da igno­rare, non per un movi­mento come il 5 stelle esploso all’improvviso. Ma sono stati pro­prio Grillo e Casa­leg­gio a voler alzare la sfida, e a per­derla. Resta comun­que, quella dei 5 stelle, una pre­senza impor­tante che sarebbe sba­gliato dimen­ti­care troppo in fretta. Come sono risul­tati impor­tanti in nega­tivo quello di Ber­lu­sconi, che pare que­sta volta vera­mente arri­vato al capo­li­nea poli­tico, e in posi­tivo quello della Lega che ha recu­pe­rato un po’ di con­sensi ai gril­lini. Ed è buono il risul­tato della lista Tsi­pras, otte­nuto in con­di­zioni dif­fi­cili. Il fatto che l’Altra Europa possa riu­scire a sca­val­care l’assurda soglia di sbar­ra­mento — al momento in cui andiamo in stampa siamo lì — mal­grado sia scat­tato un evi­dente richiamo al «voto utile» per il Pd e con­tro Grillo, lascia ben spe­rare per una lista di sini­stra anche alle poli­ti­che. Tor­nerà utile. Per­ché nella notte in cui il Pd punta a per­cen­tuali da Dc anni ’50, e spun­tano ren­ziani ovun­que, viene da chie­dersi se il trion­fa­tore non vorrà cer­care pre­sto il bis.

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