Rete per la Costituzione

02 Apr 2014

Le ‘riforme’ costituzionali che Renzi cerca di imporre con metodi arroganti e padronali non incidono minimamente sui problemi del Paese, contrariamente a quanto cerca di far apparire con una ossessiva campagna propagandistica. Per ridurre veramente gli sprechi della spesa pubblica, compresi i ‘costi della politica’ e investire per la ripresa sarebbe più importante combattere l’evasione fiscale, la corruzione e i privilegi della ‘casta’ che abolire il Senato elettivo e le Province.
E’ necessario valutare l’insieme degli interventi annunciati da Renzi per capire che il loro vero obiettivo è un sistema autoritario senza spazi di dissenso, in cui il capo dell’esecutivo pretende di essere interprete ‘del Paese’ annullando la centralità del Parlamento, ridotto a una sola Camera di nominati che, per le forzature di una legge elettorale peggiore della legge Acerbo di Mussolini, non sarebbe in grado di rappresentare la volontà popolare.
Il partito che ottenesse questa maggioranza artificiale, frutto di un ‘premio’ irragionevole, potrebbe da solo modificare la Costituzione e eleggere il Presidente della Repubblica, e condizionerebbe la composizione della Corte Costituzionale e del CSM. Verrebbero così a mancare gli organismi di garanzia e di controllo sull’operato del governo. L’esclusione dalla rappresentanza parlamentare di milioni di cittadini dissenzienti lascerebbe loro solo la piazza, con tutti i rischi conseguenti.
Abbiamo bisogno di una nuova legge elettorale e la Costituzione può certo essere aggiornata per renderla più efficace, anche superando il bicameralismo perfetto, ma non soffocando il confronto delle idee e affidando il compito di stravolgere i Principi su cui è fondata la nostra Repubblica a un Parlamento delegittimato e sotto ricatto.
La nostra Rete, i comitati e i cittadini che continuano a difendere la nostra Costituzione antifascista e a chiederne l’attuazione invitano tutti, e in particolare gli attuali Parlamentari, che non hanno ricevuto alcun mandato per la modifica del nostro sistema istituzionale, a pretendere il rispetto della sovranità che l’articolo 1 riconosce a tutte le Italiane e gli Italiani. Per questo aderiamo convinti all’appello ‘Verso la svolta autoritaria’.

Francesco Baicchi
per la Rete per la Costituzione
reteperlacostituzione@email.it
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