Revoca del 41bis a Bernardo Provenzano

25 Mar 2014

Le procure di Firenze, Palermo e Caltanissetta si sono pronunciate a favore della revoca del 41 bis a Bernardo Provenzano, perché gravemente malato. Non è venuto meno però per noi, le vittime di Provenzano, lo spirito del 41 bis. Chiediamo al Ministro della Giustizia di intervenire subito. LeG si unisce alle preoccupazioni e alle richieste di Giovanna Maggiani Chelli e della sua associazione.

provenzanoLibertà e Giustizia si unisce alle preoccupazioni e alle richieste di Giovanna Maggiani Chelli e della sua associazione.

Le procure di Firenze, Palermo e Caltanissetta si sono pronunciate a favore della revoca del 41 bis a Bernardo Provenzano.
Per il boss di “Cosa nostra” non più in grado di partecipare ai processi che lo riguardano, perché molto ammalato, non avendo più quindi la possibilità di comunicare con l’esterno, sarebbe venuto meno lo spirito del 41 bis.
Non è venuto meno però per noi, le vittime di Provenzano, lo spirito del 41 bis.
Se è pur vero che il 41 bis prevede che quando non ci sono più le relazioni con l’esterno da parte del mafioso il carcere duro sarebbe inutile, è altrettanto vero che le vie della mafia sono infinite.
Rammentiamo ai procuratori di Firenze, Giuseppe Ferro, Capo mandamento di Alcamo, il cui comportamento fu davvero anomalo, mesi di finta infermità a tutti i livelli, e poi la resurrezione come “Lazzaro”.
Così come rammentiamo a tutti i Porcuratori di Firenze, Roma e Palermo quale fu lo spirito di Provenzano verso il 41 bis quando ordinò il massacro dei nostri figli.
Abolire a Provenzano il 41 bis con sentenza, ovvero sulla carta, perché di fatto essendo ammalato il suo 41 bis è oggi all’acqua e sapone, sarebbe un affronto a tutte le sue vittime, lo sanno tutti benissimo e siamo profondamente colpiti di quanto sta avvenendo.
Tuttavia con grande sforzo cerchiamo di comprendere che la norma sul 41 bis, così come è scritta, non si presta a decisioni diverse per i Procuratori della Repubblica che hanno dovuto pronunciarsi , e quindi è per questo che chiediamo al Ministro della Giustizia di intervenire subito, cambiando per decreto la norma, prima che sia troppo tardi e ci troviamo costretti a manifestare il nostro disappunto in via dei Georgofili.

* Giovanna Maggiani Chelli è Presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili

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