Il 24 marzo 1944, le truppe tedesche d’occupazione presero prigionieri 335 cittadini italiani come rappresaglia per l’uccisione di 33 soldati del reggimento Bozen nell’attentato teso dai partigiani in via Rasella. Con una terribile contabilità 1 a 10, i tedeschi falcidiarono i prigionieri, tutti civili, nelle cave vicine alla via Ardeatina, dove oggi c’è un monumento nazionale in ricordo della strage nazista. Erik Priebke, uno degli ufficiali che eseguì l’eccidio, è morto l’11 ottobre scorso a Roma all’età di 100 anni, non avendo mai rinnegato il suo passato. Priebke era sotto il comando del colonnello Kappler, il quale disse che l’ordine di massacrare i 335 civili “veniva direttamente da Hitler”.
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